Sopravvivenza e futuro degli indipendenti

A Palazzo Modello si è svolta una tribuna tematica organizzata dall'Associazione «Da štima svima», presieduta da Davor Štimac. Diversi gli ospiti che sono intervenuti al dibattito

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Sopravvivenza e futuro degli indipendenti

“Nelle fauci della politica” è il titolo di una serie di tribune organizzate dall’Associazione “Da štima svima”. La prima di queste, intitolata “La sopravvivenza degli indipendenti”, si è svolta a Palazzo Modello, sede della Comunità degli Italiani di Fiume. Gli obiettivi di questi incontri sono svariati, dalla promozione della cultura della comunicazione, all’acquisizione di competenze politiche, alla tutela della società civile, del pluralismo e delle istituzioni democratiche. La tribuna è stata condotta da Leonida Domijan Fišter, coordinatrice delle attività politiche dell’Associazione. “In un certo senso tutti noi cittadini maggiorenni siamo un po’ politici. Qualcuno temporaneamente, altri professionalmente. Come cittadini non viviamo di politica né tantomeno per la politica, ma abbiamo l’opportunità di esprimere la nostra volontà politica, di recarci alle urne per scegliere chi ci rappresenterà, come pure partecipare attivamente nei processi democratici”, ha detto dell’introduzione Domijan Fišter.
“Quanto meno il singolo si occupa di politica, tanto più la politica si occupa di lui e manipola più facilmente la sua vita. Ci vuole coraggio e responsabilità per un modello personale di partecipazione, perché l’apatia politica non ci libera dalla responsabilità e dalle conseguenze”, ha esordito Davor Štimac, presidente dell’Associazione.
Alla tribuna hanno partecipato imprenditori e politici di successo, che in un momento della propria vita hanno deciso di occuparsi di politica, tra cui Amir Muzur, professore universitario ed ex sindaco di Abbazia; Dražen Vranić, legale e sindaco di Kostrena; Iva Rinčić, docente universitaria e candidata a presidente della Regione alle scorse elezioni amministrative, nonché Maša Magzan, Marin Račić e Boris Popović, i quali hanno cercato di spiegare perché professionisti di successo, con una carriera sicura, decidono di occuparsi di politica, come hanno reagito i familiari e gli amici a questa decisione e qual è l’attuale posizione dei politici indipendenti.
Amir Muzur ha ammesso che gli sarebbe piaciuto rimanere in politica un po’ più a lungo.

Amir Muzur e Davor Štimac

«Una figura vista come negativa»
“Professionalmente ho cambiato diversi posti di lavoro. La politica mi è sempre piaciuta e tutto è iniziato un po’ per caso, con la fondazione del Gruppo per la Liburnia. A un certo punto, abbiamo capito di essere pronti per la sfida e ci siamo lanciati con ottimi risultati. Il ruolo di sindaco non mi ha creato problemi. Considerata la precedente preparazione, devo dire che è stato molto semplice”, ha detto Muzur.
Dražen Vranić ha raccontato di essere entrato in politica per tentare di migliorare la situazione a livello locale. Nel 2017 è stato eletto sindaco, riconfermato l’anno scorso. “Gli elettori hanno riconosciuto il mio intento ed è questo il senso della politica locale”, ha spiegato. Da rilevare che entrambi sono entrati in politica come indipendenti. Muzur ha ricordato che nel corso dei primi quattro anni non ha avuto difficoltà, ma nel momento in cui ha coalizzato con l’HDZ, le cose sono cambiate anche se si è trattato di un partner molto corretto.
Davor Štimac, stimato medico ed ex direttore del Centro clinico-ospedaliero di Fiume e candidato sindaco alle scorse elezioni, ha notato la differenza nel trattamento dei media rispetto alle sue funzioni. “Come medico sono stato sempre rispettato e stimato, come direttore un po’ meno. Entrando in politica il rapporto è completamente cambiato, ma credo sia normale. ‘Perderemo un buon medico’, hanno detto in molti, ma non è così. Durante la mia carriera, mi sono impegnato ad assicurare alla mia Clinica persone molto preparate. Sono del parere che bisogna dare spazio anche agli altri. Il politico viene considerato quasi sempre in maniera negativa, forse perché molti entrano in politica per affermarsi e ci sono meno persone già affermate che vi fanno ingresso. Credo, inoltre, che il ruolo e l’importanza della categoria dei politici indipendenti aumenterà nei prossimi anni”, ha dichiarato.
“Il 2021 è stato un anno che non dimenticherò tanto facilmente”, ha esordito Iva Rinčić, docente universitaria e consigliere nell’Assemblea regionale e nel Consiglio cittadino. “Da una tranquilla vita nel settore accademico, sono stata catapultata nelle fauci della politica. Ho sempre vissuto con la politica accanto (Rinčić è, infatti, la compagna di Amir Muzur, nda), ma finora non mi sono mai esposta. Ho deciso di fare questo passo da indipendente perché sono convinta che la sfida degli indipendenti sia quella di pensare e ragionare sempre. In un qualsiasi partito ciò non è necessario. Credo che l’era degli indipendenti stia appena arrivando”, ha spiegato.
Ed è stata proprio questa la conclusione della tribuna: il futuro della politica locale è rappresentato dai candidati e dalle opzioni politiche indipendenti, mentre per quanto riguarda quello a livello statale, sono molto più importanti i partiti politici.

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