Sandra Krpan: «Credo molto nella cultura del dialogo»

I punti di vista dell’aspirante prima cittadina dell’SDP, sul modo in cui governare, con delle riflessioni sul suo mandato di vicesindaca

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Sandra Krpan: «Credo molto nella cultura del dialogo»
Sandra Krpan. Foto: IVOR HRELJANOVIĆ

Dall’indipendenza della Croazia, il Partito socialdemocratico (SDP) ha sempre avuto il proprio sindaco a Fiume, tranne che nelle ultime settimane del mandato 2021-2025. Candidandosi da solo, il primo cittadino uscente Marko Filipović, si è di fatto dissociato dal partito, per automatismo. Non parliamo di lui, comunque, ma di Sandra Krpan, che per quattro anni è stata la sua vice e che la sezione fiumana del partito ha designato a larga maggioranza per la corsa alle amministrative del prossimo 18 maggio.

Per iniziare, cos’è che spinge qualcuno a occuparsi di politica? Sandra Krpan arriva dal mondo dell’istruzione. “Adoro la politica. Sono convinta che la essa possa migliorare la qualità di vita delle persone. Vorrei che fossimo una comunità, una città in cui ci occupiamo gli uni degli altri. Ho cercato di seguire questo pensiero sia come direttrice di scuola, che come vicesindaca nel settore che mi era stato affidato. Ci tengo alle persone e credo di poter fare anche di più in questo senso. Forse sembrerò un po’ ingenua, ma è vero”, risponde Krpan.

Rispetto al mandato appena concluso, in che direzione intende muoversi?
“Secondo me, ci sono state delle decisioni che andavano prese in tempi più brevi. Ci sono state anche delle questioni, dei problemi, in merito ai quali non abbiamo comunicato sufficientemente con i cittadini. Mi riferisco, ad esempio, alla nettezza urbana, al traffico. Dobbiamo saper ascoltare i cittadini. Lo so che può sembrare come uno slogan, ma è proprio la comunicazione a essere venuta meno. Quando mi venne assegnato il settore dell’istruzione, mi ritrovai di fronte la situazione in cui vi erano 300 bambini che non poterono venire iscritti negli asili nido. Decisi di salire in macchina e di fare visita a tutti gli asili. Abbiamo compiuto dei primi passi in una situazione emergenziale. Ogni problema in questa città deve avere anche una soluzione. È ciò che mi sta motivando per occuparmi di politica, con creatività. Questi processi, comunque, secondo me sono stati troppo lenti, avviati nel mandato precedente, senza la visione di avviarne dei nuovi”.

Dalla sua posizione, forse, avreste potuto intraprendere qualcosa per accelerare i tempi?
“È una domanda logica, ma è l’ex sindaco colui che è stato eletto. Come vicesindaci, Goran Palčevski ed io abbiamo cercato di parlarci. Non ero d’accordo con il piano di ristrutturazione dell’amministrazione cittadina. Alle riunioni si discute, ma è il sindaco a prendere le decisioni e io lo rispetto, e rispetto le gerarchie. Mi sono candidata perché per decidere, per portare dei cambiamenti, devi averne le prerogative. Non intendo che ci debba essere un approccio autocratico, comunque. Ho fiducia nel mio team. Occorre accettare le proposte, quelle buone per la città e i cittadini. Tra i temi, ecco un esempio. Ho ritenuto assurdo che aumentasse il prezzo degli abbonamenti per i pensionati per i trasporti pubblici, così come lo è la revoca del diritto all’abbonamento gratuito ai donatori di sangue con un grande numero di donazioni. Si tratta di cifre irrisorie. Com’è possibile negare un diritto acquisito a chi compie un atto di altruismo nei confronti dell’intera comunità? Parliamo di importi irrisori nel Bilancio, direi simbolici. Se dovessi venire eletta, queste sono tra le prime cose che andrò a cambiare”, annuncia la candidata sindaca.

Eppure, la sezione cittadina dell’SDP, negli anni del mandato di Filipović, ne ha puntualmente accolto il rapporto annuale.
“È vero, ma io non l’ho accettato. Per quanto riguarda il partito, credo che sia un buon esempio di cultura politica quello di saper cambiare candidato. Non è stata una coltellata alla schiena. Poi, non è lui ad avere sfiduciato me, ma lo è stato lui perché non ha governato bene. In quest’occasione – sottolinea Krpan –, vorrei evitare di parlare di lui. Ha scelto una propria via e ne prendo atto. Se posso riferirmi al passato, infine, durante il mio mandato sono stati compiuti dei passi importanti proprio nei settori di cui mi occupavo io, dalla Biblioteca civica agli asili fino all’introduzione dell’educazione sanitaria, sul modello di quella civica adottata precedentemente”.

L’esito delle elezioni non è scontato. Dalle urne, inoltre, con buona probabilità, uscirà un Consiglio cittadino composto da diverse forze politiche. Lo stesso Filipović non ha mai potuto contare su una maggioranza certa. Come intende gestire una realtà come questa? Come sappiamo, ci sono state situazioni in cui certe decisioni importanti sono state approvate grazie ai voti delle opposizioni. In altri casi, il voto è stato negato dagli alleati tradizionali.
“Io credo profondamente nella cultura del dialogo, – conclude Sandra Krpan –, sia con gli alleati che con gli avversari politici. Dialogando si arriva sempre a un accordo. Sono sicura che ciò verrà riconosciuto”.

Concludiamo con un tema ricorrente, possiamo dire, abusato. Cosa ne pensa del progetto del complesso a Cantrida con lo stadio nuovo e i grattacieli?
“Credo che a Fiume tutti tengano allo stadio a Cantrida, ma ritengo anche che si stia manipolando con le passioni dei tifosi. Non sono né contraria, né favorevole. Ci devono essere delle valutazioni qualificate da parte degli esperti e il consenso dei cittadini. Non lo deciderò io. Ci devono pensare gli urbanisti, gli architetti… Non è mia intenzione ostacolare lo sviluppo della città, ma torno a ripetere che processi come questo passano per la politica, per il parere degli esperti e quello dei cittadini”.

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