
Grande interesse da parte dei rappresentanti dei servizi di emergenza delle aree di Fiume e della vicina Postumia, nonché delle unità di autogoverno locale coperte dal progetto SEPORA (SEctorisation POstojna Rijeka Action) per la presentazione dei fini di questo importante programma per le due aree coinvolte. L’obiettivo di questa collaborazione è la settorizzazione dell’area che va dal golfo di Buccari a sud e fino a Postumia a nord, seguendo le linee guida INSARAG (International Search and Rescue Advisory Group), un’organizzazione gli rappresentanti dei servizi di emergenza delle aree di Fiume e della vicina Postumiabale che comprende più di 90 Paesi e enti sotto l’egida delle Nazioni Unite. Si occupa delle problematiche relative alla ricerca e soccorso urbano (USAR), con l’obiettivo di stabilire standard internazionali minimi e una metodologia per il coordinamento internazionale in risposta a un terremoto devastante.
Alla presentazione, svoltasi nell’Aula consiliare in Corso, ha preso parte il vicesindaco di Fiume, Vedran Vivoda mentre il comandante dell’Unità di Protezione Civile per il salvataggio dalle macerie di Fiume, Boris Rosanda e Nino Krvavica, professore della Facoltà di Ingegneria civile di Fiume hanno riassunto il programma e i passi che sono stati fatti finora.
L’acronimo ricorda la parola “Sephora”, che in antico ebraico significa “uccello” o “volatile” come ha avuto modo di dire Boris Rosanda. Questo progetto come prima offre una visione a volo d’uccello dell’area che va da Fiume fino a Postumia (Slovenia).
Zona sismicamente attiva
“La città di Fiume e l’area circostante si trovano in una zona sismicamente attiva, e in passato sono stati registrati terremoti devastanti nella Regione litoraneo-montana. L’area più ampia di Fiume è situata in una zona di elevata attività sismica, caratterizzata da un gran numero di terremoti relativamente più deboli durante i periodi di accresciuta attività. L’intensità dei terremoti più forti è stata stimata all’8º grado della scala MCS (Mercalli-Cancani-Sieberg), ovvero una magnitudo di circa 6 gradi sulla scala Richter.
L’unità tettonica Bisterza – Fiume – Catelmuschio– Novi Vinodolski forma una fascia continua con una larghezza media di 30 km, orientata in direzione nord-ovest – sud-est. Questa è un’area di crescente attività sismica con una notevole concentrazione di epicentri sismici. È prevedibile che in caso di un terremoto di intensità pari o superiore a 8 gradi MCS, l’intera area coperta dal progetto SEPORA sarà colpita, e la collaborazione dei servizi di soccorso di questa zona sarà di importanza cruciale”, ha illustrato Nino Krvavica.
Una sinergia indispensabile
L’area coperta dal progetto costituisce anche una logica unità geografica data la presenza di montagne, di corsi dei fiumi e di vie di comunicazione. Per questo motivo, la collaborazione tra i servizi di soccorso di quest’area è sia logica che indispensabile. I primi passi sono stati già avviati. Le unità dei servizi di emergenza delle due città hanno già effettuato varie esercitazioni, di cui il centro di Sappiane è il punto di riferimento di questi incontri, facilmente raggiungibile in poco più di mezz’ora di macchina dalle due città. La settorizzazione geografica effettuata ha migliorato notevolmente la pianificazione operativa, l’impiego più efficiente dei team USAR (team di ricerca e soccorso) e una migliore gestione complessiva di un disastro o di una catastrofe di grandi dimensioni. Questa può sicuramente garantire l’efficacia delle operazioni di ricerca e soccorso. Il progetto SEPORA si svolge da febbraio a ottobre di quest’anno ed è interamente finanziato con fondi dell’Unione europea tramite il programma “Resilient Borders”, per un importo complessivo di 40.000 euro. Inoltre, il progetto è stato presentato in questi giorni alla Conferenza della rete europea delle città sane, svoltasi nella cittàdi Bursa in Turchia.
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