Simposio tematico per contrastare l’AIDS

Simposio organizzato dalla Clinica per le malattie infettive del CCO di Fiume

0
Simposio tematico per contrastare l’AIDS
Foto: KBC-RIJEKA.HR

“Come porre fine all’epidemia da HIV in Croazia” è il titolo del simposio di due giorni organizzato dalla Clinica per le malattie infettive del Centro clinico-ospedaliero di Fiume con a capo la dott.ssa Irena Slavuljica, in collaborazione con gli infettivologi zagabresi Josip Begovac e Šime Zekan a nome della Società nazionale per le malattie infettive.
Metodi all’avanguardia
Nell’inaugurare il simposio il direttore del CCO, Alen Ružić, ha sottolineato che l’ospedale segue permanentemente la situazione, applicando tutti i metodi diagnostici e terapeutici d’avanguardia in tutti i segmenti dell’attività clinica media. “Anche con questo simposio vogliamo promuovere l’educazione e lo scambio d’esperienza nella cura e nella prevenzione dell’HIV, adeguandoci ai più moderni protocollo internazionali”, ha detto il direttore. L’anno scorso nel mondo sono state registrate 1,5 milioni di infezioni da HIV e sono decedute 500mila persone. Porre fine alla pandemia è un tema molto attuale e rappresenta un traguardo ambizioso, ma raggiungibile considerati i progressi nella prevenzione, nella diagnostica e nella cura della malattia.
Per realizzare questo progetto è necessario combinare una serie di misure che riducono il rischio di trasmissione. La più importante rimane un comportamento sessuale responsabile. Un’altra riguarda la diagnosi precoce. Al giorno d’oggi per la persona che ha contratto il virus l’aspettativa di vita è paragonabile a quella della popolazione in generale, se assume regolarmente i farmaci antiretrovirali. Inoltre, con la diagnosi precoce dei malati è possibile prevenire nuove infezione nella popolazione.

Tutti i diritti riservati. La riproduzione, anche parziale, è possibile soltanto dietro autorizzazione dell’editore.

L’utente, previa registrazione, avrà la possibilità di commentare i contenuti proposti sul sito dell’Editore, ma dovrà farlo usando un linguaggio rispettoso della persona e del diritto alla diversa opinione, evitando espressioni offensive e ingiuriose, affinché la comunicazione sia, in quanto a contenuto e forma, civile.

No posts to display