
Non nuovo sulla scena politica fiumana, Nebojša Zelič, presidente della sezione fiumana della piattaforma politica “Možemo!”, dopo quattro anni si ricandida alla carica di sindaco del capoluogo quarnerino. La formazione di cui fa parte è un partito “di nuova generazione”, ma che fin da subito ha riscontrato l’interesse della popolazione, soprattutto dei più giovani. Fondata nel 2020, in piena pandemia, ha attirato, a livello nazionale, nelle proprie file volti nuovi con idee nuove, volte al benessere della comunità in cui vivono, operano e lavorano. Già alle precedenti elezioni locali “Možemo!” ha riscontrato un successo. A livello locale, la piattaforma politica ha pure avuto un supporto degli elettori tanto da avere due mandati nel Consiglio cittadino, di cui uno ricoperto proprio da Nebojša Zelič e altrettanti in quella regionale.
Nel corso di quattro anni, i consiglieri del “Možemo!” a livello cittadino hanno operato attivamente per quanto riguarda il bene della comunità, per dar voce alle rimostranze dei cittadini e a varie iniziative attuali, criticando aspramente il rapporto dei vertici quando era necessario.
Classe 1980, Zelič ricopre la carica di docente alla Facoltà di filosofia dell’Università di Fiume dove insegna materie legate all’etica e alla filosofia politica. Padre di una bambina, è fortemente legato alla sua città e al quartiere dove è nato, Cosala. Il suo interesse per la politica nasce dalla sua stessa professione. “Cinque-sei anni addietro ho avuto modo di conoscere delle persone e, dialogando con loro, ho scoperto che avevamo degli interesse comuni, cioè il bene della comunità e del singolo cittadino. Così ci siamo riuniti per far sapere che la politica non è soltanto in mano agli altri. Per noi la politica dev’essere al servizio della comunità, partendo dal basso, dalle comunità d’abitato, dal semplice cittadino che può fare molto per il benessere di tutta la nazione e di ogni singolo luogo. Così nasce la piattaforma politica ‘Možemo!’, dapprima a Zagabria e subito dopo a Fiume. Il desiderio di candidarmi a sindaco nasce dal fatto che a livello cittadino si sono presentate delle persone che hanno il desiderio di cambiare non solo la politica, ma il modo di occuparsi di essa. Penso che esista un numero di persone che possono fare dei grandi cambiamenti, molto differenti da come la politica viene vista oggi, ovvero corruzione, clientelismo e simile. Noi vediamo la politica in senso positivo, al servizio del cittadino”.
La piattaforma ‘Možemo!’ viene vista come un partito ambientalista verde di sinistra e non sono stati pochi i casi in cui i suoi membri hanno puntato sulla transizione verde, come la gestione dei rifiuti, l’energia sostenibile ma soprattutto uno standard di vita soddisfacente. La città come tale nel corso degli anni ha perso un forte numero di suoi abitanti, trasferitisi nei comuni o città limitrofe oppure emigrando altrove. “Questo è un tasto dolente della politica di tutti questi decenni. Il mio compito primario sarebbe quello di mettere al servizio della comunità e delle famiglie tutti gli appartamenti di proprietà della Città, e ce ne sono oltre 150, ad affitto agevolato. E non mi fermerei qui. Pure lo Stato è proprietario di tantissimi spazi vuoti in tutta la città. Sarebbe il caso di fare pressione che questi vengano messi a disposizione della Città e affittati come nel precedente modello. Poi ci dovrebbero essere delle forti agevolazioni per gli imprenditori e non tassarli inutilmente solo per riempire le casse cittadine. Ci sarebbero più posti di lavoro, tanti deciderebbero di autoimpiegarsi e rimanere nella propria città. Andare via sì, per studio o temporaneamente, ma ritornare per dare il proprio contributo allo sviluppo della città”.
Un altro impegno è quello di operare per un maggior coinvolgimento da parte dei cittadini. “Dobbiamo dare più voce ai Comitati di quartiere che diventerebbero delle scuole di democrazia dove verrebbero decisi progetti volti direttamente ai cittadini, come la costruzione di un parco, di un parcheggio e simili. Inoltre penso che dobbiamo coinvolgere di più i giovani nelle decisioni, in quanto il futuro di una città è visibile guardando lo stato attuale dei giovani in essa. Abbiamo il Consiglio dei giovani che dovrebbe essere più attivo, indipendentemente dal partito dal quale provengono”.
La città attualmente è un grande cantiere a cielo aperto e il disagio (e la rabbia) dei cittadini si fa sentire. “Sono convinto che tra poco tutto terminerà ma dobbiamo pensare in futuro di plasmare la città in una zona di transizione verde con più parchi e filari di alberi, un traffico più sostenibile e dar spazio alle biciclette elettriche in quanto la città non ha la possibilità di piste ciclabili ed è praticamente tutta in salita. C’è da riformare tutto il trasporto pubblico rimasto indietro di cinquant’anni. Dove è possibile, costruire autorimesse e parcheggi nei quartieri periferici e attivare una rete di corse pubbliche, veloci e frequenti verso il centro città. Sono solo una piccola parte dei problemi da risolvere in un futuro prossimo”.
Fiume, quale città multietnica, è da sempre stata specifica per il grande numero di minoranze nazionali che vi convivono pacificamente. “Tutti noi apparteniamo ad una minoranza, pure quelli che si definiscono maggioranza. Il rispetto per tutti è molto importante anche quando ci sono delle divergenze. Ma con un buon dialogo tutto è possibile risolvere. La minoranza nazionale italiana nel suo specifico è praticamente l’unica che gode dell’autoctonia e dovrebbe, dal mio punto di vista, venire valorizzata di più” ha concluso Nebojša Zelič.
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