Marišćina, Viševac e Sovjak urgono risposte concrete

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Marišćina, Viševac e Sovjak urgono risposte concrete

L’Assemblea regionale ha fatto visita all’ex discarica di Viševac, alla fossa nera Sovjak e al Centro regionale per la gestione dei rifiuti di Marišćina, nell’ambito della XII sessione ordinaria dell’Assemblea. Dopo la parte dedicata alle mozioni e alle interpellanze e il regolare svolgimento del primo punto all’ordine del giorno, i consiglieri sono saliti su un autobus, con lo scopo di visitare le località sopra menzionate.

La seduta ha avuto questo protocollo particolare per volere dei consiglieri dell’Akcija mladih (Azione dei giovani) e del Živi zid (Barriera umana), che hanno raccolto le firme per proporre una seduta tematica dedicata ai problemi ecologici del nostro territorio e in particolare al Centro per la gestione dei rifiuti e agli interventi pianificati a Sovjak.

Energia dai rifiuti

I consiglieri si sono recati prima di tutto a Viševac, dove il metano proveniente dall’ex discarica viene usato per azionare un motore che genera energia elettrica. La centrale dovrebbe produrre 6.000 kw/h all’anno grazie ai gas prodotti dalla decomposizione dei rifiuti, ma al momento non si riesce a raggiungere questa quantità. “Abbiamo abbassato la potenza del motore rispetto a quanto era previsto nel progetto iniziale. Facendolo lavorare con meno potenza riusciamo a tenerlo acceso più a lungo e a produrre energia con maggiore continuità. Potremmo migliorare molto la produzione con l’installazione di pannelli solari, che permetterebbero al motore di lavorare di giorno con l’energia eolica e di risparmiare il metano per le ore notturne. Con questa tecnica combinata si potrebbe raggiungere una potenza maggiore e aumentare i guadagni”, ha spiegato Branko Andrijašević, consulente per l’ingegneria del Comune di Viškovo.

Il risanamento di Sovjak

Riguardo alla situazione di Sovjak ha parlato Sanjin Vranković, a capo del dipartimento di Viškovo per l’urbanesimo, le municipalizzate e l’ecologia. “Abbiamo ottenuto il benestare del governo ed entro 20 giorni arriverà anche la conferma definitiva del finanziamento. Avremo a disposizione 50 milioni di euro, che serviranno per rimuovere tutti i rifiuti dalla fossa e trasportarli negli inceneritori specializzati, nell’Europa occidentale, chiudere la fossa e mettere la zona in sicurezza. Durante tutto questo periodo monitoreremo costantemente la qualità dell’aria e la sicurezza, in base a un attento piano di tutela ambientale che è stato preparato dai massimi esperti del settore. Abbiamo previsto vari sistemi di sicurezza, l’ultimo dei quali è quello di trasferire i cittadini che vivono nei paraggi della fossa nera. I lavori dureranno complessivamente 56 mesi, ma tutto il materiale verrà estratto in meno di 24 mesi. Si tratta di un grande progetto, che verrà finanziato dall’Unione europea per l’85 per cento del suo valore”, ha dichiarato Vranković.

Tonnellate di rifiuti

A Marišćina i consiglieri regionali hanno incontrato dapprima Josip Dedić, direttore della Ekoplus, che ha in gestione il Centro, e poi vari altri funzionari e addetti, i quali hanno presentato ciascuno una propria parte del lavoro che si sta facendo a Marišćina. “Siamo arrivati a raccogliere quasi 400 tonnellate di rifiuti al giorno, che ci permettono di produrre una grande quantità di carburante. Quello che produciamo qui è di ottima qualità, superiore a quella del carburante da rifiuti che viene prodotto in Austria e in Germania. L’anno scorso abbiamo prodotto 2.800 tonnellate di carburante, che sono state piazzate sul mercato al pezzo di 30 euro a tonnellata”, ha spiegato Dedić a tutti i presenti.

L’insoddisfazione

“Questa visita è stata completamente inutile. Abbiamo perso un mucchio di tempo ad ascoltare il solito racconto per turisti, si tratta di cose che conoscevamo già e sulle quali non c’è niente da discutere. Quando abbiamo presentato la richiesta di una seduta specifica volevamo che i rappresentanti di questi enti ci espongano i loro problemi, volevamo fare loro domande e cercare di capire tutti insieme come fare per migliorare la situazione. È indubbio che Marišćina abbia dei problemi e quando ci è stato concesso di chiedere qualcosa abbiamo scoperto che anche gli addetti ai lavori condividono il nostro punto di vista. I direttori, però, negano tutto, credendo che nascondendo i problemi questi prima o poi spariranno, ma non è così”, ha dichiarato Vjekoslav Rubeša, consigliere dell’Akcija mladih.
Anche per quel che riguarda Sovjak c’è una certa insoddisfazione, in quanto molti degli abitanti del circondario sono estremamente scettici riguardo alle misure di sicurezza adottate. Fra questi anche Mirna Međimorec, consigliere del Comune di Viškovo e attivista nel campo dell’ecologia. “Le prime case sono a 30 metri dalla fossa nera, il comando di evacuazione non si potrà mai eseguire in tempo. Già ora, quando la temperatura supera il 20 gradi, ci sono degli odori nauseanti, con la qualità dell’aria che degrada. Non è chiaro come possano pensare di tenere tutto sotto controllo quando inizieranno gli scavi, che non dureranno sicuramente così poco come viene annunciato”, ha detto Mirna Međimorec.

Raccolta differenziata

“Al momento c’è una bruttissima situazione di conflitto di interessi, dettata dal fatto che il Centro per la gestione dei rifiuti ha la necessità di grandi quantità di rifiuti umidi per potere ottenere del carburante. La legge, però, dice che la rimozione dei rifiuti umidi non può venire fatturata. Ciononostante la Čistoća non ha fatto nulla per differenziare l’umido dagli altri rifiuti solidi urbani, perché questo vorrebbe dire mettere a repentaglio la possibilità del Centro di produrre carburante. Allo stesso tempo, però, la qualità del carburante viene compromessa dall’eccessiva presenza di plastica e suoi derivati nella spazzatura indifferenziata. Questo è dovuto nuovamente a un problema con la Čistoća, che in varie zone di sua competenza ha ritirato i cassonetti per la plastica. Non si capisce perché tutto ciò stia succedendo, ma la cosa più strana è che non se ne parli. Siamo convinti che facendo pochi accorgimenti si potrebbe migliorare molto”, ha affermato Rubeša, supportato in questa campagna anche dai consiglieri del Most e da vari altri politici.

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