Nove «personaggi» in cerca di… Laurana

Curiosa iniziativa per conoscere la storia e le peculiarità del luogo

0
Nove «personaggi» in cerca di… Laurana
Il palo dell’illuminazione pubblica. Inizia da qui il simpatico tour...

Lo storico lungomare Francesco Giuseppe I, che unisce Volosca e Laurana, attira da sempre gli amanti delle lunghe passeggiate in riva al mare. Un vero toccasana per chi decide di fuggire dal tran tran quotidiano e trascorrere qualche ora in totale relax, lontano dalla frenesia cittadina. Se ultimamente vi siete trovati sul tratto che va da Ica verso Laurana, forse avrete avuto la vaga sensazione di essere osservati da uno degli alberi lungo il percorso. Tranquilli, non stavate dando i numeri. Vi siete semplicemente “imbattuti” in uno dei 9 soggetti inclusi nel curioso progetto dal titolo “Gli occhi di Laurana”. Si tratta di un gioco educativo, realizzato quest’anno dalla società Nostra Infanzia di Abbazia, grazie ai finanziamenti messi a disposizione dal settore Cultura, Arte e Innovazioni sociali del club d’affari PartneRI. Un progetto volto a presentare alle giovani generazioni, ma anche a tutti gli interessati, in maniera innovativa, il ricco patrimonio culturale e naturale di Laurana. L’idea è nata, e in seguito anche coordinata, dalla prof.ssa Nina Ivanović, che grazie a delle mini installazioni, ovvero a 9 paia di occhietti, ha reso vivi alberi, fari, bitte e quant’altro. Una volta che i passanti vengono attirati da questi particolari “personaggi”, grazie al codice QR, posto accanto a ogni singolo paio d’occhi, vengono a scoprire la storia del posto e dei suoi abitanti da inizio XX secolo in poi. Tutte le informazioni sono state redatte principalmente per i bambini, ovvero in maniera semplice e chiara, con testi brevi. Dato che è stata messa a disposizione anche la versione in inglese, è diventato subito molto interessante pure per i visitatori stranieri. Si tratta in pratica di una specie di caccia agli… occhi, che possono venire individuati grazie a una mappa interattiva presente sul sito www.ocikvarnera.com.

Come nasce l’idea? Ce lo ha spiegato Nina Ivanović, precisando che è avvenuto per puro caso. “Trascorrendo parecchio tempo sul lungomare, ho cominciato a notare dei volti nascosti tra ciò che incontravo lungo il percorso. Ho acquistato degli occhietti che vedete ora, dando figurativamente vita ai vari oggetti. Ben presto mi sono resa conto che alla gente piaceva. In poco tempo, le foto hanno iniziato a fare il giro nei social media. Ho raccontato di questa cosa al mio amico Hrvoje Marušić e assieme al lauranese Ivo Mileusnić abbiamo deciso di approfondire il tutto creando questo progetto, che in è stato poi realizzato dalla Società Nostra Infanzia di Abbazia, la quale lo ha candidato a vari concorsi.
Il prossimo passo che intendiamo fare è presentare il progetto a scuole e asili come un’attività con cui trascorrere in modo creativo e istruttivo il tempo libero all’aperto”, ci ha raccontato Nina Ivanović.
Incuriositi dalla cosa, anche noi abbiamo voluto assaporare quest’interessante tragitto tragitto. Siamo partiti, seguendo la mappa, dall’albergo Lovran di fronte al quale c’è il nostro primo “personaggio”, ovvero un palo dell’illuminazione pubblica (1). Un luogo, come siamo venuti a sapere, che una volta rappresentava il centro di Laurana. Al posto della pasticceria in epoche passate c’era una pescheria, la tabaccheria era un wc pubblico, uno degli unici due esistenti tra la nostra Regione e quella istriana. Il secondo si trovava ad Albona. Accanto al castagno lì vicino c’era, invece, il punto di ritrovo degli abitanti del posto, in cui si socializzava.

Il faro

Ci siamo diretti poi verso il faro sulla riva, uno dei 45 esistenti in Croazia (2). In passato Laurana era una delle tante città che durante la Notte di San Lorenzo spegneva tutta l’illuminazione pubblica per permettere agli interessati di godersi lo spettacolo delle stelle cadenti. Anche al giorno d’oggi questo luogo è molto gettonato in questo periodo dell’anno.
Nei pressi del faro, ci sono le bitte, collocate sulle banchine del porticciolo e sui ponti delle imbarcazioni. Il nostro “personaggio” in questione, appunto una delle bitte, grazie al codice QR ci racconterà del paesaggio naturale di Laurana e della provenienza del nome (3). Scopriremo anche che una volta vi c’erano dei grandi campi e delle piantagioni di olivi nonché pascoli con greggi di pecore.

La prima bitta

La seconda bitta (4) ci trasmetterà, invece, la storia delle linee marittime destinate al turismo che, con l’arrivo dell’aristocrazia viennese, collegavano le varie parti della costa, ma anche di navi che trasportavano merci e passeggeri oltreoceano. Da questa location si estende, inoltre, una splendida vista sul Golfo del Quarnero, che ci ha lasciati senza parole.

La seconda bitta

Dopo questa bella parentesi, abbiamo ripreso il nostro percorso entrando nel nucleo storico di Laurana dove abbiamo “incontrato” il nostro 5º “personaggio”, un vecchio tubo di scarico che ci ha narrato la leggenda di San Giorgio e del drago che viveva nella palude vicino alla città, il quale pretendeva gli venissero recapitate ogni giorno due pecore. A un certo punto, San Giorgio mise fine a queste richieste, uccidendo il drago con una spada.

Il tubo di scarico

Nelle case, in tempi passati, non c’era acqua potabile, motivo per cui tantissime persone trasportavano e vendevano l’acqua. Il loro servizio veniva pagato in centesimi di lire. La fontanella munita di occhi (6) ci ha raccontato anche che i cittadini di Laurana oggi pagano una delle tariffe del servizio idrico più alte nel Paese.

La fontanella

Conosciuto l’antico borgo di Laurana, siamo tornati sul lungomare facendo la conoscenza di un tronco dalla forma particolare, la cui sporgenza in un punto ha le sembianze di un orso (7), e il quale testimonia delle lunghe passeggiate che l’aristocrazia di una volta faceva in quel tratto. Scannerizzando il codice QR, abbiamo ascoltato incuriositi i suoi racconti, con in sottofondo il rumore delle onde.

Il tronco con la sporgenza a forma di orso

Il tronco che ricorda, invece, un “gorilla” (8) rappresenta il simbolo della longevità, della forza e della potenza. È l’abitante più longevo della Liburnia, la quercia. Peculiarità di questo sito è che, accanto al mare, vi sono presenti tipi diversi di centenarie quercie, che offrono tanta ombra nei mesi più caldi.

Il tronco “gorilla”

La nostra avventura si è conclusa dinanzi a una fessura formatasi in maniera naturale sulla parete rocciosa del lungomare (9). È stata la stessa a raccontarci, dulcis in fundo, delle maestose ville fatte costruire dalla nobiltà austroungarica e commissionate agli architetti Carl Seidl e Attilio Maguolo. Ciascuna di esse ha una storia particolare, che vale la pena scoprire. Provare per credere.

La fessura nella roccia

Tutti i diritti riservati. La riproduzione, anche parziale, è possibile soltanto dietro autorizzazione dell’editore.

L’utente, previa registrazione, avrà la possibilità di commentare i contenuti proposti sul sito dell’Editore, ma dovrà farlo usando un linguaggio rispettoso della persona e del diritto alla diversa opinione, evitando espressioni offensive e ingiuriose, affinché la comunicazione sia, in quanto a contenuto e forma, civile.

No posts to display