Porto, il futuro passa per Molo Zagabria

Prevista per domani, nella Sala dei Marmi di Palazzo del Governo, la firma del contratto d'appalto con l'azienda slovena SŽ – Železniško gradbeno podjetje

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Porto, il futuro passa per Molo Zagabria

Dopo una fase preliminare particolarmente complessa, che ha allungato i tempi d’attesa, dovrebbero partire a breve i lavori di ricostruzione e ampliamento dell’infrastruttura ferroviaria del terminal container Deep Sea in Molo Zagabria, progetto comune – come nel caso di Brajdica, dove è tuttora in corso un’ampia opera di potenziamento della rete ferroviaria con la costruzione di una nuova unità operativa intermodale, avviata l’anno scorso – della Port Authority di Fiume e dell’azienda HŽ Infrastruttura, denominato “Sviluppo dell’infrastruttura nel Porto fiumano – terminal container in Molo Zagabria” (POR2CORE-ZCT) e il cui obiettivo è rafforzare la concorrenzialità portuale nel bacino del Mediterraneo, eliminare le strozzature e accrescere l’interoperabilità ferroviaria, nel caso concreto consentendole di operare nell’ambito di una piattaforma multimodale. Il progetto fruirà dei mezzi a fondo perduto dell’Unione europea ai sensi dell’Accordo (Grant Agreement) relativo al programma CEF, acronimo di Connecting Europe Facility, con la denominazione corrispondente in italiano di “Meccanismo per collegare l’Europa”. Quest’ultimo fornisce in pratica un’assistenza finanziaria alle reti transeuropee al fine di sostenere progetti infrastrutturali d’interesse comune nei settori dei trasporti, dell’energia e delle telecomunicazioni, e di sfruttare le potenziali sinergie tra le stesse, dando priorità ai collegamenti mancanti, ai progetti che presentano un valore aggiunto europeo e vantaggi significativi per la società e che non ottengono un finanziamento adeguato dal mercato. CEF è uno strumento particolarmente tecnico e destinato soprattutto agli “addetti ai lavori” e alle autorità pubbliche interessate allo sviluppo di strumenti e impianti di particolare rilevanza a livello europeo. Il valore complessivo del suddetto progetto congiunto è di 31,6 milioni di euro, che verranno coperti all’85 p.c. dai fondi europei. I lavori dovrebbero concludersi nell’arco di 24 mesi. Ne abbiamo parlato con l’ingegnere Marko Kukić, dell’azienda HŽI, a capo del team progettuale, in vista della cerimonia di sottoscrizione del contratto d’appalto tra i partner e l’azienda esecutrice, la slovena SŽ – Železniško gradbeno podjetje (ŽGP), che si svolgerà giovedì, 4 luglio, nella Sala dei Marmi del Museo di Marineria e Storia del Litorale croato a Fiume, alla presenza del ministro del Mare, del Traffico e dell’Infrastruttura, Oleg Butković.

Potenziare la concorrenzialità

“Le modalità d’intervento saranno praticamente uguali a quelle adottate per il terminal container di Brajdica – ha spiegato il team leader –, e verranno realizzate in tre tappe, di cui la prima riguarderà la ristrutturazione e il prolungamento dei 12 binari esistenti, compresi quelli tronchi, la costruzione di nuovi deviatoi, la ricostruzione della rete di contatto, l’ampliamento dell’impianto di telecomunicazione, la nuova canalizzazione, il sistema d’illuminazione ferroviaria e di protezione tecnica, il drenaggio e, infine, l’edificazione di una rampa per i camion dei pompieri. Per questa prima fase, l’investitore è la nostra azienda, HŽ Infrastruktura, mentre per le altre due lo sarà la Direzione portuale”. Marko Kukić ha proseguito precisando che la seconda tappa dei lavori consisterà nella ricostruzione dei raccordi ferroviari per il collegamento con la zona portuale, ovvero con il terminal in Molo Zagabria, che faranno in pratica da spola tra il molo e la ferrovia. Infine, l’ultima parte dell’intervento interesserà la costruzione di quattro nuovi binari per gru mobili, della lunghezza di 400 metri ciascuno, che saranno paralleli alla banchina operativa del terminal Deep Sea. “Questa nuova infrastruttura contribuirà ad aumentare la capacità di carico-scarico dei container e ad accelerare il traffico merci, facendolo circolare maggiormente su ferrovia anziché su strada, che è più economico”, ha spiegato l’ingegnere, aggiungendo infine che a lavori conclusi il terminal container di Brajdica e quello di Molo Zagabria dovrebbero essere in grado di accogliere contenitori da circa 600.000 TEU all’anno ciascuno, per un totale di 1,2 milioni di TEU, consolidando così la concorrenzialità del Porto fiumano sul mercato mondiale e ampliando il suo raggio d’azione con affari che non avranno più nulla da invidiare ai principali competitor dell’Alto Adriatico quali Capodistria e Trieste. Fiume se lo merita.

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