Settore sanitario: una barca che affonda

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Settore sanitario: una barca che affonda

Al grido di guerra della tribù indiana Oglala, “Hoka Hey” (È un buon giorno per morire!), sabato mattina i medici di famiglia di Fiume, affiancati da colleghi giunti da varie città, sono scesi in piazza per lanciare un ultimo energico appello al governo e sensibilizzare l’opinione pubblica sugli scottanti problemi nel settore sanitario, che si ripercuotono su tutta la società. Come detto dal connazionale dott. Leonardo Bressan, presidente della Coordinazione regionale dei medici di famiglia, il settore sanitario è diventato purtroppo una barca che sta affondando. “Il ministro sembra non essere assolutamente interessato al problema – ha dichiarato Bressan –. Sta chiacchierando senza risolvere nulla, osserva da lato come vanno le cose senza intervenire. Nell’arco di 4-5 anni, circa il 30 p.c. degli abitanti della nostra Regione resterà senza la possibilità di accedere al sistema sanitario. Mancheranno i medici curanti, ovvero quelli di famiglia, in quanto perderemo una trentina di studi medici, con una media di 1.700 pazienti in cura ciascuno, e le cifre arrivano a circa 57mila abitanti in Regione, ovvero a oltre un milione a livello nazionale. Tentiamo da anni di sensibilizzare sia il governo che il Ministero. Evidentemente non hanno il coraggio di rimboccare le maniche e mettere a posto il sistema, ma perdono tempo con giochetti a livello politico”.
Come detto dal dott. Aleksandar Ljubotina, l’intento dei medici che lavorano al momento, è quello di risolvere questo problema chiedendo il permesso di potere scegliere i successori, ovvero di abilitare i medici che gli subentreranno: “L’idea era di potere assegnare i nostri ambulatori ai medici giovani e in tal modo assicurare i nostri servizi ai pazienti. Non vogliamo alcun denaro in cambio, anche se abbiamo investito i nostri mezzi per acquistare gran parte dell’attrezzatura necessaria. Vogliamo solo che i nostri pazienti abbiano un medico anche dopo il nostro pensionamento. Un medico che sceglieranno da soli. Purtroppo, il ministero ha rifiutato questa proposta”, ha detto Ljubotina.
Il corteo ha preso il via in piazza Jelačić, per concludersi in piazza Adria, dove dopo un breve discorso i presenti hanno acceso dei ceri a favore della sanità. A dare il loro supporto ai medici c’erano anche i deputati Ines Strenja Linić e Željko Jovanović. 

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