Quando le differenze uniscono e non dividono

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Quando le differenze uniscono e non dividono

Nel nuovo parco in via Pomerio si è svolta ieri l’azione “Superare insieme le barriere che ci separano”, organizzata dall’Associazione OKOLOnaOKOLO (Gira tutto intorno), che ha coinvolto un centinaio di alunni di sei classi inferiori delle scuole elementari Podmurvice, Braida e del Centro per l’educazione e l’istruzione. Nell’ambito dell’azione, i ragazzi attraversavano delle corde tese tra ringhiere a alberi. Con quest’iniziativa si è conclusa la loro partecipazione al progetto “Il mio amico speciale” (Moj posebni prijatelj), che viene portato avanti dall’associazione da 13 anni nelle scuole elementari ed è appoggiato dalla Città, dal ministero della Scienza e dell’Istruzione, nonché, a partire da quest’anno, dalla Fondazione nazionale per lo sviluppo della società civile.

Come spiegato da Mia Rogić dell’Associazione OKOLOnaOKOLO, l’attività nella quale i bambini erano coinvolti si chiama “La ringhiera nucleare” e ha una valenza simbolica. “I ragazzi devono oltrepassare la corda, mentre il modo più facile per farlo è tenendosi per mano – ha rilevato –. In questo modo, i ragazzi superano simbolicamente le differenze tra di loro e imparano ad aiutare i loro compagni con difficoltà nello sviluppo. Alcuni bambini avevano gli occhi o le orecchie bendati per capire come si sentono i loro coetanei ciechi o sordi. Inoltre, gli alunni del Centro per l’educazione e l’istruzione erano disposti in vari gruppi con gli alunni delle scuole elementari. I bambini avevano il compito di oltrepassare le corde prendendosi cura dei loro compagni con difficoltà nello sviluppo e dei bambini che avevano gli occhi e le orecchie coperte”, ha rilevato Mia Rogić, aggiungendo che al progetto “Il mio amico speciale” hanno partecipato anche gli alunni della scuola “Nikola Tesla” che però non hanno potuto prendere parte all’iniziativa di ieri.

Lezione di tolleranza e solidarietà

“Nell’ambito dei laboratori quest’attività viene portata avanti in maniera più seria, mentre qui l’accento è stato posto sul divertimento. L’attività si è svolta in collaborazione con gli insegnanti, i collaboratori esperti, i volontari e un bambino con difficoltà nello sviluppo, che si è anche distinto per il suo impegno”, ha concluso Mia Rogić.
Il progetto è destinato ai bambini e agli insegnanti delle scuole elementari con l’obiettivo di sviluppare la parità, la tolleranza e la solidarietà con i bambini con difficoltà nello sviluppo e i disabili e la loro integrazione sociale. Tramite una serie di contenuti educativi e basati sull’esperienza diretta, i ragazzi possono immedesimarsi nella quotidianità dei bambini con difficoltà nello sviluppo, il che incide sullo sviluppo dell’empatia e sulla formazione delle loro opinioni nei confronti delle persone con necessità particolari.
Il progetto “Il mio amico speciale” è stato avviato nel 2006 e finora vi sono state coinvolte sei scuole elementari a Fiume e nella Regione litoraneo-montana, nonché un asilo. Vi hanno preso parte 1.400 alunni e 70 insegnanti. L’Associazione porta avanti da cinque anni anche il progetto “Consultorio dello sviluppo”, orientato sull’intervento precoce le cui caratteristiche principali sono l’approccio indirizzato alle famiglie, la multidisciplinarità e il raggruppamento di diversi servizi già disponibili nella comunità locale. Gli utenti dei servizi dell’Associazione sono i genitori e i loro figli con difficoltà nello sviluppo. Fin dal 2009, l’Associazione porta avanti con successo il progetto “Movimento, passo e linguaggio comune”, mentre dal 2010 è in corso il progetto “Martemeo – assistenza alle famiglie di bambini con necessità particolari”.

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