Nuovi risvolti sul caso Platak. Quella che inizialmente era stata categorizzata – da parte della Questura litoraneo-montana – come semplice trasgressione riferibile a disturbo della quiete pubblica, d’ora in poi verrà trattata come reato penale. La Procura di Stato comunale di Fiume, nelle cui mani si trova l’incartamento, in seguito a ulteriori indagini sul pestaggio del 29 gennaio scorso, ha ritenuto di dovere riqualificare una delle cinque denunce sporte a carico di altrettante persone, in tentativo di lesioni personali gravi. Per il reato in questione è sotto inchiesta un 21.enne cittadino croato, appunto uno dei cinque coinvolti nel pestaggio, per il quale sono stati individuati determinati indizi che confermerebbero il fatto che la sera della rissa abbia agito di proposito aggredendo fisicamente terze persone con l’intento di procurare loro ferite gravi o alterarne gravemente la salute. Il reato è contemplato dall’articolo 118 comma 1 del Codice penale croato, per il quale in caso di dimostrata colpevolezza, è prevista una pena detentiva dai sei mesi ai cinque anni. La vicenda del Platak, ricorderemo, ha suscitato grande interesse dell’opinione pubblica. In questo contesto è prevista per domani sera, alle ore 18, in piazza della 128ª brigata a Fiume, una protesta pacifica indetta da Unione del Quarnero e Možemo! (sezione fiumana), che sarà accompagnata dallo slogan “Sicurezza anziché violenza!”.