Raffineria di Fiume. Ecco la colonna di distillazione alta ben 55 metri

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Raffineria di Fiume. Ecco la colonna di distillazione alta ben 55 metri

Una colonna alta ben 55 metri è arrivata ieri nel porticciolo di Podurinj. Si tratta della colonna di distillazione per l’impianto Topping III (distillazione atmosferica) della Raffineria di Fiume, che sarà installata nell’ambito del rifacimento dell’impianto di Urinj (a est del capoluogo quarnerino). La torre di frazionamento, come viene chiamata anche la colonna utilizzata nella distillazione topping, è un’apparecchiatura chimica costituita da una torre cilindrica in acciaio all’interno della quale, ad intervalli regolari, si trovano dei piatti orizzontali, che dividono la torre in vari “stadi”. I piatti possono avere diverse geometrie e hanno lo scopo di porre in intimo contatto le due correnti (liquida e gassosa) che si incontrano in corrispondenza di ogni piatto. La temperatura della torre è elevata alla base e va diminuendo con l’altezza. La carica, in parte in fase vapore, viene messa nella “zona di esaurimento” della colonna (cioè sul fondo), dove si vaporizza ulteriormente grazie a una riduzione di pressione. Il vapore, mano a mano che sale in colonna, viene in contatto con il liquido che scende dai piatti di distillazione superiori. I composti che hanno una temperatura di ebollizione più bassa (ovvero sono più volatili) passano in fase vapore e risalgono verso la parte alta della colonna, mentre i prodotti più pesanti (detti “residuo atmosferico” o “residuo topping”), che hanno una temperatura di ebollizione superiore, rimangono in fase liquida, per cui vengono prelevati dal fondo della colonna. Da alcuni piatti di distillazione si “spillano” i tagli petroliferi, che vengono inviati alle lavorazioni successive. I tagli petroliferi sono miscele di idrocarburi che hanno una temperatura di ebollizione compresa in un determinato intervallo. Le frazioni che si ottengono da una colonna di distillazione sono generalmente: incondensabili, GPL, benzina, cherosene, gasolio leggero, gasolio pesante, residuo atmosferico.

L’intervento, il cui costo ammonta a 800 milioni di kune (poco più di 100 milioni di euro), è iniziato i primi giorni di quest’anno e, come spiegato dalla compagnia petrolifera Ina, coinvolge ben 2000 subappaltatori.

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