
A Verbenico (Vrbnik), sull’isola di Veglia, ieri è stato compiuto il primo passo nella ricerca del calice ideale per esaltare le qualità, le caratteristiche specifiche del vino prodotto con l’uva del vitigno locale più affermato, la Žlahtina. Per la precisione, si tratta del secondo passo, poiché il primo lo ha fatto Klaudio Jurčić, sommelier affermato e promotore dei vini locali, cresciuto professionalmente seguendo, negli ultimi trent’anni, il percorso evolutivo del vitigno locale.
Una giuria composta da venti degustatori di profili diversi, legati al mondo del vino, ha selezionato tre calici tra i nove messi alla prova, comunque prossimi alle esigenze specifiche per la Žlahtina. I tre che hanno superato l’esame ottenendo il miglior punteggio tra i candidati, verranno consegnati ai partner italiani che ne realizzeranno, dapprima il prototipo e poi il prodotto da accostare al vino, da offrire ai ristoratori, alle enoteche e, perché no, direttamente agli stessi consumatori.

Foto: RONI BRMALJ
Leader nella produzione di bicchieri
Presente e partecipe al “rito” anche il titolare dell’“Italesse”, tra le aziende leader nella produzione di bicchieri, non solo quelli destinati al vino. Ha sede a Muggia e ha quarant’anni di tradizione, ereditata da Massimo Barducci, figlio del fondatore. Come far capire che i bicchieri non sono soltanto dei contenitori di vetro e che la loro funzione non è soltanto quella di fare da intermediario tra una bottiglia e la nostra cavità orale? Anche i vini, allora, potremmo limitarci a dividerli in due categorie, bianchi e rossi, eventualmente rosati, se non abbiamo il piacere e la sensibilità per conoscerli meglio.
L’iniziativa di regalare al vitigno locale un calice dedicato, tutto suo, viene sostenuta dall’Ente per il turismo del Quarnero, la cui direttrice Irena Peršić Živadinov, ha pure partecipato alla formulazione del verdetto finale. Nel suo intervento, Klaudio Jurčić ha detto: “Questo è il terzo progetto che portiamo avanti con il supporto dell’Ente per il turismo del Quarnero. Abbiamo realizzato la guida dei vini del Quarnero e quindi la definizione del vitigno Žlahtina. Siamo arrivati al terzo progetto. Siamo orgogliosi del fatto che un’azienda così grande abbia preso in considerazione il nostro progetto. Ogni vino ha un bicchiere ideale per sottolinearne le qualità. Con un calice inadeguato a un buon vino, rischiamo di togliere qualcosa. Le caratteristiche organolettiche, invece, vengono esaltate quando si sceglie un calice adatto. La Žlahtina oggi è al centro di quella che è la nostra tradizione enogastronomica e per questo motivo dobbiamo valorizzarla. Tra le sue caratteristiche c’è la sua adattabilità a diversi metodi di lavorazione. Può rendere sia come vino fresco che come spumante, sia nella versione macerata che come vino da dessert. La sua duttilità è unica. Per me è un nuovo campo d’azione e sono anche un po’ emozionato, nonché curioso di sentire diversi pareri e preferenze. La mia carriera di sommelier iniziò nel 1999 quando c’era soltanto un vino a Verbenico, prodotto dalla cooperativa agricola (PZ Vrbnik). Da allora ho seguito l’evoluzione del vitigno per arrivare a prodotti che meritano un loro spazio”.

Foto: RONI BRMALJ
Attività di famiglia
La parola, quindi, a chi si occuperà della creazione del calice dedicato: “Siamo triestini, per cui abbiamo iniziato con il Veneto, per raggiungere il Trentino Alto Adige. Con i grandi vini rossi dal Veneto siamo arrivati in Toscana e in Sicilia. Nel 2000 ho iniziato io, nell’azienda fondata da mio papà – ha spiegato Massimo Barducci –, a internazionalizzare l’attività, affacciandomi soprattutto alla Francia, lavorando con i produttori di Champagne francesi. Molte tra le Maison le riforniamo tutt’ora. Siamo arrivati poi al Sudamerica, agli Stati Uniti e all’Asia”. Si arriva a una quarantina di marchi, che usano i calici personalizzati prodotti dall’azienda giuliana. Quanti sono i vitigni? “Qui entriamo in un discorso filosofico. Italesse non crede nel bicchiere varietale. Non progettiamo un bicchiere da Chardonnay o da Riesling. La stessa Žlahtina, se la porto in Sicilia, in un altro ‘terroir’, diventerà un altro vino. Non crediamo nemmeno nel bicchiere universale”.
Vini d’eccellenza
Cambiano, dunque, le caratteristiche di freschezza, intensità, complessità ed eleganza che si manifestano, come ha concluso Barducci, con forme diverse a seconda del bicchiere. C’è un lungo elenco di vini d’eccellenza, dal Barolo al Brunello di Montalcino Official, dal Ribolla gialla di Oslavia al Vermentino di Gallura, dal Franciacorta DOC al Trento DOC, fino allo Champagne.
Anche se ci troviamo in un contesto vitivinicolo meno prestigioso rispetto a quelli menzionati sopra, la Žlahtina ha delle potenzialità. Ci vuole il bicchiere “sensoriale”. “Anche la Žlahtina non è sempre uguale e per giudicarla ci troviamo su un terreno spinoso. Per questo motivo ho suggerito ai produttori di trovare un filo conduttore tra la loro produzione e ciò che desiderano comunicare. Sarebbe impossibile, altrimenti, trovare il calice adatto per la Žlahtina fresca, quella complessa, quella macerata…”. I primi calici, fatti a mano, prototipi, sarano pronti entro la primavera, quelli prodotti industrialmente tra sei mesi.

Foto: RONI BRMALJ
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