Si è svolta questa sera, mercoledì 25 settembre, nel Salone delle Feste di Palazzo Modello la commemorazione per ricordare la prof. Maria Schiavato, scomparsa recentemente. A ricordarla con storie e aneddoti sono stati la titolare del Settore Istituzioni prescolari, scolastiche e universitarie, Patrizia Pitacco, Irene Mestrovich, presidente del Consiglio della minoranza italiana della Città di Fiume, Gloria Tijan, direttrice della SE Gelsi e presidente del Consiglio della CI, Mario Simonovich e Iva Bradaschia Kožul, direttrice della SE San Nicolò.
A salutare i presenti Melita Sciucca, presidente del sodalizio che ha voluto rendere onore alla prof con un minuto di silenzio. Subito dopo i presenti hanno potuto vedere parti dell’intervista fatta nell’ambito del progetto “Archivio della memoria”.
Iva Bradaschia Kožul ha voluto ricordare i giorni quando la prof. Schiavato è stata direttrice dell’allora SE Mario Gennari, oggi San Nicolò, nel periodo 1967-78 e ancora prima in veste di professoressa dal 1952. “Per lei la scuola e il suo lavoro sono stati molto importanti, in particolar modo quando come direttrice doveva combattere per portare nuovi alunni a scuola. La delusione per aver visto un minimo numero di interessati ha avuto anche conseguenze sulla sua salute, tanto che decise di ritirarsi e trasferirsi alla SE Gelsi come prof. di lingua italiana. Ha lasciato però una traccia indelebile”, ha detto.
Mario Simonovich ha parlato del suo primo incontro con Maria, ma anche con Mario Schiavato, suo marito. “Fu durante il periodo delle rassegne scolastiche e lei mi rimase subito impressa per la sua immediatezza e il modo di parlare che anche se poteva sembrare duro era invece ricco di umanità. Mi raccontò del periodo alla vigilia dell’accordo di Trieste delle manifestazioni organizzate e di come in tante occasioni dimostrò tutta la sua statura etica di cittadina e fiumana”, ha dichiarato Simonovich.
Tanti i ricordi anche di Irene Mestrovich, che conobbe pure lei i coniugi Schiavato durante le rassegne scolastiche alla CI. “Lavorando all’Edit poi ho avuto occasione di conoscere Maria e la sua passione verso la nostra etnia e va annoverata fra quelli che hanno risaldato il nostro patrimonio nei periodi bui. In diverse occasioni ha fatto parte della giuria di Istria Nobilissima e ha dato un grandissimo contributo alla salvaguardia del nostro dialetto”.
Raccontando i suoi ricordi, Patrizia Pitacco ha voluto sottolineare che incontrare dei bravi maestri che ti aiutano a sviluppare il talento non è scontato. “La incontrai nel 1981 quando insegnai alla Gelsi al mio primo impiego. Sono stata fortunata perché Maria Schiavato, assieme anche agli altri colleghi, mi ha aiutato a diventare la persona che sono oggi”.
L’ultimo intervento è stato quello di Gloria Tijan. “Facendo parte dell’allora Commissione scolastica presieduta proprio da Schiavato, devo dire che è stata un’insegnante di vita per tutti gli alunni. Ci parlava sempre del periodo buio e del suo immenso dispiacere nel vedere diminuire il numero degli alunni nelle nostre scuole. Era però mora ironica e autoironica. Ricordo le gare di dialetto, lingua e letteratura. Oggi siamo in pochi, ma buoni quelli che ancora la ricordano e che continuano a lavorare come lei vorrebbe. Grazie prof. a nome di tutti per aver piantato un seme che continua a crescere”, ha concluso Gloria Tijan.
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