
Reazione decisa e ferma condanna per l’aggressione di lunedì sera (3 giugno) a Tersatto, nel campo sportivo dove si svolgevano le prove per per “Art a ne rat” (Arte e non guerra). All’indomani del atto in cui ignoti hanno insultato e minacciato studentesse e studenti, assieme alla docente, è stato diffuso un comunicato firmato congiuntamente da Davor Vašiček, rettore ad interim dell’Università di Fiume, Hrvoje Urumović, preside dell’Accademia di Arti Applicate, Dubravka Vrgoč, direttrice del Teatro Nazionale Croato Ivana de. Zajc, Iva Rinčić, sindaca della Città di Fiume ed Ela Novosel, presidente del Consiglio degli studenti dell’Università di Fiume.
Questo è il testo integrale: “Lunedì 30 giugno, durante la prova, annunciata pubblicamente, dell’esecuzione di ‘Art, a ne rat’ nel campo di gioco a Tersatto, studenti e studentesse dell’Accademia di Arti Applicate e la loro docente sono stati vittime di un grave incidente: attacchi verbali, minacce di violenza fisica, interruzione del lavoro e furto di parte delle attrezzature da parte di adulti sconosciuti. Tra le frasi pronunciate sono state registrate anche espressioni che invitano alla violenza e che includono insulti di varia natura.
Per questo motivo, la prova è stata interrotta. Sono state così compromesse le condizioni fondamentali di sicurezza, interrotto il processo educativo-artistico e messo a rischio il senso di dignità e di appartenenza in uno spazio pubblico.
Tali comportamenti non sono accettabili in alcun contesto sociale. Quando coinvolgono intimidazioni, umiliazioni e coercizioni, rappresentano una grave violazione dei diritti e dei valori fondamentali in una comunità civile, inclusa la libertà di espressione, l’accesso all’istruzione e l’apertura dello spazio pubblico al lavoro culturale e sociale.
In tali situazioni, le reazioni spesso vengono meno, non perché non ci si preoccupi, ma perché molti, forse, non sanno come reagire o non si sentono sicuri di farlo. Proprio per questo è importante costruire sistematicamente un ambiente sociale in cui l’intolleranza alla violenza sia chiaramente riconosciuta, e in cui la reazione ad essa sia supportata, resa possibile e incoraggiata. Un tale ambiente non si crea spontaneamente. Si forma attraverso l’educazione, l’azione pubblica e le pratiche quotidiane che dobbiamo sviluppare insieme.
In qualità di rappresentanti di istituzioni e enti nel campo dell’istruzione, della cultura e dell’amministrazione pubblica, siamo consapevoli della necessità di rispondere in modo chiaro e deciso a tali fenomeni. Il lavoro artistico e educativo deve avere un posto garantito nella vita pubblica, non solo in teoria, ma anche attraverso una protezione concreta e sostegno.
Siamo a disposizione delle persone vittime di questo incidente e, insieme, adottiamo misure nell’ambito delle nostre competenze, sia in relazione a questo evento, sia a lungo termine, al fine di garantire uno spazio pubblico più sicuro, inclusivo e giusto”.
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