Nastro azzurro alle tante eccellenze quarnerine

Ricevimento in Regione per i coraggiosi «uomini di mare»

0
Nastro azzurro alle tante eccellenze quarnerine
I premiati del Vjesnik con i vertici regionali. Foto: ŽELJKO JERNEIĆ

Ricevimento in Regione per i vincitori del 60º Nastro azzurro del Vjesnik (Plava vrpca Vjesnika), il massimo riconoscimento dedicato agli interventi straordinari per il salvataggio di persone e beni in mare che provengono dalle nostre terre. A ricevere i meritevoli sono stati il presidente della Regione, Zlatko Komadina e la capodipartimento per il demanio marittimo, i trasporti e le comunicazioni, Izabela Linčić Mužić.

Nella categoria di squadra, il premio è stato assegnato al comandante Miljenko Konjevoda di Fiume e al primo ufficiale di coperta Ivo Mišković di Pago, per un’azione di salvataggio mentre prestavano servizio con il proprio equipaggio sulla petroliera Atlas T, della compagnia Transocean Maritime Agency (TMA).
Tra i nominati, premiati con targhe di riconoscimento, quattro diportisti di Fiume: Leo Pavela, Filip Gardoš, Leo Butković e Josip Lenac; l’equipaggio della motovedetta Vid della Capitaneria di porto di Fiume (Anton Grubišić, Zoran Burazer e Angelo Brkić) e i dipendenti dell’azienda Adriatic Sailing, Fabio Matijević e Manuela Dragaš per un’azione di salvataggio effettuata durante l’avaria di una barca a vela con a bordo tre cittadini svizzeri.
“La nostra Regione ha dato tanti marittimi coraggiosi e non è la prima volta che il Nastro azzurro viene assegnato a una o più di queste persone coraggiose, che del mare hanno fatto la propria professione. Un lavoro molto difficile e impegnativo sia per coloro che lo svolgono, che per le loro famiglie. E proprio nei momenti più difficili, quando c’è solo il mare che ti circonda, le qualità di queste persone vengono a galla. Ci vuole molto coraggio per intraprendere un’azione di salvataggio in mare, ma ci vogliono anche cuore ed empatia, per ogni vita umana salvata”, ha detto il presidente Komadina.
Izabela Linčić Mužić ha sottolineato quanto sia orgogliosa di tutti gli uomini di mare. “Provengo da una famiglia di marittimi e nella nostra famiglia è custodito uno di questi nastri, visto come il massimo riconoscimento per un’azione di umanità”. Miljenko Konjevoda ha di seguito raccontato che l’azione si è svolta nell’Oceano Atlantico, dopo avere appreso di un barcone in avaria con a bordo una settantina di immigrati che tentavano di raggiungere le Isole Canarie. Da subito sono scattate le misure di salvataggio e dopo 4-5 ore di intensa lotta con il mare agitato, tutte le persone sono state tratte in salvo e fatte sbarcare nel porto più vicino. Queste persone, sfinite e disidratate, hanno raccontato al comandante che per quatto giorni diverse navi erano passate vicino alla loro imbarcazione, ma che nessuna di queste aveva voluto accoglierle.
Alla domanda dei giornalisti perché spesso succedono situazioni di questo tipo, il comandate Konjevoda ha risposto che si tratta, purtroppo, di una corsa al profitto oppure che le stesse compagnie armatoriali impongono agli equipaggi di non interferire. “Non mi rotengo una persona simile e tantomeno nella compagnia di cui sono dipendente, la politica del guadagno viene messa davanti a una vita umana. In quarant’anni di servizio non mi sono mai tirato indietro quando c’è stata una richiesta di aiuto”.
I marittimi di Fiume sono stati premiati per essere corsi in aiuto, durante un temporale, a una barca a vela con a bordo tre cittadini svizzeri. Dopo avere compiuto con successo l’azione di salvataggio, hanno vissuto loro stessi un’avaria del motore, motivo per cui è dovuta intervenire la motovedetta Vid della Capitaneria di porto di Fiume.

Il comandante Miljenko Konjevoda.
Foto: ŽELJKO JERNEIĆ

Tutti i diritti riservati. La riproduzione, anche parziale, è possibile soltanto dietro autorizzazione dell’editore.

L’utente, previa registrazione, avrà la possibilità di commentare i contenuti proposti sul sito dell’Editore, ma dovrà farlo usando un linguaggio rispettoso della persona e del diritto alla diversa opinione, evitando espressioni offensive e ingiuriose, affinché la comunicazione sia, in quanto a contenuto e forma, civile.

No posts to display