Storia e leggende della scalinata di Tersatto

0
Storia e leggende della scalinata di Tersatto
La cappella all’inizio della scalinata di Tersatto. Foto: ŽELJKO JERNEIĆ

Il colle di Tersatto, nel passato, veniva raggiunto prevalentemente a piedi (non di rado nudi) e, spesso, secondo le pratiche devozionali, pure in ginocchio, affrontando la scalinata che oggidì porta il nome del condottiero croato Petar Kružić, diventata uno dei più significativi monumenti religiosi e urbanistico-architettonici della Fiume odierna. La stessa, oggi costituita da oltre 500 scalini, s’imbocca dopo essersi lasciati alle spalle la sponda sinistra della Fiumara e la cappella barocca della Madonna con il Bambino, consolatrice degli afflitti, a forma d’arco di trionfo. Costruita tra il 1531 e la metà del XVIII secolo, inizialmente aveva un ruolo essenzialmente scenografico, d’avvio e preparazione dei pellegrini all’arrivo alla Basilica della Madonna di Tersatto e al Santuario mariano. In tale contesto, nello scritto della storica dell’arte Radmila Matejčić “Come leggere la città”, si rileva che, in termini di contenuto, la scalinata, edificata seguendo le logiche dei movimenti controriformisti, equivaleva al Calvario di Fiume. Nel manuale l’autrice riporta ancora che l’impegnativa gradinata “organicamente fusa con il paesaggio, scandita ritmicamente da portici e cappelle, rappresentava una meravigliosa sequenza di andirivieni tra Fiume e Tersatto, realizzata secondo le creazioni rinascimentali e barocche”.

Petar Kružić
Stando alla leggenda, la costruzione della scalinata risale al 1531, su iniziativa del condottiero croato Petar Kružić, sul tracciato già esistente della salita votiva verso il Convento francescano di Tersatto. Ricordato quale grande eroe nelle battaglie contro i Turchi, egli ebbe particolare fama nella località di Clissa (Klis), da lui strenuamente difesa e, nel corso della vita, si recò spesso in pellegrinaggio a Tersatto per ringraziare la Madonna delle vittorie ottenute. In suo onore, e per sciogliere un voto fatto nella succitata data a San Nicola, protettore dei marinai, fece edificare i primi 118 gradini e una cappella sita a metà percorso e dedicata al Santo. Nel 1726 i gradini furono restaurati e portati a termine da Gabriele Francesco Aichelberg. Nel 1920 se ne contavano 425 e nel 1930 sono stati aggiunti tutti gli altri. In una poesia del poeta e scrittore di Bakarac, Zvonko Turina, si legge che nessuno è in grado di contare l’esatto numero dei gradini in quanto, a un certo punto, il diavolo si arrabbiò, mescolando quelli della cima con quelli all’inizio della scalinata (scritto riportato nel libro “Il Santuario mariano di Tersatto e i Francescani suoi custodi” di Paškal Cvekan). Provare per credere, ma secondo le dicerie dei locali, ammonterebbero a 564.

Il porticato e la cappella
“All’inizio della scalinata, a mo’ di piccolo arco trionfale nello stile del tardo barocco, è stato eretto un portico d’ingresso con un bassorilievo della Madonna incoronata con in braccio il Cristo. Un breve e conciso avviso sotto forma di cronogramma spiega il ruolo del pilastro. Tradotta, l’iscrizione significa: Sulla collina di Tersatto risplende la Vergine, la Vergine Maria protegge con i suoi aiuti. Sopra l’ingresso si legge: CONSOLATRIX AFLICTORUM (Consolatrice degli Addolorati). La data del portico riportata su un altro cronogramma corrisponde all’anno 1745, ovvero a trent’anni dopo la grande cerimonia d’incoronazione della Madonna di Tersatto”, scrive ancora Radmila Matejčić. All’interno dello stesso, come accennato, è segnalato il grande contributo dato a favore dell’ultimazione della scalinata di Tersatto nella prima metà del XVIII secolo dal duca della Stiria, della Carinzia e della Carniola, nonché comandante di Brinje, Franz Gabriel Aichelberg. I suoi meriti sono stati scalfiti all’interno del portico. La cappella votiva è situata praticamente sulla spianata nei pressi della chiesa francescana ed è dedicata a San Nicola. Sulla sua facciata, all’apice dell’arcata a punta tardogotica, è scolpito a caratteri glagolitici l’anno 1531.

Tutti i diritti riservati. La riproduzione, anche parziale, è possibile soltanto dietro autorizzazione dell’editore.

L’utente, previa registrazione, avrà la possibilità di commentare i contenuti proposti sul sito dell’Editore, ma dovrà farlo usando un linguaggio rispettoso della persona e del diritto alla diversa opinione, evitando espressioni offensive e ingiuriose, affinché la comunicazione sia, in quanto a contenuto e forma, civile.

No posts to display