Piscina di Scoglietto: l’interesse che non c’è

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Piscina di Scoglietto: l’interesse che non c’è

Sembra essere trascorso un secolo da quel 20 aprile 1963, in cui si tenne, alla presenza dei massimi rappresentanti statali e di alcuni dei migliori nuotatori dell’ex Jugoslavia, nonché membri dell’allora nazionale, la cerimonia d’inaugurazione della nuova moderna, e per quei tempi innovativa, piscina al coperto di Scoglietto. Fu una giornata solenne per Fiume, importantissima per molti aspetti, ma soprattutto per lo sport. Un’occasione in cui vennero abbattuti anche record nazionali: l’eroe del giorno, che offrì i momenti più memorabili, fu la leggenda del nuoto jugoslavo nonché membro del Primorje, Mihovil DorčićMićo, il quale stabilì il nuovo record nazionale nei 100 metri dorso migliorando di 6 decimi quello precedente. Il risultato, però, non poté entrare nella classifica ufficiale a causa della dimensione non olimpica della piscina (era lunga 25 e larga 12,5 metri). La cerimonia proseguì anche il giorno dopo, con un vero e proprio spettacolo sportivo, dopo di che il nuovo complesso iniziò a operare regolarmente in stile “open door”, rimanendo a disposizione dei fruitori ogni giorno dalle ore 7 alle 22, in due turni. 

Oltre agli atleti professionisti, la struttura offriva programmi alle scuole, alle aziende, alle organizzazioni sportive e in generale alla cittadinanza. Già all’epoca l’intento della Città era rendere l’impianto autosufficiente, ovvero fare in modo che si finanziasse anche da solo, oltre che con i fondi cittadini. Qualche giorno dopo, il 25 aprile, accanto alla piscina, aprì i battenti anche un bagno pubblico, disponibile a tutti. La struttura funzionava grazie a una moderna caldaia a vapore, capace di riscaldare tutto lo spazio e l’acqua per le otto vasche e le dieci docce, di cui i cittadini potevano servirsi ogni giorno dalle ore 13 alle 19, tranne la domenica. L’ambiente circostante era immerso nel verde, reso ancor più bello dopo un minuzioso intervento dell’allora municipalizzata Parkovi i nasadi. Con il nuovo polo natatorio, iniziarono ad arrivare anche i primi veri risultati sportivi. I giovanissimi atleti del Primorje riuscirono nel 1964 a rientrare in Prima Lega, i seniores trionfarono un anno dopo al primo Campionato nazionale invernale, ma il primo vero titolo nazionale arrivò nel 1968. A differenza dei nuotatori, che si trovarono benissimo in questa nuova piscina al coperto, i pallanotisti non gradivano le sue dimensioni, motivo per cui continuarono ad allenarsi in seno al complesso in Delta e a giocare le partite casalinghe anche a Volosca e Rovigno. La piscina invernale in Scoglietto funzionò per circa due decenni, e già nel 1972, anno in cui venne aperto il polo natatorio di Costabella, l’interesse dei cittadini non fu più lo stesso e iniziò a scemare. La struttura chiuse i battenti nel 1984 e non li riaprirà mai più, a parte una sua piccola parte che ancora oggi offre i propri servizi, tre volte alla settimana, ai cittadini meno abbienti. Il resto dell’impianto, a 35 anni dalla chiusura, è il degrado in… persona. Una cosa incomprensibile, di cui la municipalità dovrebbe tener conto. C’è stato nel 2007 un tentativo di ristrutturazione del complesso, con tanto di piano di massima dell’azienda fiumana AG-projekt, che avrebbe voluto trasformare l’impianto in Centro di riabilitazione fisica con contenuti wellness e impianti per fisioterapia e idroterapia, ma anche commerciali e di ristorazione con accento sull’alimentazione sana. Il progetto, però, si era fermato lì e non se n’era più parlato. 

Dopo un giro d’ispezione sul posto, nel corso del quale abbiamo assistito a uno scenario a dir poco desolante, ci siamo rivolti alla municipalità per chiedere informazioni su un eventuale prossimo progetto di rivitalizzazione del complesso. Una risposta congiunta ci è arrivata dal Dipartimento cittadino per la sanità e la tutela sociale e da quello per lo sviluppo, l’urbanizzazione, l’ecologia e la gestione del terreno. 

“Per il complesso di Scoglietto tutte le opzioni sono aperte, anche se per il momento non esistono piani concreti – ci è stato detto –. Quello di qualche anno fa prevedeva la costruzione di una nuova vasca corta (25 metri) e di un edificio multipiano per riabilitazione e ricreazione, con sauna. Inoltre, sarebbero dovute venire restaurate le due vecchie piscine dell’ex Bagno Ilona. Il piano di massima includeva pure il riassetto dei vani esistenti a favore di un nuovo complesso per fisiatria rivolto alle persone con necessità particolari e ai disabili, di cui una sezione avrebbe offerto contenuti ai bambini delle scuole elementari e agli abitanti del centro cittadino”. La Città – ci è stato spiegato ancora – aveva avviato a suo tempo, una campagna promozionale sul mercato degli immobili, volta a stuzzicare l’interesse di eventuali investitori, ma il tentativo non aveva sortito gli effetti desiderati. 

Giunti a questo punto, c’è da sperare che il progetto di ristrutturazione della vecchia piscina di Scoglietto torni presto d’attualità per far risplendere una struttura potenzialmente bellissima, che oggi sta versando in condizioni a dir poco vergognose. Si potrebbe iniziare, ad esempio, con il riassetto dei vani interni, intervento che non necessiterebbe di piani concreti, bensì soltanto di un po’ di buona volontà. Sarebbe il minimo, ma significherebbe ridare almeno un po’ di luce e dignità a uno dei gioielli indiscussi di Fiume.

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