
I temi che riscuotono maggiore successo oggi, sui media nazionali e locali, sono legati al carovita, più precisamente al contenuto dei nostri carrelli nel supermercato e ai relativi riscontri alla cassa. Passano in secondo piano, provvisoriamente, i servizi comunali.
Al nostro risveglio il primo servizio di cui abbiamo bisogno riguarda la VIK, l’azienda municipalizzata che ci porta l’acqua potabile in casa e che ci consente di sbarazzarci di quelle di scarico. Se andiamo a scuola o al lavoro, se non usiamo la nostra auto o altri mezzi di trasporto privati, abbiamo la possibilità di lamentarci del servizio prestato dall’”Autotrolej”. Se usiamo la macchina e se cerchiamo un posto per parcheggiare a un prezzo ragionevole, c’è la “Rijeka plus”, anch’essa municipalizzata, contro cui inveire. C’è quindi l’”Energo” che ci garantisce il gas per cucinare o per alimentare le nostre caldaie domestiche e per riscaldare le utenze allacciate al sistema di teleriscaldamento, o riscaldamento centralizzato. Né primo né ultimo per importanza c’è il servizio di nettezza urbana e di rimozione dei rifiuti solidi urbani.
Differenziata, luci e ombre
Non siamo qui per demonizzare o giustificare nessuno, ma cerchiamo di capire qual è la via da percorrere per raggiungere dei risultati soddisfacenti. La municipalizzata “Čistoća” si occupa, tra l’altro del prelievo dei rifiuti che produciamo quotidianamente, quelli raccolti con la differenziata e il “resto”. La raccolta differenziata è ormai uno standard adottato in tutta Europa e la Croazia cerca di tenere il padso. Attualmente siamo ancora lontani dai traguardi auspicati, ma qualcosa si muove. Fiume e il suo circondario sono affidati alla “Čistoća” che, gradualmente, in modo concentrico e partendo dalle periferie, copre il territorio e le utenze con un approccio individuale.
Ci sono otto, tra città e comuni, già inseriti nel sistema di raccolta differenziata, dove le cose stanno andando abbastanza bene. Succede, però, che vi siano dei guai “a valle”, nei rioni periferici di Fiume dove il sistema di raccolta differenziata individuale non è ancora stato introdotto. Succede anche che gli utenti già inseriti, per risparmiare qualche euro e non aprire il proprio cassonetto codificato, scendendo a Fiume, sgancino l’immondizia nel primo cassonetto libero, di quelli senza chiave o scheda d’accesso.
Stiamo migliorando?
Ne abbiamo parlato con Bojan Jurdana, direttore della “Čistoća” che non ci è sembrato particolarmente preoccupato, anche se continuiamo a documentare delle scene poco edificanti, montagne di rifiuti accanto ai cassonetti: “Il processo è iniziato nel 2024 con otto enti locali, mentre sul territorio della Città di Fiume abbiamo coperto 11 quartieri. Ne rimangono 23 da introdurre nel sistema entro la fine del 2026. Il processo di adattamento si svolge in modo normale, anche se ci sono utenti che hanno difficoltà in questo senso. I risultati, comunque, ci confermano un trend confortante. Ai cittadini, agli utenti, non chiediamo altro che di attenersi alle regole. Abbiamo dovuto introdurre delle sanzioni pecuniarie in quanto, con il passaggio graduale alla differenziata individuale, abbiamo ancora dei cassonetti tradizionali aperti utilizzati, per risparmiare, da quelli che per depositare i propri rifiuti domestici, devono usare la chiave o la scheda per aprire il proprio contenitore. Pertanto, gli utenti con i vecchi cassonetti hanno dei buoni motivi per lamentarsi. Questi contenitori risultano insufficienti e accanto a loro, talvolta, troviamo dei cumuli di sacchi di rifiuti.

Foto: IVOR HRELJANOVIĆ
Cambiare abitudini
Di solito, o quasi sempre, i cambiamenti sottintendono un aumento delle nostre bollette. Per quanto riguarda il processo a cui facciamo riferimento, con il passaggio alla differenziata individuale, il prezzo da pagare a fine mese dovrebbe scendere. “È una questione di abitudine – sostiene Jurdana –, che può durare tre o sei mesi. Alla fine, ci si arriva, come confermano le nostre esperienze”.
Chiavi e schede
Avviene che, per motivi meccanici o di software, gli utenti non possano aprire i propri contenitori condominiali. Jurdana ha ammesso che nell’8 per cento dei cassonetti vi sono stati dei problemi di questo tipo: “Stiamo parlando di malattie infantili che, sono sicuro, verranno superate”.
Cosa paghiamo?
La bolletta a fine mese ci pone degli interrogativi. Ci riferiamo a chi è stato già introdotto nel sistema della raccolta differenziata individuale. “Paghiamo soltanto i rifiuti misti – spiega Jurdana –, quelli che non sono né carta, né plastica, né metallo, né vetro, né tessuto… Quando viene vuotato il contenitore giallo o blu, non facciamo pagare nulla. Se i rifiuti vengono depositati correttamente, le quantità del ‘misto’ sono minime. I benefici visibili nella bolletta sono immediati”.
Come ci comportiamo?
Allo stesso Jurdana ci rivolgiamo, talvolta, con delle osservazioni concrete, suggerimenti per migliorare la qualità di uno dei servizi essenziali. Ci accorgiamo, nostro malgrado, che non è sempre colpa di un servizio che non funziona. Ogni cittadino, ogni utente, ha diritto al prelievo gratuito una volta all’anno di 3 metri cubi di rifiuti ingombranti, di mobili o cose simili. Come è possibile, allora, trovare accanto ai cassonetti poltrone e divani, armadi e frigoriferi?
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