Denis Vukorepa: «Penso di avere le competenze per la gestione della città»

Il candidato HDZ, direttore della Port Authority, pronto per la corsa alla carica di primo cittadino

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Denis Vukorepa: «Penso di avere le competenze per la gestione della città»
Denis Vukorepa. Foto: RONI BRMALJ

Lo abbiamo conosciuto più di vent’anni fa, come direttore dell’azienda portuale “Luka” e quindi della Port Authority di Fiume, ruolo che ricopre tutt’ora. L’HDZ, partito al potere a livello nazionale e tradizionalmente all’opposizionenel capoluogo quarnerino, ha canddiato alla carica di sindaco Denis Vukorepa, che non è mai stato protagonista sulla scena politica se non, di striscio, come candidato vicepresidente della Regione litoraneo-montana alle passate amministrative del 2021. Lo aveva fatto come parte del team dell’allora pretendente alla presidenza Gari Cappelli. Vukorepa scende stavolta in campo avviando una campagna, dobbiamo ammetterlo, originale. Sui manifesti leggiamo: “Denis cambia il clima”, con riferimento a chi si occupa di montare o sostituire i climatizzatori. Il messaggio, chiaramente, è un altro. Sui manifesti c’è anche il numero di cellulare di “Mastro Denis”. Un trucco di marketing? Forse. Ci abbiamo provato e ha risposto proprio lui. Potevamo usare il suo numero “ufficiale”. Quindi, un veloce accordo e un incontro “a tu per tu”.

Lo sport come stile di vita
Cos’è che ha spinto Denis Vukorepa a candidarsi? Alle due ultime tornate elettorali, i candidati dell’HDZ non sono nemmeno arrivati al turno di ballottaggio. C’è un altro elemento, per molti insignificante, ma per altri no. Parliamo della fede calcistica. Com’è candidarsi a Fiume avendo l’Hajduk nel cuore? “Non posso rinnegare le mie origini. Però – precisa Vukurepa –, ho tifato per il Rijeka quando giocò con il Real Madrid e nel 1999 quando affrontò l’Osijek in quella partita infelice in cui non riuscì a vincere per aggiudicarsi il primo titolo di campione di Croazia. Se andiamo a discutere di sport, uno dei miei obiettivi è di assegnare molti più mezzi a questo segmento, anche in virtù del fatto che, come ho sentito, la Città di Zara mette a disposizione delle società sportive il 70 per cento in più rispetto a Fiume”. Perché candidarsi alla carica di sindaco? “Nella vita mi sono capitate tante cose su cui non ho potuto influire. Ci sono stati dei fatti che si sono verificati in concomitanza e così, nel 2002, pur non credendoci più di tanto, sono stato scelto come direttore dell’azienda portuale. In dieci anni di gestione, ne ho passate di tutti i colori, come il più giovane direttore di sempre. All’inizio del mio mandato c’erano quasi le condizioni per avviare la procedura fallimentare, ma ne siamo usciti. Oggi penso di avere le capacità e l’esperienza per utilizzare le mie competenze anche nella gestione di una città come Fiume”.

Appoggio del partito a tutti i livelli
Dal passato, passiamo al presente e al futuro. Vukorepa, in un certo senso, è già una specie di sindaco di Fiume, avendone in gestione la parte marittima in cui si intersecano le attività portuali e le esigenze dei cittadini. “Negli ultimi 15 anni era stato fatto anche il mio nome in chiave politica, ma ho sempre valutato che ci fossero altri a meritarsi più di me la candidatura, o a presidente della Regione o a sindaco di Fiume. Alle ultime amministrative ho avvertito per la prima volta cosa fosse una campagna elettorale e, tutto sommato, in quel caso il risultato è stato buono poiché siamo arrivati al secondo turno, risultato storico per l’HDZ in queste aree. Ora ho l’appoggio del partito a tutti i livelli e mi sento pronto a dare il mio contributo dopo tutto quello che sono riuscito a fare finora, anche per la città per farla diventare un punto di riferimento nelle vie di comunicazione”. Nel futuro immediato c’è l’inizio dell’attività del terminal container in Molo Zagabria, ancora in fase di costruzione. Prima di un ampliamento, peraltro annunciato, si arriverà a 650mila TEU all’anno. Considerando le capacità delle ferrovie croate, più della metà dei container lasceranno il terminal per raggiungere la rete autostradale nel rione di Valscurigne su gomma. Quindi, potrebbero essere 80-1.000 tir al giorno in partenza e, presumibilmente, al ritorno (vuoti). “Quando si è compreso che il terminal si sarebbe potuto costruire, il Governo, con il premier Andrej Plenković e con il ministro del Mare, dei Trasporti e delle Infrastrutture Oleg Butković, ha creato i presupposti per finanziare la statale D403 (costruita, appunto, al servizio del terminal container in Molo Zagabria, nda). La ferrovia? Ci si sta lavorando al massimo. Da Zagabria all’Ungheria, la ferrovia a doppio binario sarà pronta nel 2026. La FiumeZagabria viene migliorata, ma si attende la stesura del progetto per averla a doppio binario. Ci sono dei ritardi, è vero, nella fase di progettazione. In ogni caso, il 40 per cento dei container che arriveranno nel capoluogo quarnerino, lasceranno il terminal via nave con il servizio feeder per raggiungere altri porti vicini”.

«Sono pronto per un altro salto»
A proposito di ferrovie, fino a quando il treno continuerà ad attraversare la Riva? “Già nel 1999-2000 venni incaricato, come dipendente dell’azienda portuale, di valutare l’importanza del binario lungo la Riva. Conclusione: è indispensabile. Se sul binario esistente verso l’entroterra dovesse succedere qualcosa, sarebbe il collasso. Fino al doppio binario, sarà così”. Qualche messaggio per concludere? “Sì, ho iniziato a lavorare nel porto come scaricatore, scalando le gerarchie fino ad arrivare dove sono. Ora sono pronto per un altro salto”.

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