Nella Perla del Quarnero la lingua italiana è di casa

Frizzante spettacolino degli alunni della scuola elementare «Rikard Katalinić Jeretov» e delle sue sezioni periferiche che studiano l'italiano quale attività extrascolastica supportata finanziariamente dalla Città di Abbazia

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Nella Perla del Quarnero la lingua italiana è di casa
Scenetta della recita “Che terra meravigliosa”

La fine dell’anno scolastico per gli alunni che frequentano le lezioni di lingua italiana quale attività extrascolastica alla Scuola elementare “Rikard Katalinić Jeretov” di Abbazia e delle sezioni periferiche di Apriano, Icici e Volosca non poteva terminare che con il tradizionale spettacolino frizzante e divertente presentato a Villa Antonio nella sede della Comunità degli italiani della Perla del Quarnero. L’incontro intitolato “Che terra meravigliosa”, ha spaziato tra le città italiane, la frutta, Pinocchio e anche la Befana, i modi di dire, simpatiche barzellette e persino lezioni di comportamento e i bravi piccoli allievi hanno dimostrato tutta la loro abilità e il loro sapere per quanto riguarda lo studio della lingua italiana. Tanto impegno da parte dell’insegnante Ivana Uremović Gašić che ha nel corso dell’anno avuto modo di insegnare agli allievi le prime vere nozioni di lingua italiana. Le lezioni sono frequentate da tantissimi alunni grazie pure al supporto della Città di Abbazia che finanzia il lavoro del docente e così i genitori sono spesati dal costo del corso annuale.

Si tratta, come sottolineato dalla direttrice della Scuola, Milana Međimorec, presente allo spettacolo, dell’unica città, fondatore della scuola a livello regionale, che si occupa di supportare finanziariamente l’insegnamento della lingua italiana come attività extrascolastica. Nella maggior parte dei casi, sono i genitori a sopperire alle spese del compenso. “Si tratta di una continuazione logica – fa sapere la direttrice – in quanto tutti i bambini provengono dall’asilo abbaziano o da una delle sue sezioni in cui l’italiano viene appreso tramite l’attività ludica. Inoltre, all’istituzione prescolare opera una sezione di studio precoce dell’italiano. Così si è pensato di poter offrire, quale attività extrascolastica, lo studio della lingua italiana nelle prime tre classi elementari, naturalmente gli alunni non vengono valutati con voti, e poi inserito quale materia opzionale. Per quanto riguarda l’insegnante Uremović Gašić posso solo affermare che è dedita alla sua missione. L’insegnamento per lei è una continua ricerca su come interessare i ragazzi allo studio della lingua o delle lingue straniere in generale e pure con metodi all’avanguardia in cui inserisce, altre ai classici libri di testo, pure tecnologie digitali avanzate e consolidare il potenziale di ogni singolo alunno”.

La direttrice Milana Međimorec

Ivana Uremović Gašić ha iniziato il suo percorso di insegnate alla scuola elementare “Rikard Katalinić Jeretov” e nelle sue sezioni periferiche nell’anno scolastico 2010/11 ma con un esperienza quinquennale alle spalle. “L’interesse per la lingua italiana non manca, solo ad Apriano abbiamo un gruppo unico, nelle altre scuole gli alunni sono di più. Ma l’interesse parte dai genitori e poi i bambini si adeguano, poiché sono più aperti a studiare l’inglese quale lingua universale. Lo spettacolo è solo una piccola parte di tutta l’attività che viene svolta durante l’anno scolastico e spesso scelgo modi di fare della quotidianità ma sono pure aperta ai suggerimenti dei miei allievi. Siamo alla quinta edizione della recinta, la prima si è svolta davanti alla Villa Angiolina, poi al centro culturale ‘Gervais’, negli spazi della nostra scuola e adesso per il secondo anno consecutivo siamo ospiti della Comunità degli italiani di Abbazia a Villa Antonio. Ho un approccio verso l’insegnamento di una lingua straniera un poco ludico. Quando mi accordo che qualcosa interessa ai più cerco di dare il massimo ma sempre seguendo il programma didattico-istruttivo. Non mancano anche le lezioni in cui si guardano video o si ascolta musica in italiano. Un fattore positivo è quello che la Città di Abbazia si è presa l’impegno di finanziare i corsi di lingua italiana così da sgravare i budget famigliari in quanto una parte dei bambini non potrebbero frequentarli”.

Ivana Uremović Gašić e i suoi allievi

Molto soddisfatta della collaborazione anche Sonja Kalafatović, presidente della CI di Abbazia. “L’insegnante Uremović Gašić è una nostra connazionale e socia come lo è tutta la sua famiglia. Siamo molto orgogliosi di questa collaborazione con l’istituzione scolare e che abbiamo modo di ospitare le giovani generazioni nella nostra sede. Lo spettacolino che di anno in anno viene proposto è sempre unico e dimostra quanto i bambini siano bravi ad imparare una lingua e l’interesse dimostrato per lo studio dell’italiano”.

Sonja Kalafatović

Al termine dello spettacolino le impressioni degli alunni non sono mancate. Ani, che frequenta la terza classe della sezione periferica di Icici si è detta contenta di aver iniziato a studiare l’italiano e in tre anni da quanto lo studia ha imparato molto. La sua compagna di classe, Ginevra, conosceva l’italiano in quanto per un periodo ha vissuto in Italia e li ha frequentato la prima classe della scuola elementare. Poi la famiglia e rientrata e, siccome c’era la possibilità di continuare a studiare l’italiano, si è decisa ad approfondire la lingua e per non dimenticare quello giù appreso.

Ani, III classe, sezione periferica di Icici
Ginevra della III classe di Icici

Zita, classe IVa della scuola elementare “Rikard Katalinić Jeretov” di Abbazia è l’esempio di come la famiglia e lo studio della lingua vadano a braccetto, in quanto figlia dell’insegnante Uremović Gašić. “Studio l’italiano già da quando frequentavo l’asilo e lo parlo ma succede pure che mi confondo in quanto, oltre all’italiano, studio pure l’inglese e il tedesco. Mi piace cantare ed esprimermi in lingua italiana e spesso con la mamma facciamo delle ricerche su internet per trovare qualcosa di interessante e che vada bene per tutta la classe”.

Enea, sua compagna di classe, ha detto che le piace l’italiano e che l’insegnate è sempre pronta ad aiutare chi è in difficoltà. “Non è tanto difficile e il tempo trascorso durante la lezione non basta mai. Spesso cantiamo o impariamo qualche parola nuova che dopo viene inserita nello spettacolo di fine anno. Penso che continuerà a studiare con piacere l’italiano”.

Enea e Zita, alunne della classe IVa della SE “Rikard Katalinić Jeretov” di Abbazia

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