Studenti liguri a Fiume. Storia e dialogo

Dopo lo stop dovuto alla pandemia, sono riprese le visite annuali degli allievi della Liguria nell’FVG, in Istria e nel Quarnero. Ieri è stata la volta di quest’ultimo

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Studenti liguri a Fiume. Storia e dialogo
La comitiva ligure in visita al Consolato Generale d’Italia a Fiume. Foto: ŽELJKO JERNEIĆ

“Il sacrificio degli italiani della Venezia Giulia e Dalmazia: mantenere la memoria, rispettare la verità, impegnarsi per garantire i diritti dei popoli” è il titolo del concorso regionale che, a partire dal 2001, viene bandito dal Consiglio regionale della Liguria, teso a sensibilizzare i giovani in ordine al patrimonio storico, culturale, etico e politico della memoria del martirio e dell’esodo della popolazione giuliano-dalmata. Allo stesso hanno partecipato gli studenti degli ultimi tre anni degli istituti secondari superiori, pubblici e privati, della Liguria e i vincitori (19 in tutto) in questi giorni stanno partecipando a un viaggio-studio dal programma molto intenso e ricco di contenuti. Lo stesso è iniziato lunedì scorso e ha già toccato Trieste dove, nello specifico, la comitiva ha visitato la Foiba di Basovizza, Monumento nazionale alle stragi delle foibe e all’Esodo di Istriani, Fiumani e Dalmati, e i sacrari militari della Prima guerra mondiale presenti nell’FVG (Redipuglia e Oslavia). A seguire gli studenti, provenienti dal Liceo scientifico “Da Vinci” (Genova), dal Liceo linguistico “Montale” (Genova), dall’Istituto “Primo Levi” (Ronco Scrivia), dal Liceo “Viesseux” (Imperia), dal Liceo scientifico “Liceti” (Rapallo), dall’Istituto nautico “Colombo” (Camogli), dal Liceo scientifico “Gianelli” (Chiavari), accompagnati dai consiglieri regionali Daniela Menini e Giovanni Boitano, nonché da Pietro Tommaso Chersola, Franco Pomerano, Giorgio Di Sacco Rolla, Fabio Nardi, Ferruccio Sansa, membri dell’ANVGD (Associazione Nazionale Venezia Giulia Dalmazia), dal dirigente scolastico Paolo Auricchio e dagli insegnanti Annalisa Noziglia, Donatella Conti e Fabiola Lorusso, come pure dalle guide Marina Abisso, Claudia Maggi e Giorgio Traverso, hanno fatto tappa anche a Fiume. Nel corso della mattinata di ieri, infatti, gli ospiti giunti dalla Liguria hanno incontrato, nell’Aula Magna e negli altri spazi dell’SMSI i rappresentanti, i docenti e gli alunni dell’ente scolastico. Ad accoglierli, in rappresentanza dello stesso, la bibliotecaria Dolores Močinić e la prof.ssa Rina Brumini, anche in veste di vicepresidente della Comunità degli Italiani di Fiume, le quali hanno illustrato loro la storia della scuola, i suoi programmi, le attività, gli obiettivi e le svariate sfumature inerenti al patrimonio linguistico, culturale e storico che la caratterizza. Forti e molto positive le emozioni e le impressioni degli ospiti, molti dei quali per la prima volta a Fiume.

«Onorati di essere qui»
“Siamo onorati di essere ospitati in questa magnifica città. Gli studenti che accompagniamo hanno vinto il concorso ancor prima della pandemia, la quale ci ha bloccati per cui, essendo due anni indietro, ora sono già maggiorenni e frequentano l’Università. Questa è la 21ª edizione dello stesso, il quale mira ad avvicinare ai ragazzi la storia dell’Istria e di Fiume, che una volta erano italiane e che ora non lo sono più, ma che comunque sono rimaste molto legate alle nostre tradizioni e alla nostra cultura. E questo, per noi, è un grande onore”, ci hanno riferito i consiglieri Menini e Boitano. Sulla falsariga delle loro parole, il preside del Liceo Viesseux di Imperia, Paolo Auricchia, ha affermato che “sono venuto a Fiume tanti anni fa come turista, ma la visita odierna è tutt’altra cosa, un’altra conoscenza, un altro livello, che coinvolge anche la dimensione professionale. È una bellissima realtà, multietnica e dalla storia difficile alle spalle. Per noi l’SMSI è un punto di rinascita, di convivenza e di collaborazione, di cui c’è tanto bisogno”. D’accordissimo anche Fabiola Lorusso, docente presso il Liceo Classico Lorenzo Costa – La Spezia, secondo la quale “questo Liceo mi fa sentire a casa. L’atmosfera che si respira, il palazzo, il programma di studi, mi ricordano il nostro, che quest’anno compie 150 anni. Noi siamo assolutamente disponibili ad accogliere gli studenti di questa scuola per vari approfondimenti, come ad esempio quello sulla sperimentazioni europea e scientifica”. Molto soddisfatto anche Fabio Guelfi, ex studente del Liceo scientifico “Da Vinci” di Genova, oggi iscritto all’Università di Genova, con corso di laurea in Ingegneria biomedica. “La scuola è molto bella, molto di più di quelle genovesi. È organizzata bene e tenuta benissimo, sono tutti gentili e socievoli e ci sono insegnanti molto giovani, che noi solitamente non abbiamo. Mi ha colpito molto il fatto che sia tutto molto preciso e ordinato. Fiume, poi, mi piace molto”, ha dichiarato.

Appuntamento in Consolato
Nella seconda parte della mattinata la delegazione ligure ha fatto visita al Consolato Generale d’Italia a Fiume, dove è stata ricevuta dal Console, Davide Bradanini il quale, dopo aver dato loro il benvenuto, ha rilevato che “i territori che state visitando e scoprendo sono stati tormentati da vicende molto dolorose. Poterli visitare, oltreché studiarli nei libri di scuola, è molto utile, come lo è stato per me quando sono diventato Console e sono venuto a Fiume. Un conto è leggere e studiare e un altro è vedere di persona queste regioni e questi territori, che de iure sono stati italiani fino al 1947 e de facto fino al 1943, quando l’Italia non vi ha più esercitato sovranità di fatto. Credo che questa visita sia altresì utile perché è importante incontrare e conoscere anche la controparte e interloquire con la stessa. Questa Nazione ha la sua storia, il che è rilevante per il sentimento di identità nazionale, altre hanno la loro, che non è né giusta né sbagliata, ma è un’altra interpretazione di fatti che hanno una loro oggettività. È essenziale confrontarsi in modo civile, aperto, con un atteggiamento di genuina apertura al dialogo e farlo in un’età molto giovane. Oggi i rapporti tra l’Italia e la Croazia sono molto intensi, sono Paesi amici, ma non sempre è stato così. La guerra lascia dei segni profondi e ci vogliono generazioni per superare le ferite. L’importante è cercare di favorire occasioni di dialogo, che sono tante”. A seguire il gruppo ha visitato il Sacrario/Ossario dei militari italiani caduti durante la Grande Guerra e durante il Natale di Sangue (1920), ospitato nella cripta della chiesa di San Romualdo e Ognissanti, adiacente al Cimitero monumentale di Cosala. Nei prossimi giorni, fino al 27 novembre, prima di rientrare a Genova, la comitiva farà tappa a Parenzo, Rovigno, Torre Abrega, Pola, Buie, Pisino e Capodistria.

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