Strade lastricate di storia

0
Strade lastricate di storia

Spesso le infrastrutture cittadine rappresentano l’elemento più emblematico della complessità storica di un territorio, un sigillo del progresso, espressione dell’arte industriale e araldica urbanistica. Il termine tombino deriva da tomba. Popolarmente è invalso l’uso di chiamare “tombino” il coperchio che chiude i pozzetti disposti lungo le strade, il cui nome tecnico è in realtà chiusino.

Prendiamo per esempio Fiume e la sua rete idrica. Inaugurato nel 1894, l’acquedotto fiumano inizia a fornire i propri cittadini ubicati nel centro città dalla sorgente dello Zvir, tutt’ora in uso. I primi tombini vengono forniti dalla fonderia Zellerin di Budapest e portano l’incisione dell’anno di produzione, il 1894 appunto.
La rete dell’acquedotto veniva ampliata con l’urbanizzazione di zone limitrofe al centro grazie all’afflusso di popolazione negli anni dell’espansione economica nel XIX e XX secolo. I tombini dell’acquedotto di Fiume sono una specie di cronisti dimenticati della storia cittadina. All’occhio attento non sfugge la varietà di chiusini presenti soprattutto nei rioni di vecchia data come Belvedere, Braida, Calvario e Torretta. Incisioni in italiano, ungherese, croato, firme di ditte triestine, tombini “griffati” dalla Ezio Rossi di Milano e forse quelli più rappresentativi, i tombini della fonderia fiumana Skull.
La fonderia di Matteo Skull nasce negli anni Ottanta del XIX secolo, con importanti ampliamenti nel 1881, 1888 e nel 1925. L’espansione produttiva della fonderia coincide con l’inizio dell’allargamento dell’acquedotto fiumano. Le due aziende, ubicate a poche centinaia di metri una dall’altra, diedero vita a una fruttuosa sinergia creando l’iconico tombino fiumano firmato Skull.

Oggi purtroppo, i tombini storici con incisioni in italiano, ma anche in ungherese sono sempre più rari. Vengono rimpiazzati con coperture di nuova data man mano che le vie fiumane vengono sottoposte a interventi di rifacimento della rete idrica, forse per obsolescenza tecnologica o magari per altri motivi meno pratici. Ma quelli antichi meriterebbero di finire in un museo.

Tutti i diritti riservati. La riproduzione, anche parziale, è possibile soltanto dietro autorizzazione dell’editore.

L’utente, previa registrazione, avrà la possibilità di commentare i contenuti proposti sul sito dell’Editore, ma dovrà farlo usando un linguaggio rispettoso della persona e del diritto alla diversa opinione, evitando espressioni offensive e ingiuriose, affinché la comunicazione sia, in quanto a contenuto e forma, civile.

No posts to display