Strutture per anziani. In Regione litoraneo-montana la qualità c’è

Dragica Marač: «Grazie al progetto Prsten, l’ex caserma di Klana sarà riqualificata in un complesso residenziale con circa 200 posti»

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Strutture per anziani. In Regione litoraneo-montana la qualità c’è
La Casa dell’anziano a Costabella. Foto: RONI BRMALJ

Recenti statistiche hanno confermato un dato ricorrente: la popolazione a livello nazionale sta rapidamente e progressivamente invecchiando, con oltre 850mila anziani che hanno superato i 65 anni d’età.

Molti di questi non sono più autosufficienti e necessitano di assistenza che, per ragioni diverse, non può venire loro fornita direttamente dai familiari. Un numero crescente di famiglie si rivolge, pertanto, ai servizi domiciliari, residenziali o semi-residenziali per la cura di un proprio familiare anziano. Le strutture che prestano tali servizi sono destinate, dunque, ad ampliarsi, trasformarsi e qualificarsi ulteriormente.
L’ingresso di un anziano in una casa di riposo, è uno degli eventi più delicati e difficili della vita, sia per le ripercussioni che lo stesso può avere sull’equilibrio del familiare che ricorre a questo tipo di soluzione per fronteggiare una situazione di bisogno, spesso non per una sua scelta personale, sia per l’anziano, che s’appresta ad affrontare un cambiamento radicale delle proprie abitudini.
Il trasferimento in una collettività risulta stressante anche laddove la scelta è stata dello stesso anziano e anche quando le nuove condizioni di vita risultano migliori di quelle che gli assistiti stanno per lasciarsi alle spalle.
La “casa di riposo perfetta” è un luogo a misura d’anziano, caratterizzato da un approccio alla cura non soltanto medico-assistenziale, ma con uno sguardo rivolto al benessere globale del residente e, al contempo, non trascurando la qualità delle relazioni umane che si instaurano in seno alla struttura.
Sono questi i criteri che vengono attuati nelle case dell’anziano di proprietà della Regione litoraneomontana le quali, però, non hanno capacità ricettive sufficienti per accogliere tutti coloro che ne fanno richiesta, tanto che le liste d’attesa sono lunghe e spesso l’aspettativa per un posto è in media di quattro e più anni. Della qualità delle strutture, dell’alloggio, dei programmi che vi vengono offerti, del futuro, ma anche delle ricorrenti difficoltà, ci parla la capodipartimento regionale per gli affari sociali e i giovani, Dragica Marač.

Dragica Marač.
Foto: ŽELJKO JERNEIĆ

“La Regione è fondatrice di quattro strutture per l’accoglienza di persone della terza età, precisamente la Casa dell’anziano di Costabella (361 posti), quella di Volosca (121 posti), la Mali Kartec sull’isola di Veglia (201 posti) e la Marko A. Stuparić sull’isola di Lussino (89 posti). Le ultime due hanno le proprie filiali rispettivamente sull’isola di Arbe e sull’isola di Cherso. La Regione è riuscita, inoltre, ad assicurare su tutte le isole quarnerine la possibilità che le persone anziane fruiscano dei servizi sociali, sia a livello istituzionale che non istituzionale”.
Un decennio fa in tutte le istituzioni è stato applicato il modello di gestione della qualità E-qalin, con l’obiettivo di migliorare la qualità dei servizi agli assistiti.
“Il progetto E-qalin – spiega Marač – è un modello pratico e semplice di gestione della qualità, orientato verso le esigenze degli assistiti, dei loro parenti e degli impiegati nelle strutture assistenziali, che allo stesso tempo valuta l’attività delle strutture residenziali e i risultati in relazione alla soddisfazione dei vari attori coinvolti e promuove e richiede l’apprendimento all’interno dell’organizzazione tramite un processo di autovalutazione, scatenando così dei potenziali di sviluppi e di miglioramento innovativi. Mettendo in atto questo modello nelle varie case di riposo, aumenta la qualità di vita degli anziani, ma anche di tutte le persone a loro vicine. Il più alto livello di qualità del servizio prestato è applicato nella Casa di Costabella e rappresenta il centro d’eccellenza a livello nazionale. Lo testimoniano le numerose visite di studio effettuate dalla categoria dei fornitori di servizi simili a livello nazionale e internazionale. È importante sottolineare che anche le altre istituzioni mantengono un elevato livello di qualità del servizio e ogni anno vengono effettuati dei sondaggi sul grado di soddisfazione degli utenti e delle famiglie. Ogni anno la Regione finanzia con oltre un milioni di kune il miglioramento della qualità dell’alloggio e con altri 1,1 milioni di kune, erogati dai fondi decentralizzati, vengono coperti interventi d’emergenza e l’acquisto di attrezzature”.

La struttura di Volosca…
Foto: RONI BRMALJ

Piani futuri
Come altri, pure questo settore risente della carenza cronica di personale. “Purtroppo il problema della mancanza di personale nei vari settori specializzati nella cura degli anziani (badanti, infermieri, terapeuti, istitutrici) è diventata un dato di fatto a livello nazionale e anche noi ne subiamo le conseguenze. Per ora riusciamo, comunque, ad avere un numero sufficiente di dipendenti per tutte le nostre strutture. Il problema sta nel pensionamento dei dipendenti specializzati in campi specifici e sul mercato si sente la carenza di queste professioni. Finora abbiamo vinto tutte le sfide in questo senso e speriamo di continuare così pure in futuro”.
I posti alloggio sono sempre più insufficienti e al momento si sta lavorando intensamente sull’ampliamento delle capacità ricettive.
“Per ora stiamo operando per riuscire ad ampliare i servizi nell’area collinare e montana – conferma la capodipartimento – e la Regione in collaborazione con cinque unità di autogoverno locale, ha ideato il progetto denominato Prsten (Anello, nda), ovvero un complesso residenziale di circa 200 posti che sorgerà nell’ex caserma di Klana, ma si dovrà concorrere ai fondi europei in quanto il progetto è molto costoso e supera le possibilità finanziarie sia della Regione che delle varie località che vi hanno aderito. È in programma pure l’apertura di una filiale della Casa dell’anziano di Costabella a Delnice, che prenderà vita nell’ex ambulatorio di emodialisi. In accordo con l’Arcidiocesi di Fiume saranno messi a disposizione i vani in disuso delle parrocchie di Ravna Gora e Čabar, che diventeranno mini residenze per la terza età. Non dimentichiamo le isole: piani futuri prevedono una casa dell’anziano sull’isola di Cherso che fungerà pure da ‘turismo senior’, dove si potrà soggiornare per un periodo breve o lungo a prezzi economici”. Infine, in riferimento alle rette mensili, Dragica Marač, ha affermato che, per ora, seppure la quota sia aumentata del 12 p.c., le strutture regionali sono le più economiche a livello nazionale.

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