
Nell’ultimo numero di “Science”, una delle più importanti e autorevoli riviste scientifiche, è stato pubblicato un articolo del fiumano Marko Šestan. Vedersi pubblicato un lavoro sulla rivista, come ha detto il preside della Facoltà di Medicina dell’Università di Fiume, Goran Hauser, “è il massimo. Farei l’esempio di Goran Ivanišević che, una volta vinto il torneo di Wimbledon ha detto che da lì in poi sarebbe stato ricordato soprattutto per quello, per aver vinto proprio lì”. Si tratta del risultato di ricerche scientifiche che Šestan ha approfondito nel corso di tre anni e mezzo trascorsi in Portogallo. A differenza di molti altri ricercatori di successo, egli ha scelto di tornare a Fiume, anche in segno di riconoscenza verso la Facoltà di Medicina che gli ha reso possibile, dopo il dottorato, di proseguire le ricerche all’estero. Il titolo del lavoro è “Le interazioni neuronali con le ILC2 regolano il glucagone pancreatico e l’omeostasi del glucosio”. Tranne che per gli “addetti ai lavori”, è qualcosa di difficilmente comprensibile. Comunque, Šestan ci ha spiegato in modo semplificato di cosa consiste la sua ricerca, basata sugli esperimenti effettuati sui topi. Prima, però, è stato il preside Hauser a sottolineare l’importanza del risultato, quello che ha giustificato anche l’incontro con i media: “Questa rivista non si occupa soltanto di medicina, ma di tutte le scienze naturali, dalla geografia alla chimica, dalla biologia alla fisica. Qualsiasi istituzione che sia riuscita ad accedere a Science viene automaticamente promossa al rango più alto. Per noi è motivo di vanto avere tra i nostri qualcuno che per primo è riuscito nell’impresa di veder pubblicato un proprio articolo su questa rivista. In futuro, saremo riconosciuti per questo”.
Šestan ha confermato che riuscirci è stata un’impresa, con anni di lavoro e anni di recensioni e revisioni per confermare la validità delle ricerche: “Quello che siamo riusciti a scoprire è la correlazione tra gli organi, il sistema nervoso e quello immunologico. Per primi, oserei dire, abbiamo dimostrato come diversi sistemi contribuiscono al mantenimento del tasso glicemico nel sangue. Abbiamo compreso che il sistema nervoso e immunologico collaborano tra loro, stimolando la funzione endocrina. Il tasso glicemico nel nostro organismo deve essere controllato. Quando è elevato può causare malattie come il diabete, quando è basso può anche causare la morte. Ciò che siamo riusciti a provare è che il sistema immunologico e quello nervoso operano in questo processo. Finora c’era la convinzione che il sistema immunologico abbia come funzione la difesa da agenti patogeni”.
Il direttore dell’Istituto di embriologia e istologia della Facoltà di Medicina, Bojan Polić, ha sottolineato che Šestan, di cui è stato mentore nella redazione della tesi di dottorato, è sempre stato laborioso, creativo, con grande passione per la scienza. Ha conseguito il dottorato nel 2018 pubblicando già allora un lavoro scientifico in una delle riviste più importanti.
A Lisbona, Šestan ha condotto le proprie ricerche nel Centro Champalimaud, una struttura che ospita uno dei più avanguardistici luoghi di ricerca biomedica su neuroscienze e oncologia. Šestan ha ringraziato colui che a sua volta lo ha sostenuto e guidato a Lisbona, il professor Henrique Veiga-Fernandes, scienziato di fama mondiale con numerosi lavori pubblicati su “Science”. All’incontro con i media, infine, ha parlato anche il professor Felix Wensveen, docente alla Facoltà di Medicina.
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