Pompieri. È sciopero a oltranza

Dalle 7 di ieri mattina sospese alcune attività dei vigili del fuoco dell'Unitàprofessionistica di Fiume. Assicurati quelli essenziali e gli interventi nelle emergenze

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Pompieri. È sciopero a oltranza

Dalle 7 di ieri, i Vigili del fuoco professionisti di Fiume sono in sciopero. Davanti alla base di Vežica, il Sindacato dell’Unità dei pompieri cittadina ha incontrato i rappresentanti dei media, particolarmente numerosi per l’occasione. “Per la prima volta nella storia recente – ha detto in apertura il fiduciario Goran Hibler –, i pompieri entrano in sciopero. È avvenuto nel 1988 quando le richieste dei Sindacati furono accolte”. Nella Croazia indipendente, quindi, non ci sono mai state agitazioni sfociate in uno sciopero.

“Dopo una serie di incontri preliminari, seguiti da trattative di pacificazione, le nostre richieste non sono state accolte e quindi si sono venuti a creare i presupposti legali per intraprendere la via dello sciopero. Una volta ancora devo ribadire che i cittadini non avranno nulla da temere in quanto i pompieri fiumani saranno sempre pronti per intervenire. La sicurezza e l’incolumità non verranno mai messe in discussione. Semmai, verranno negati certi servizi non indispensabili”, ha aggiunto Hibler, cedendo poi la parola al suo vice Frane Žudić: “Avevamo avviato le trattative il 21 dicembre e da allora non siamo riusciti a trovare un’intesa con la Città. All’inizio avevamo chiesto molto di più, mentre le ultime richieste rappresentano un minimo sotto il quale non possiamo scendere. In sostanza, abbiamo chiesto un aumento dell’importo base del 12 p.c., da 1.875 a 2.100 kune. Al netto, i pompieri si ritroverebbero in busta paga dalle 650 alle 700 kune in più. Un pompiere con 1, 2 o 5 anni di servizio oggi non riceve più di 5.800-5.900 kune mensili con tutti gli straordinari e aggiunte legate alla natura del lavoro. Ci sono state concesse anche le 400 kune a titolo di buono merenda, ma si tratta di un importo non tassabile offerto in alternativa alle ore di lavoro straordinario su cui pesano tutti gli oneri contributivi. In ogni caso, ci rimettiamo noi. Pertanto, non sono esatti i dati resi noti secondo cui le nostre paghe aumenterebbero di oltre 1.000 kune. Anche se non ci piace fare dei paragoni con i colleghi delle altre città, posso dire soltanto che a Zagabria i pompieri percepiscono stipendi superiori ai nostri di oltre il 40 per cento”.

Frane Žudić e Goran Hibler in conferenza stampa

Dall’Ufficio del sindaco erano stati resi noti i dati relativi alle paghe dei pompieri nel mese di gennaio, che erano comprese tra le 6.600 e le 13.500 kune. “È stato un mese con molte ore di lavoro straordinario e interventi per cui ci sono stati, a livello individuale, dei casi in cui le paghe sono state superiori alla media. Alcuni sono arrivati ad accumulare 30 ore di lavoro straordinario. Per intenderci, le paghe di 13.000 kune riguardano il personale dirigente, il che non c’entra con la nostra situazione”.

In sostanza, i pompieri non porteranno acqua potabile in caso di interruzione dell’erogazione e non saranno presenti alle manifestazioni sportive, culturali o di altro tipo. Si tratta di un servizio che viene pagato da parte degli organizzatori, ma non ai pompieri, bensì versato nelle casse cittadine. Ci saranno proteste o iniziative di questo tipo? “Abbiamo il sostegno dei colleghi di tutta la Croazia e anche delle nostre società dei Vigili del fuoco volontari. Per ora non pensiamo a quest’ipotesi, ma non escludiamo che si possa arrivare a organizzare dei cortei con carri dei pompieri provenienti da tutto il Paese”, ha concluso Hibler.

Il sindaco Filipović: «Porte aperte al dialogo»“

Mi dispiace che si sia arrivati allo sciopero e credo che la nostra offerta a cui si è giunti nel corso delle trattative sia ragionevole tenendo conto della situazione in cui ci troviamo”, sono le prime considerazioni del sindaco Marko Filipović nel giorno in cui i Vigili del fuoco professionisti di Fiume sono ufficialmente entrati in sciopero. Il primo cittadino ha detto che ieri ha incontrato i rappresentanti del Sindacato e che al termine della riunione, durata oltre mezz’ora, non si è giunti a una conclusione. “Dobbiamo tenere conto del fatto che sono in corso le trattative con gli altri Sindacati, quelli dell’amministrazione cittadina e degli enti e aziende di cui la Città è fondatrice. Pertanto, non possiamo prendere in considerazione soltanto un segmento, in questo caso i pompieri. Non so che cosa ci aspetta in futuro. Dopo la pandemia, ci sono gli effetti degli eventi bellici in Ucraina e non possiamo sapere quanto tutto ciò influirà sull’inflazione e sulle entrate del Bilancio. Abbiamo dei punti di riferimento per i primi due mesi dell’anno, ma per una valutazione precisa occorre aspettare il resoconto semestrale. Dobbiamo rivedere una volta ancora quelle che sono le richieste dei Vigili del fuoco a cui lasciamo le porte aperte, nonostante lo sciopero. All’inizio della prossima settimana ci ritroveremo per riparlarne”.

Marko Filipović

Lo status della categoria viene regolato a livello nazionale, ma il finanziamento del servizio e degli stipendi dei pompieri ricade sulla Città. “Vorrei precisare – ha aggiunto Filipović –, che è in corso il dibattito pubblico sul Regolamento che, tra l’altro, regola anche le paghe e che noi avremo l’obbligo di adottare nel momento in cui verrà approvato. Il Ministero, comunque, non ha definito in che modo tutto ciò verrà finanziato. Sarebbe da irresponsabili stabilire dei regolamenti senza definire chi sarà a finanziare l’applicazione della legge. L’Associazione delle Città ha già inoltrato una serie di osservazioni in merito ritenendo che sia inaccettabile che certi regolamenti sulle paghe siano decisi lì dove noi non possiamo influire. Dall’altra parte, siamo noi i fondatori delle Unità professionistiche dei Vigili del fuoco”.

Dal 2009 a oggi, approssimativamente, per il segmento legato ai Vigili del fuoco, da 8 si è passati a 5 milioni di finanziamenti da parte della Città. “C’era la crisi economica nel 2009 e oggi siamo reduci da quella legata al Covid-19. Il problema di base si riassume in una distribuzione ingiusta del decentramento attuato attraverso la riforma fiscale che ricade principalmente sulle spalle delle amministrazioni locali. Negli ultimi 5-6 anni, con questo o quel governo, la municipalità fiumana ci ha rimesso circa 100 milioni di kune. È naturale che vi siano delle conseguenze”.

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