Strategia contro il degrado, Braida attende buone notizie

Al giorno d’oggi soltanto il mercatino delle pulci risveglia l’area del Mercato, da qualche anno desolatamente vuota

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Strategia contro il degrado, Braida attende buone notizie
Il padiglione del Mercato in Braida al giorno d’oggi appare desolatamente vuoto. Foto: RONI BRMALJ

È un’immagine che potremmo descrivere con una sola parola: desolazione. Semmai, potremmo sostituirla con “decadenza”. Lo storico Mercato in Braida è vittima, come tanti altri, di quella che viene comunemente chiamata desertificazione, dovuta all’abbandono delle bancarelle dai commercianti che non reggono il confronto con la concorrenza della grande distribuzione. Di bancarelle funzionanti in Braida ce ne sono una manciata, tutte all’esterno, mentre all’interno del padiglione – splendido esempio di architettura – non c’è più nessuno, ormai, da alcuni anni.

Risveglio domenicale
L’area si anima, come d’incanto, una volta alla settimana, precisamente la domenica, fin dalle prime ore del mattino. È ancora buio quando inizia il via vai di caretti con le merci da mettere in mostra per il mercatino delle pulci, realtà nota in tutto il mondo e molto amata dai cittadini delle singole città in cui ancora si svolge. Arrivano per primi i venditori con i loro scatoloni di cartone e subito dopo i “professionisti”, quelli che comprano oggetti da rivendere prima che arrivino i “comuni mortali”. È la fase più intensa e tesa della mattinata, una vera sfida per i maestri della contrattazione che esclude in partenza qualsiasi intruso. Il mercatino delle pulci in Braida è, al giorno d’oggi, l’unico rimasto a Fiume dopo la chiusura, avvenuta nel 2017, di quello in zona Preluca, che aveva smesso di svolgersi a causa delle scarse condizioni di sicurezza (si teneva, infatti, sul ciglio della strada). Grazie al mercatino delle pulci, dunque, la domenica mattina è l’unico momento in cui l’area del Mercato in Braida si riempie di gente e di allegria.

Oggi l’area del Mercato in Braida si anima soltanto la domenica mattina, grazie al mercatino delle pulci.
Foto: LUCIO VIDOTTO

Non è un bene protetto
Il complesso è stato progettato dall’architetto Giacomo Zammattio nel 1895 come parte parte dell’infrastruttura comunale del nuovo quartiere della città. A Fiume Zammattio ha lasciato traccia progettando, ad esempio, Palazzo Ploeh in Žabica e quello della Filodrammatica in Corso. Il padiglione del Mercato in Braida, comunque, non si trova nel registro dei beni culturali e storici protetti, seppure abbia tutti presupposti per esserlo. Il complesso veniva concepito come una vasta piazza attorno al padiglione, che fungeva da Mercato all’aperto, funzione che svolge tutt’ora, sebbene in minor misura. Il padiglione è stato ristrutturato più volte e ne sono state preservate le decorazioni tipiche per i gusti dell’epoca. L’edificio venne progettato in stile neorinascimentale con un ingresso principale e due laterali. Sulla facciata principale spicca una griglia in ferro battuto, e sopra l’architrave in pietra c’è un rilievo del vecchio stemma di Fiume. Zammattio, in questo esempio, ha saputo unire con successo l’estetica degli stili storici e la funzionalità degli spazi.
A parte il mercatino domenicale sul cui futuro possiamo restare fiduciosi, che ne sarà del resto, soprattutto del padiglione? Lo scorso autunno il sindaco Marko Filipović aveva annunciato, assieme al direttore della municipalizzata “Rijeka Plus” la pubblicazione del bando per l’affitto del Padiglione 1 nei Mercati centrali, come lotto unico. L’edificio è stato assegnato e l’impresa che si è aggiudicata la struttura potrà darla in affitto “a pezzi”. Vi saranno consentite varie attività, oltre al commercio e alla ristorazione, come programmi e spettacoli che si potranno protrarre fino a mezzanotte nei giorni feriali, fino alle 2 nel fine settimana e oltre, quando ve ne dovrebbe essere bisogno.
Il padiglione in Braida è meno fortunato. È in attesa, come aveba detto pochi mesi fa il sindaco, della Strategia culturale, un documento in base al quale definire l’utilizzo dello stesso. Una delle proposte, sostenuta dall’ex direttore del Museo civico, Ervin Dubrović, presentata dal PGS in sede di Consiglio cittadino, è stata quella di allestirvi il Museo del primo siluro, un’esposizione “sfrattata” dai magazzini in Žabica dove venne provvisoriamente allestita. In attesa della Strategia, c’è una buona notizia per l’intera area. Nel Bilancio di previsione per quest’anno, grazie a un emendamento del PGS, verranno stanziati dei mezzi, 150mila euro complessivi, per la sistemazione di piazza della Risoluzione in centro e di via Blaž Polić in Braida, quella che collega via Krešimir e via Fiorello la Guardia. Pavimentazione e arredo urbano dovrebbero, pertanto, rendere anche l’area del mercato un po’ meno decadente. La speranza è che per la realizzazione di tale progetto non si dovranno aspettare le… calende greche.

Niente aghi e locomotive, ma c’è tutto il resto.
Foto: LUCIO VIDOTTO
C’è sempre gente, anche quando fa freddo.
Foto: LUCIO VIDOTTO
Circa un decennio fa la zona era ancora piena di vita. La foto sopra risale al 2012.
Foto: Goran Kovacic/PIXSELL
11.01.2012., Rijeka – Paviljon na gradskoj trznici Brajda kojem predstoji preuredjenje.rPhoto: Goran Kovacic/PIXSELL
Il mercatino funzionava anche in passato. La foto sopra è stata scattata nel 2009.
Foto: Goran Kovacic/VLM/PIXSELL

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