Quando la musica non è un «optional»

Festival degli ex Minicantanti a Palazzo Modello: un grandissimo successo

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Quando la musica non è un «optional»

FIUME | Una serata di successo quella andata in scena sabato sera nel Salone delle feste a Palazzo Modello. Il “Festival degli ex Minicantanti” L’appuntamento, che rientra nell’ambito della “Settimana della cultura fiumana”, ha registrato il tutto esaurito con tanti fiumani, esuli e rimasti, a divertisti, canticchiare e addirittura a formare un coretto a supporto dei cantanti che si sono esibiti.
Un gruppo eterogeneo, ma come sempre compatto e canterino, quello dei 20 ex Minicantanti che hanno presentato complessivamente 24 canzoni dal repertorio dello “Zecchino d’oro”, dalle melodie di autori nostrani, dalla musica leggera italiana e dalle ultimissime novità tratte dal Festival “Dimela cantando”.
E poco importa se i cantanti spaziavano dagli “enti” agli “anta”. Ciò che conta è che tutti abbiano dimostrato il perché la canzone per loro “non è solo un optional”.

Un conduttore d’eccezione

Uno spigliato neopensionato Andrea Marsanich ha condotto con maestria e con la sua proverbiale verve l’evento soffermandosi sui “curriculum” dei cantanti, che nella vita quotidiana, salvo eccezioni, svolgono professioni diverse: dal medico al giornalista, passando per il perito economista e il docente universitario. Tutti però uniti dalla stessa passione e determinati a mettercela tutta per presentarsi sotto la luce migliore.
A rompere il ghiaccio è stata l’insegnante della San Nicolò Tašana Bobanović che, accompagnata dalle sue alunne, minicantanti odierne, ha interpretato il classico “Le tagliatelle di Nonna Pina”. Sono quindi seguite le interpretazioni di Patrizia Chiepolo Mihočić con “Una carezza per un pugno”, Laura Marchig con “Moby Dick”, Ferruccio Tomisich con “Per colpa di Pierino” e “Io vagabondo”, Deborah e Lisa Ivanić (madre e figlia) con “Il coccodrillo come fa” e poi il “solo” di Deborah con “Tintarella di luna” e uno scatenato twist con il “partner” Ferruccio Tomisich. Nel prosieguo è stata la volta di un inedito duetto tra Patrizia Chiepolo Mihočić e Marin Corva con “Volevo un gatto nero”, poi Marin con la struggente “L’emozione non ha voce”, le sorelle Jana Pavlović e Noemi Dessardo (nipoti del compianto Lalli) con “L’ispettore Maxwell”, Noemi da sola ha interpretato invece “Ma che freddo fa”, seguita da Sara Vrbaški con “Sento solo il presente”.

Pippi Calzelunghe in svedese

Standing ovation per Valter Milavez che ha presentato la bellissima “Perdere l’amore”, di seguito Maja Đurđulov con “Amore disperato”, Ivana Precetti Božičević con la dolce “Quello che le donne non dicono” e Melita Sciucca con “Fin che la barca va”. Sono seguite le novità dal festival “Dimela cantando” con Martina Sanković Ivančić e la sua “Robe de strighe” e Alida Delcaro con “Non xe più un tango” (altro ballo con un Ferruccio Tomisich sempre in forma).
L’ultima parte è stata riservata per Roberto Nacinovich con “Se è vero che ci sei”, Denis Stefan con “L’arca di Noè”, Laura Marchig e Nevia Rigutto con “Pippi Calzelunghe” cantata in italiano e anche in svedese, Nevia ha proposto la sua “Fiume nel mio cuor”, Lucio Slama con ben due uscite, “I Watussi” e “Azzurro” e poi il duetto di Roberto Nacinovich e Denis Stefan con “E la vita”. E per concludere in bellezza, la sempreverde “Siam piccolini minicantanti” cantata in coro da tutta la sala.
A preparare i cantanti è stato il maestro Sanjin Sanković che, assieme a Ivo Šubat e Ivo Mazzieri Sanković, forma la band “Latina” che ha accompagnato tutte le esibizioni.

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