Sanja Musić Milanović: «In quanto a obesità siamo tra i peggiori in Europa»

Al convegno «Datti una mossa» («Pokreni se») tenutosi ieri negli spazi dell’Aula magna del Rettorato, intervenuta con una lezione anche la «first lady» croata

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Sanja Musić Milanović: «In quanto a obesità siamo tra i peggiori in Europa»
Il convegno si è tenuto negli ambienti del Rettorato. Foto: RONI BRMALJ

“In Croazia un bambino su tre ha problemi di sovrappeso. Fra gli adulti la situazione è ancora più complessa. Siamo fra i peggiori in Europa”, è quanto affermato da Sanja Musić Milanović, responsabile del Servizio per la promozione della salute dell’Istituto Croato di Sanità Pubblica/Centro di riferimento del Ministero della Sanità per la promozione della salute.

Queste dichiarazioni, formulate nell’ambito del convegno “Datti una mossa” (“Pokreni se”), svoltosi ieri nell’Aula magna del Rettorato di Fiume, non sono purtroppo una novità. La Croazia è ai vertici di questa statistica da anni. Come spiegato da Renata Barić, psicologa sportiva, si tratta di un problema sistemico, che richiede un approccio multidisciplinare e che non potrà venire risolto con una formula magica. “Da un lato sicuramente l’attività fisica e in particolare quella sportiva possono essere un’ottima base di partenza, ma ci vuole un profondo cambiamento culturale, che coinvolga sia il modo in cui ci nutriamo, che lo stile di vita che abbiamo. Aumentare le ore di attività fisica a settimana è fondamentale, ma questo obiettivo può essere raggiunto in tanti modi, come ad esempio migliorando l’infrastruttura cittadina, permettendo ai ragazzi di andare a scuola in bicicletta in tutta sicurezza, oppure aumentano le superfici verdi e le passeggiate cittadine”, ha spiegato Barić. Anche Toma Jelušić, ex judoca e allenatore di bambini, intervenuto in qualità di rappresentante dell’Assosport di Fiume, è d’accordo con questo approccio. “In Croazia si tende ancora a percepire lo sport come un qualche cosa di competitivo, sono importanti soltanto i risultati. Sarebbe invece necessario applicare un po’ più la cultura orientale, dove lo sport è uno stile di vita e lo si pratica per il proprio benessere, sia fisico che mentale”, ha affermato Jelušić. A suo dire, negli ultimi anni il numero di bambini interessati allo sport è aumentato, in modo particolare fra i giovanissimi, con i genitori che spingono i ragazzi a iscrivere una disciplina ancor prima di iniziare ad andare a scuola. “Purtroppo, però, quando si arriva alle medie superiori e ci si avvicina all’università, ci sono sempre meno ragazzi interessati”, ha affermato Jelušić.
Mario Baić, preside della Facoltà di Chinesiologia dell’Università di Zagabria, ha confermato tutto ciò, aggiungendo però come il fattore principale che determina la massa corporea, ossia che è in grado di limitarla, non è l’attività fisica, bensì un controllo delle calorie in entrata, ossia dell’alimentazione. Anch’egli ha parlato della necessità di un approccio sistemico e ha citato i programmi scolastici sperimentali nei quali il numero di ore di cultura fisica è stato aumentato da due a tre, con altri programmi che stanno portando sempre di più lo sport a scuola. “Dobbiamo, però, pensare anche alla popolazione adulta, che in qualche modo è d’esempio per i più giovani. Anche loro dovrebbero essere liberi di girare in bicicletta per le città, avendo un posto sicuro dove lasciare le bici al lavoro, ad esempio”, ha osservato Baić.
Infine, Karmen Matković Melki, presidente della Federazione Croata dei Nutrizionisti, ha lanciato un appello ai genitori, invitandoli a ritornare a cucinare. “Ogni pasto preparato in casa è sicuramente migliore di quello che un bambino può acquistare con 5 euro sulla via verso la scuola. In questo modo si ottiene un maggior controllo sul cibo, aumenta la qualità degli ingredienti e dei nutrienti e c’è anche un risparmio consistente rispetto all’acquistare cose già pronte”, ha affermato la nutrizionista.
Vari partecipanti al convegno hanno trattato il tema della dieta mediterranea, spiegando come questa sia al momento quasi del tutto assente in Croazia, come in buona parte del Mediterraneo. Forse anche per questo fra le popolazioni più grasse d’Europa ci sono proprio quelle che vivono più vicine al Mediterraneo. “Il modo di mangiare occidentale ha completamente sostituito le nostre tradizioni, con danni enormi per tutti noi. L’obesità è fra le principali cause di morte nel mondo. Recentemente è stata riconosciuta come malattia a sé stante dall’OMS, il che costituisce un grande passo avanti nella lotta al fenomeno globale”, ha concluso Sanja Musić Milanović.

Sanja Musić Milanović.
Foto: RONI BRMALJ

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