Mrtvaška, un progetto destinato al fallimento

Iva Rinčić, Vjekoslav Rubeša e Ladislav Radoslović chiedono le dimissioni dei responsabili, il ripristino della linea marittima D311e il risanamento della strada

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Mrtvaška, un progetto destinato al fallimento
I 200 metri di strada che portano al porticciolo. Foto: FB SPASIMO OTOK ILOVIK

Il progetto Mrtvaška (Martuasca) è morto! Lo hanno dichiarato ieri Iva Rinčić, consigliere regionale indipendente, Vjekoslav Rubeša (Azione dei giovani – Unione del Quarnero) e il portavoce del Comitato di quartiere di San Pietro dei Nembi (Ilovik/Asinello), Ladislav Radoslović. “Un progetto – come detto da Iva Rinčić –, dietro al quale c’erano l’SDP e l’HDZ, che veniva coordinato dall’Autorità portuale di Lussinpiccolo e che ora è fallito in modo infelice. A suo tempo abbiamo cercato di fare capire a chi di dovere che si trattava di un progetto portato avanti in modo illegale. Dopo mesi di ostentata testardaggine, ora lo stesso viene sospeso da un giorno all’altro. A distanza di due settimane dalla scissione del contratto, vogliamo sapere la verità. La linea marittima D311 non è stata ancora ripristinata, la linea temporanea costa giornalmente circa 8mila kune, soldi dei contribuenti, e gli abitanti dell’isola non possono raggiungere il porticciolo in quanto questo viene pattugliato dagli addetti alla sicurezza, senza che ci sia alcun motivo. Cosa devono proteggere? Per quale motivo chiedono ai turisti e agli abitanti informazioni su dove vanno e perché? Sono azioni illecite. Tutto questo dura dal 13 giugno del 2022, ovvero da quando Mrtvaška è stata ‘occupata’ in modo forzato. Nulla è cambiato. Filip Balija è ancora sempre direttore dell’Autorità portuale, Loris Rak fa parte del CdA, Almedina Hasić continua a ‘sfornare’ permessi di costruzione. Un progetto del valore di 80 milioni di kune è fallito, ma nulla è cambiato. Chiediamo al presidente della Regione, Zlatko Komadina, che queste persone vengano rimosse dai rispettivi incarichi, pretendiamo il ripristino della linea D311 e il risanamento del terreno che porta al vecchio porticciolo. Infatti ci sono circa 200 metri di terreno sui quali c’erano degli scavi, motivo per il quale è difficile camminare. Due giorni fa una donna è caduta, ha rotto la mano e subito delle ferite alla testa perché le guardie non le hanno permesso di arrivare fino al molo con la macchina. Anche queste guardie, che proteggono non sappiamo che cosa, hanno un loro costo. D’altra parte a Lussinpiccolo, dove al momento ci sono circa 40mila turisti, da alcuni mesi non è in funzione l’apparecchio per la radiografia nella Casa della salute fondata dalla Regione. Si tratta di una storia fuori dal mondo. Per tutti questi problemi non siamo colpi noi, come ci viene imputato, e nemmeno gli abitanti dell’isola, ma quelli che sono a capo della Regione e che ora devono prendersi le loro responsabilità”.

Ladislav Radoslović, Iva Rinčić e Vjekoslav Rubeša.
Foto: IVOR HRELJANOVIĆ

Fondi europei utilizzati male
Vjekoslav Rubeša ha sottolineato che si trattava di un progetto fatto solo per potere attingere ai Fondi europei e utilizzarli in modo improprio. “Non siamo scontenti del fatto che il progetto sia stato fermato, ma del fatto che gli attori principali di questo circo non siano stati in grado di mettersi d’accordo tra di loro in quanto avevano paura che tutto sarebbe poi finito in tribunale. Il progetto è fallito a causa di un permesso di costruzione illegale. Inutile incolpare l’esecutore dei lavori. È solo un alibi. È scandaloso inoltre che venga data la colpa agli abitanti dell’isola. Anzi, grazie ai loro interventi tutto è venuto a galla”, ha concluso Vjekoslav Rubeša.

Qualcuno dovrà pagare
Cosa ne pensano gli abitanti di San Pietro dei Nembi (Ilovik/Asinello) di tutta questa storia? “Sono contenti che un simile progetto sia andato a monte – spiega Ladislav Radoslović –. Ora però bisogna eliminare tutte le conseguenze negative. Bisogna ripristinare la linea D311 perché tra poco inizia la scuola e non esiste alcun motivo per non riavere questa linea. Penso che l’Autorità portuale ora vorrà vendicarsi non ripristinando per un dato periodo la linea, dimenticando che siamo tutti noi a pagare le spese. Il porticciolo è intatto e quindi non esiste motivo per non riavere il trasporto. I lavori di risanamento del molo possono venire svolti comunque, senza intralciare nulla. Si tratta solo di prendersi delle responsabilità. Non è possibile che qualcuno si metta a fare dei lavori simili, distruggendo la costa che è un bene protetto e allo stesso tempo spenda milioni di kune, come ad esempio per le guardie, che non proteggevano nulla e per le quali fino a oggi sono stati spesi 1.250.000 kune di denaro pubblico. Qualcuno dovrà subire delle conseguenze. Mi aspetto che in futuro vengano effettuati dei lavori nella zona di Mrtvaška, ma sicuramente non un progetto megalomane come questo. La tesi che questo fosse un progetto strategico non sta in piedi. Si tratta di un porticciolo d’importanza locale che va eventualmente ‘rinfrescato’, senza strade della larghezza di 7 metri, che superano quella della litoranea. Per quanto riguarda l’OLAF (Ufficio europeo per la lotta antifrode), la procedura è in corso e quindi non abbiamo alcuna informazione a proposito. Dato che il ministro del Mare, del Traffico e delle Infrastrutture, Oleg Butković, mi ha citato in giudizio, quando verrò chiamato in tribunale renderò pubblico tutto quello che so a proposito delle azioni illegali svolte nell’ambito del suddetto progetto”, ha concluso Radoslović.

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