Porto e mare: Fiume non teme il futuro

Interessanti spunti sono scaturiti da una tavola rotonda incentrata sui principali progetti infrastrutturali

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Porto e mare: Fiume non teme il futuro
Fiume non deve temere per il proprio futuro. Foto: ŽELJKO JERNEIĆ

Come sarà il futuro di Fiume? Alcune risposte suggestive sono state offerte nel corso della tavola rotonda intitolata “I progetti infrastrutturali chiave che modellano il futuro di Fiume”, organizzata dal quotidiano “Novi list” e tenutasi negli ambienti dell’albergo “Navis” in zona Preluca.

Le prospettive di sviluppo del capoluogo quarnerino sono naturalmente molteplici, ma all’incontro si è parlato essenzialmente dei progetti che coinvolgono l’ambito marittimo. Un tanto lo si è evinto dalla presenza delle personalità invitate a parlare all’appuntamento, ovvero il presidente del Consiglio di amministrazione dell’ACI, Kristijan Pavić, il direttore dell’Autorità portuale di Fiume, Denis Vukorepa, il professore ordinario e vicepreside del Politecnico di Fiume nonché ex direttore della Port Authority fiumana, Bojan Hlača, e la direttrice commerciale del progetto d’investimento “Rijeka Gateway”, Maja Borčić.

All’evento hanno preso parte, inoltre, i rappresentanti della Regione litoraneo-montana, con a capo il presidente Zlatko Komadina, e il sindaco di Abbazia, Fernando Kirigin.

In questo periodo Fiume e il Quarnero sono interessati da grandi investimenti nel settore marittimo, che dovrebbero trasformare profondamente l’economia locale e le prospettive del territorio.

Bojan Hlača.
Foto: ŽELJKO JERNEIĆ

Un domani già avviato
“Il futuro è già iniziato. Su nove progetti, otto, del valore di 151 milioni di euro, sono stati già realizzati. Stiamo assistendo al grande investimento di Molo Zagabria, nell’ambito del quale sono state realizzate tutte le vie di trasporto essenziali per il suo funzionamento, quali ad esempio la statale D403. Considerando tutto ciò, possiamo dire che Fiume abbia davvero un futuro luminoso. Noi, intanto, proseguiamo con quanto avviato: abbiamo candidato tre nuovi progetti per l’attuale periodo finanziario, il cui valore complessivo ammonta a quasi 200 milioni di euro. A luglio sapremo quali di questi progetti verranno approvati. Sono ottimista al riguardo di alcune risposte positive che ci aspettiamo di ricevere da Bruxelles – ha dichiarato nel suo intervento Denis Vukorepa –. Molo Zagabria, ossia il Progetto Rijeka Gateway, è il più grande investimento nella storia del porto fiumano. Se sommiamo quello che investiranno il concessionario, l’Autorità portuale e il Governo croato, arriviamo a quasi 600 milioni di euro. Qualche giorno fa sono arrivate al terminal container ‘Rijeka Gateway’ anche le rimanenti due nuove gru di banchina di questa fase del progetto. Nella fase successiva si andrà ad ampliare lo scalo di ulteriori 280 metri e vi verrà collocata un’altra gru. Si tratta di un progetto strategico non soltanto per Fiume e per la Regione litoraneo-montana, bensì per l’intera Croazia”.
“Non dimentichiamo Porto Baross – ha proseguito –, dove sorgerà il marina per megayacht, e il terminal container in Brajdica. Abbiamo avuto anni difficili, ma ora stiamo arrivando a una nuova fase di sviluppo del sistema portuale in generale, con Fiume protagonista dei… giochi”.

Denis Vukorepa.
Foto: ŽELJKO JERNEIĆ

Riguardo a Porto Baross, Kristijan Pavić ha ribadito che l’ACI non si sarebbe avventurata in un investimento del genere se non avesse riconosciuto un grande potenziale a Fiume: le bellezze naturali del territorio e la città stessa come fattori di valore turistico, ma anche la presenza di un’infrastruttura e di un’industria che possono sostenere questo tipo di struttura: i cantieri navali, il personale competente, ecc. “Speriamo di poter annunciare a breve, una volta ottenuti tutti i permessi, l’inizio dei lavori. Sono in piano 130 assunzioni nel solo marina, ma bisogna tenere conto anche del valore aggiunto per l’economia locale, che è difficile da quantificare”. Pavić ha annunciato che il nuovo marina implementerà tutte le tecnologie green e all’avanguardia del settore. In futuro è, inoltre, in piano la ristrutturazione del marina di Icici.
Bojan Hlača, già direttore dell’Autorità portuale di Fiume, ha ricordato la storia del porto sin dalla metà dagli anni ‘90 dello scorso secolo, quando, a Guerra patriottica conclusa, bisognava ripartire praticamente da zero. La stessa creazione della Port Authority si rivelò un’impresa non da poco in ambito legale e amministrativo. Il modello a cui Hlača si ispirò era quello olandese. L’Autorità portuale fiumana è stata concepita dunque come una variante più modesta di quella di Rotterdam. Fino al 2013 erano presenti limitazioni consistenti nelle possibilità di ottenere finanziamenti, mentre in seguito si è potuto attingere ai fondi dell’Unione europea. Mano a mano, a partire dal 2003, il capitale è stato investito nel terminal di Brajdica, nel Molo longo, nel terminal in Molo Zagabria e in altri progetti… collaterali.

Kristijan Pavić.
Foto: ŽELJKO JERNEIĆ

Presenza della… quota rosa
Maja Borčić ha introdotto il suo discorso parlando dell’imponenza dei lavori di preparazione e amministrativi: “Sono trascorsi due anni e mezzo prima che venisse posata la prima pietra”. “Siamo molto soddisfatti – ha proseguito – dei progressi di cui siamo testimoni oggi. Stiamo seguendo le scadenze che ci eravamo prefissati. L’entrata in funzione del terminal è prevista per l’ultimo trimestre di quest’anno, quando prenderanno il via le prime attività commerciali. Lo scalo è equipaggiato al 90 p.c e i lavori sono completati al 75 p.c. Qualche settimana fa abbiamo assunto il centesimo dipendente. Il nostro è un team dinamico, multinazionale, multiculturale e inclusivo. Voglio sottolineare che il 35 p.c. del team è composto da donne, che è un numero significativo per un settore dominato dagli uomini”, ha concluso Maja Borčić.

Maja Borčić.
Foto: ŽELJKO JERNEIĆ
Il terminal container “Rijeka Gateway” in Molo Zagabria è equipaggiato al 95 p.c.
Foto: RonI Brmalj

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