Orto in città: uno spazio per respirare

In zona Brašćine prosegue il progetto nato nel 2016 con il supporto della Città, finalizzato alla coltivazione alimentare e alla salvaguardia di piante autoctone

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Orto in città: uno spazio per respirare

Creare orti urbani sta diventando di moda. Infatti, ridisegnare l’immagine delle città attraverso simili progetti è un fenomeno sempre più seguito dai centri urbani e dai cittadini, per coltivare la bellezza dei luoghi e quella dei gesti, le buone pratiche, con idee innovative che incontrano la tradizione, in nome della sostenibilità e di una migliore qualità della vita per tutti. Il successo e la diffusione degli stessi possono rappresentare le conferme di alcune tra le principali tendenze alimentari della società moderna: massima attenzione per la qualità del cibo, più cura per l’ambiente a partire dal proprio territorio e una riduzione oculata e razionale dei costi del budget familiare.

Lo steccato dipinto dagli studenti della Facoltà di Arti applicate di Fiume

«Zona verde»

L’orto urbano “Zona verde” (“Zelena zona”) di Fiume, di proprietà della Città, nasce nel 2016, su iniziativa di Sandra Grozdanov, ex maestra d’asilo, a capo dell’allora associazione Zona00, e di un gruppo di appassionati, tutti accomunati da un particolare spirito aggregativo e da una specifica sensibilità verso le tematiche ambientali. Allo sciogliersi della suddetta società, lo spazio è stato ripreso dalla Šarolija e, ad ultimo, nel 2020, dal “Centro per la cultura del dialogo”, mossi dal desiderio di allargare la mente e i polmoni, riqualificare aree urbane degradate, sempre più esanimi e atomizzate, per migliorare la qualità della vita nei quartieri e per favorire lo sviluppo del verde in città. Questa comunione d’intenti ha fatto si che in breve tempo l’area in questione sia diventata una realtà solida e punto di riferimento nel capoluogo quarnerino. Trattasi di uno spazio verde che si sviluppa su oltre 3.013 metri quadrati, suddiviso in una trentina di appezzamenti, sito a ridosso del rione di Brašćine, alla fine della via Zeleni put, dato in gestione dalla municipalità a coltivatori non professionisti, che ne fanno richiesta. Lo stesso è destinato principalmente alla produzione di ortaggi (pomodori, peperoni, barbabietola, patate, carote), frutti (fragole, mele, limoni) e fiori, per uso personale degli ortisti. Il giardino è suddiviso in svariate zone. Quella principale è destinata alla coltivazione alimentare attraverso un vivaio comune didattico-sperimentale e delle spezie della dimensione di 1.000 metri quadrati, con aiuole di diversa grandezza (da 15 a 25 metri quadrati). La seconda zona è destinata alla coltivazione di piante cespugliose (soprattutto bacche), alla cura e salvaguardia della flora spontanea e alla piantumazione di frutteti mediterranei per il recupero delle varietà autoctone. La terza è adibita a spazio comune per socializzare per tutti gli utenti del giardino, con una casetta in cui depositare gli attrezzi e una dépendance dedicata ai bambini per i corsi di formazione e aggiornamento. Ogni appezzamento viene affidato, dopo avere fatto richiesta attraverso l’emissione di un bando con il pagamento di un piccolo affitto simbolico, a condizione di coltivarlo secondo i principi della permacultura, ovvero emulando gli schemi presenti in natura, senza l’uso di erbicidi o pesticidi. Per riceverlo in cura, ha spiegato la Grozdanov, bisogna innanzitutto compilare il modulo di richiesta ed essere d’accordo con il regolamento dell’orto, presenziare al minimo a due riunioni organizzate dagli “hobby farmers” e partecipare alle decisioni inerenti allo stesso. A sua detta, questi spazi rappresentano un nuovo concetto di agricoltura, che prevede di vivere in modo sano e di stare a contatto con la natura, ma soprattutto che vede il cittadino protagonista nella coltivazione e del raccolto nel proprio orto, in un terreno che sarebbe stato lasciato morire nel degrado.

Il vivaio si coltiva in permacultura

«Dolčić», un appezzamento per bimbi

Gli orti rappresentano un’opportunità per far capire ai più giovani, ai bambini, che dal modo in cui si coltiva il cibo dipende il loro futuro; serve a insegnare che la collaborazione è fondamentale per ottenere dei risultati, e che sono necessari tempo e pazienza. Essi, quindi, acquistano una valenza didattica: educazione alla salute e alla sostenibilità ambientale. All’interno del giardino urbano fiumano c’è anche l’orticello “Dolčić”, pensato per i più piccoli: è stato organizzato secondo i principi della permacultura con l’obiettivo di riunire bimbi e genitori in attività congiunte che promuovono l’ecologia, la vita sostenibile e un’alimentazione sana. Le dimensioni delle aiuole sono a “misura” di bambino, oppure si ricorre ad aiuole rialzate o contenute da cordoli di legno o di mattoni. Il tutto avvolto da bianche recinzioni in legno, dipinte a mano dagli studenti della Facoltà di Arti applicate di Fiume. Un microcosmo creativo e fantasioso, che aiuta a generare consapevolezza e interesse già in tenera età. Restituire terra alla terra, riportare la natura dove esiste solo il cemento, fa respirare speranza e, soprattutto se curato dai bimbi, ci fa tornare a credere che tutto si possa ancora fare, ricostruire, cambiare.

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