Sisol: natura a portata di mano

Nell’area dello stagno Rovozna sul Monte Maggiore annuale appuntamento con la Giornata delle porte aperte e l’inanellamento dei vari esemplari di uccelli

0
Sisol: natura a portata di mano
La liberazione di un Pettirosso dalla rete

Magnifica esperienza sulle vette del Sisol, all’interno del massiccio del Monte Maggiore, nell’ambito della 19ª edizione delle porte aperte del campo ornitologico “Učka 2024”. Abbiamo attraversato la foresta lungo una strada sterrata fino a raggiungere il meraviglioso campo ornitologico nell’area dello stagno Rovozna, dove si svolge sia l’inanellamento degli uccelli sia la tranquilla vita quotidiana di un campeggio… spartano organizzato nel mese di agosto e dedicato alle famiglie disposte a vivere in tenda, in una comunità allargata, immersa nella natura, lontano dal caos cittadino e priva di smartphone o altre forme di comunicazione a distanza (per l’assenza di segnale).

Video Luka Živković

Ad accogliere i giornalisti sono stati la coordinatrice del campo Paula Počanić Vovk e l’ornitologo Sven Kapelj, entrambi membri dell’associazione BIOM di Zagabria. Attualmente, il campo ospita circa 15 persone, mentre durante le tre settimane di durata del campeggio (quest’anno dal 12 agosto al 1º settembre), si prevede l’arrivo di una sessantina di partecipanti.
“La BIOM organizza questo campo ornitologico della durata di tre settimane – ci ha spiegato Paula – e siamo ora alla seconda settimana, dedicata alle famiglie. Ce ne sono tre perché l’anno scorso tre famiglie si sono presentate, per caso, allo stesso momento e quest’anno abbiamo deciso di mantenere questo formato, offrendo ai bambini l’opportunità di socializzare in un gruppo più ampio e fare nuove amicizie, sempre a contatto con la natura e nel rispetto dell’ambiente e del mondo animale, grazie ai laboratori educativi appositamente creati per la loro età”.

Paula Počanić Vovk e Sven Kapelj

I dettagli
Sven Kapelj, biologo e capo ornitologo del campo, ci ha spiegato alcuni dettagli: “Le reti che utilizziamo qui, nei sentieri sottostanti vicino allo stagno Rovozna, sono in totale 14, e catturano per lo più piccoli uccelli canori, anche se a volte ci capita di trovare merli, gufi o, di recente, persino un falco. La specie più catturata alcuni anni fa era il Pettirosso, ma ultimamente il Luì verde è diventato più comune. In generale, catturiamo sempre le stesse 20 specie, alcune locali che nidificano qui, e altre migratorie che sono di passaggio. I volatili si avvicinano allo stagno per la presenza di acqua e cibo (insetti)”.
Sven ci ha anche spiegato che c’è collaborazione con altri centri in Croazia e all’estero.
“In Croazia, tutto è coordinato dall’Istituto di Ornitologia presso l’Accademia nazionale delle Arti e delle Scienze (HAZU)e noi utilizziamo i loro anelli. Tutti i dati che raccogliamo vengono inviati a loro, che a loro volta sono in contatto con altre istituzioni ornitologiche all’estero. Quando viene catturato un uccello proveniente da un altro Paese, è prassi informare quel Paese su dove è stato trovato. Ogni uccello viene inanellato una sola volta, e l’anello viene sostituito solo se danneggiato. Sebbene non siamo veterinari, se un uccello ha bisogno di assistenza, facciamo il possibile per aiutarlo”.

Il campeggio

Un metodo antico
Abbiamo imparato anche che l’inanellamento è un metodo antico, ma che ancora oggi fornisce molte informazioni utili. L’inanellamento monitorato annualmente, permette di osservare i vari cambiamenti nel tempo: in relazione ai cambiamenti climatici diventa più facile determinare le specie dominanti e capire come gli eventi atmosferici, come le grandi tempeste, influenzano le popolazioni aviarie. Gli uccelli vengono misurati, pesati, esaminati e la loro specie viene registrata. Ogni anello ha un codice univoco, una lettera che ne indica la taglia e il Paese d’origine.
“Tuttavia, secondo me, il valore maggiore è il momento educativo in cui le persone possono vedere da vicino e toccare un uccello; è il modo migliore per imparare e per sviluppare l’amore per la natura e il mondo animale”.
Prima di dirigersi verso le reti, Paula e Sven ci hanno informato che la settimana scorsa hanno catturato più di 600 uccelli. “In questi giorni, invece, a causa del maltempo, non ne abbiamo trovati molti”.
A metà giornata (o quando piove) poi, le reti vengono abbassate a causa del caldo intenso, poiché non è sicuro che un uccello rimanga esposto al sole cocente. Pertanto, le reti vengono alzate dalle 5 del mattino alle 11 e di nuovo nel pomeriggio dalle 16 alle 20, con la maggior parte delle catture che avviene al mattino.

Sei esemplari
Durante l’esplorazione delle reti, abbiamo trovato sei uccellini: tre Luì verde, un Pettirosso, un Merlo e un Fringuello. Sven li ha catturati con delicatezza e professionalità, immobilizzandoli con le dita e liberandoli dalla rete con l’altra mano. Gli uccellini, chiaramente spaventati, sbattevano le ali finché, a un certo punto, non si sono calmati, forse per paura o per il tocco rassicurante dell’ornitologo. Poi, Paula ha fornito una borsa di cotone in cui sono stati riposti (ogni uccello in una borsa separata). Tuttavia, possono respirare attraverso di essa. Rimangono nelle borse per circa 30 minuti prima di essere analizzati e rilasciati nuovamente in natura.
Alcune informazioni per chi volesse trascorrere un settimana in tenda l’estate prossima: nel campo c’è un’area dedicata ai servizi, con una zappa a disposizione per scavare buche all’occorrenza, il che indica l’immersione in natura che vi regna. È necessario compilare un modulo di iscrizione, che richiede una motivazione. I membri dell’associazione decidono chi accettare, mentre gli altri restano in lista d’attesa. I bambini, in genere, reagiscono molto bene; dopo il primo giorno di ambientamento, si rilassano completamente e si abituano rapidamente all’assenza di dispositivi tecnologici.
La cosiddetta donazione (con cui vengono acquistati cibo e acqua potabile) per partecipare al campo è di 20 euro al giorno per i partecipanti dalla Croazia, 15 euro al giorno per i membri di BIOM e 10 euro al giorno per bambini, studenti e pensionati. Per i partecipanti croati che soggiornano più di tre giorni, la donazione è ridotta a 10 euro al giorno. Per i partecipanti provenienti dall’estero, la donazione è di 30 euro al giorno, ridotta a 20 euro se la permanenza supera i tre giorni. Si mangia tutti insieme, si vive a contatto con gli uccelli e si coltiva il rispetto per la natura.

Sven Kapelj libera il Pettirosso a inanellamento avvenuto

La gioia dei bambini
Ritornati al campo con i sacchetti di cotone contenenti gli uccellini, Sven è stato aiutato dai bambini ospiti del campeggio, eccitati e desiderosi di assistere e dare il loro contributo. Il piccolo Jere è diventato lo scrivano, annotando nel registro ufficiale i dati che Sven leggeva dagli anelli, mentre le femmine senza anelli venivano inanellate per la prima volta.
Dopo avere restituito gli uccellini alla libertà, abbiamo fatto una passeggiata nella zona delle tende dove alloggiano gli ospiti incontrando sulla nostra strada Tea e Grgur Sesar, arrivati da Zagabria con tre bambini e un quarto che deve ancora nascere, mentre lavavano i piatti su una superficie improvvisata con acqua di cisterna.
“Questo è il nostro secondo anno qui – ha detto Tea sorridendo – e onestamente è la parte più bella dell’estate. Abbiamo atteso con impazienza questa settimana. Tutti ci dicevano che vivere nella foresta senza logistica sarebbe stato difficile, ma noi li invitiamo a provare e vedere quanto è magico. Si crea una bellissima atmosfera con le altre persone; tutti si conoscono e i bambini godono della massima libertà, senza le solite e invadenti distrazioni urbane. Qualcuno ha portato la propria tenda, ma se non ne hai una, te la forniscono loro. Abbiamo scoperto questo posto cercando su Internet. Io sono un tipo molto curioso che ogni tanto s’imbatte in qualche perla”.
Grgur ha parlato del tempo: “Anche se ora il tempo è variabile, dobbiamo dire che nei giorni più caldi era comunque sopportabile. Nella foresta non è come in città, non c’è l’afa come quella che si trova vicino al mare, ma una costante brezza leggera, ed è piacevole anche quando c’è molto sole. Ci hanno fornito acqua potabile, e dalla cisterna usiamo l’acqua per lavare i piatti e per farci la doccia”.
Poi, Tea ha concluso: “Tutto è molto rilassato e si sta veramente bene. Anche i ritmi di vita sono diversi: ci si sveglia presto e si va a dormire intorno alle 22 o 23, dopo aver trascorso del tempo con gli altri attorno a un falò”.

Tea e Grgur Sesar arrivati da Zagabria con i loro tre bimbi e un quarto in arrivo

Tutti i diritti riservati. La riproduzione, anche parziale, è possibile soltanto dietro autorizzazione dell’editore.

L’utente, previa registrazione, avrà la possibilità di commentare i contenuti proposti sul sito dell’Editore, ma dovrà farlo usando un linguaggio rispettoso della persona e del diritto alla diversa opinione, evitando espressioni offensive e ingiuriose, affinché la comunicazione sia, in quanto a contenuto e forma, civile.

No posts to display