Occhio alle malattie neurodegenerative

A Fiume per la sesta volta il Forum internazionale con la partecipazione di neuroscienziati di tutto il mondo

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Occhio alle malattie neurodegenerative
Il Forum si articolerà ancora tra oggi e domani. Foto: IVOR HRELJANOVIĆ

Sono malattie che portano irreversibilmente a varie forme d’infermità. Ve ne sono alcune più diffuse e altre molto rare. È il tema di cui si parla a Fiume in questi giorni, al 6º Forum sulle malattie neurodegenerative, in corso tra ieri e domani negli spazi della Facoltà d’ngegneria edile.
L’incontro è stato aperto dai membri del Comitato organizzatore Vladimir Vuletić, Stipan Jonjić, Zdravka Poljaković, Alen Ružić, Alen Protić e Snježana Prijić Samaržija, a rappresentare il mondo accademico e il Centro clinico-ospedaliero di Fiume. Si tratta, comunque, di un convegno internazionale e tra i relatori c’è uno dei nomi più illustri in questo campo, ovvero Sir Jokn Hardy dell’UCL di Londra, noto soprattutto per lo studio dell’amiloidosi, una malattia particolarmente rara determinata dall’accumulo di una proteina chiamata amiloide. Accanto a lui sono presenti al simposio numerosi scienziati provenienti da Stati Uniti, Gran Bretagna, Svizzera, Svezia, Germania, Italia, Slovenia, Macedonia, Serbia e rappresentanti dell’Accademia Europea di Neurologia. Lo scopo dell’incontro è lo scambio di esperienze e la condivisione delle ricerche tra gli studiosi di neuroscienze e gli scienziati chiamati ad applicare le scoperte a livello clinico.
La novità dell’edizione di quest’anno è rappresentata dal programma della terza e ultima giornata del forum internazionale, interamente riservata ai giovani ricercatori. L’auspicio e lo scopo stesso del forum è principalmente quello di sensibilizzare la comunità sull’esistenza delle malattie neurogenerative e invitare i giovani ricercatori e seguire i trend mondiali per affrontare in modo ottimale queste patologie, assicurando almeno un’assistenza adeguata a chi ne soffre.
Si tratta di un processo che richiede tempo e risorse, ma è allo stesso tempo una delle questioni sanitarie e politiche che dovranno essere prese seriamente in considerazione per approcciarsi in maniera efficace alla malattia. Questo è lo spirito del convegno internazionale.
Nel frattempo, si cerca di aumentare la consapevolezza su queste malattie. In quest’ottica è stato creato, nell’atrio della Facoltà d’ingegneria edile l’“Angolo dell’Alzheimer”, un luogo in cui si cerca di avvicinare la problematica anche ai cittadini che nelle ore pomeridiane hanno l’opportunità di fare domande agli esperti di tutto il mondo. Oggi dalle ore 14 alle 15 e domani dalle 12 alle 13, oltre a delle risposte autorevoli, gli interessati riceveranno anche delle pubblicazioni educative.

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