Piramide fiumana tutta al femminile

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Piramide fiumana tutta al femminile

La storia della piramide fiumana, situata all’inizio della via Janko Polić Kamov, a differenza di quelle molto più famose e imponenti quali le egizie, le mesopotamiche (ziggurat) o le peruviane, si potrebbe definire unica. Nell’obelisco del capoluogo fiumano non vi sono sepolti faraoni o tesori nascosti e non c’entra nulla con i sacrifici offerti alle divinità o con gli alieni. Ciò che la rende, però, speciale, è il fatto che, nel tempo, sia stata spostata dal luogo originario (in via Strossmayer, presso la casa natale del dirigente Lovro Matačić e di Viktor Ružić) e che sia stata costruita in onore a una grande “amicizia”, quella di Carolina, Maria Dorothea e Luisiana.

La scritta Maria Dorothea in cima alla piramide

Le tre “amiche”

La storia di questa bella unione inizia nel 1719, quando l’imperatore Carlo VI fondò la Privilegiata Compagnia Orientale Imperiale, una società commerciale con sede a Vienna e filiali a Fiume e Buccari. Al fine di collegare l’entroterra con la costa e facilitare gli spostamenti delle merci e delle persone, nel 1726 cominciò la costruzione della Carolina, la prima strada macadam atta a congiungere Karlovac con Buccari nonché, successivamente, con il porto di Sušak. Sebbene già nel 1728 la stessa fosse viabile, causa i minimi investimenti e l’utilizzo dei tratti inerenti alle antiche vie dei Frankopan, c’è voluto quasi un decennio affinché venisse completata. Siccome si era risparmiato sui costi, la Carolina (lunga 105,6 chilometri), era abbastanza tortuosa e accompagnava il rilievo sul quale si trova, con numerose curve, salite e discese. Per tale ragione, anche dopo il suo completamento, l’antico percorso non era particolarmente adatto alla circolazione di grandi merci e mezzi pesanti. Circa cent’anni dopo entrò in scena la seconda protagonista del racconto. Nel 1833, infatti, fu costruita Maria Dorothea, la strada che metteva in comunicazione Fiume con il nuovo lazzaretto di S. Francesco a S. Martino (Martinšćica). Nel punto in cui la stessa si fonde con la Carolina è stato eretto un monumento, la piramide fiumana, le cui scritte originali, almeno in parte, sono leggibili ancora oggi. In cima alla si scorge l’iscrizione MDCCCXXXIII, che corrisponde all’anno 1833, seguita dal (manchevole) testo in latino – “FRANCISCO I AUGUSTO SCEPTRA HUNG. TENENTE JOSEPHO A. D. A. PALATIN, FRANCESCO AB URMENY LITTUS HUNGARIAE GUBERNANTE VIA HAEC ET INSTITUTUM QUO DUCIT SURREXERE” (“Questa strada e l’istituto al quale essa conduce sono stati costruiti a forze congiunte dal magnifico Francesco I, che portava lo scettro d’Ungheria, dall’arciduca Giuseppe Palatino e da Francesco d’Urmeny, governatore del litorale ungherese”).

Dall’altro lato sono segnati i nomi Maria Dorothea e Carolina, mentre sotto l’incisione “Maria Dorothea”, a destra, si può leggere – “VIA RATARIA AB AUSPICATISS NOMINE SERENISS A. D. AUSTR. JOSEPHIREGNI HUNG. PALATINI CONJUGIS OPTIMAEVIA MARIA DOROTHEA COMPELLATA” (“Strada intitolata a Maria Dorothea, dalla miglior moglie del più glorioso palatino del Regno d’Ungheria, l’arciduca d’Austria, Giuseppe”). Infine, l’attento e incuriosito lettore, può osservare anche l’iscrizione più antica (molto danneggiata) risalente al 1728, che indicava l’inizio della Carolina la quale, come già accennato, portava a Karlovac – “AUGUSTO JUSSU CAROLI VI IMP. MAX.AB HOC FLUMINE AD PORTUM REG. ET UTRIUMQUE TRANS ALPES ET CALAPIN PER LX PASS MILL.APERT” (“La Carolina, per ordine dell’altissimo Carlo VI, grande imperatore, da Fiume al fiume Kupa, è lunga 60 miglia”).

Una delle iscrizioni

La Luisiana

Il complicato profilo serpeggiante della Carolina è stato il motivo per cui, nella storia di cui sopra, è stata inclusa una terza “amica”, la Louisiana. Per rendere più confortevoli i viaggi e i trasporti di carichi maggiori, nel 1803 il generale Ante Vukasović, ingegnere edile di Segna, diede inizio alla costruzione della “strada impossibile”, detta così in quanto, dati gli interventi difficoltosi da effettuare, in molti erano convinti che non sarebbe mai stata completata. Infatti, non appena i lavori si furono addentrati verso la zona collinosa, attraverso il canyon della Fiumara, i costruttori si resero conto delle difficoltà dell’impresa. Il canyon della Fiumara è ripido e sinuoso e bisognava scavare un passaggio attraverso la roccia dell’entrata settentrionale, la Porta Ungheria (Banska vrata). Bisognava dimostrare di avere abilità eccellenti a coloro che non credevano fosse possibile portare a termine i lavori. Per questo motivo Vukasović volle apporre all’entrata la scritta “A coloro che non credono” e, quando fu terminata, nel 1811, fu proclamata la strada più bella d’Europa. Purtroppo Vukasović era deceduto due anni prima, a causa delle ferite riportate nella guerra contro i francesi. Questi ultimi portarono a termine gli ultimi 15 km della strada e le diedero il nome di Ludovicea o Luisiana, in onore della consorte di Napoleone.

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