Mantenersi sani per vivere quanto meglio

Un progetto semplice, ma efficace, trasforma l’intervallo della SEI «Belvedere» in un momento di educazione alimentare per tutti gli alunni

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Mantenersi sani per vivere quanto meglio
Sandra Kolonić durante alcune sue lezioni. Foto: PER GENTILE CONCESSIONE DI SANDRA KOLONIĆ

Una fantastica storia arriva dalla Scuola elementare italiana “Belvedere” di Fiume, dove gli sforzi per migliorare l’alimentazione degli alunni stanno dando i primi, veri frutti. Parte tutto dal progetto “Manteniamoci sani”, avviato nell’anno scolastico 2018/2019 nelle scuole croate della Regione litoraneo-montana e pensato principalmente per gli alunni delle ottave classi. Da due anni a questa parte, il programma è stato esteso anche alle scuole della CNI, grazie all’impegno della dott.ssa Silvia Zec Sambol e della prof.ssa Sandra Kolonić, quest’ultima docente di lingua croata e persona di riferimento per il progetto “Manteniamoci sani” all’interno dell’associazione “Gaia Nova”, che ha ideato l’iniziativa. Quando viene realizzato nelle scuole italiane, il programma è organizzato proprio da “Gaia Nova” e cofinanziato dall’Unione Italiana, con l’obiettivo di formare gli studenti alla cultura del cibo. Su iniziativa del Settore “Istituzioni prescolari, scolastiche e universitarie” dell’UI, il programma esiste nelle SEI della CNI, da due anni scolastici a questa parte ed è coordinato da Sandra Kolonić. “Lo stanno portando avanti molto bene in tutte le scuole italiane, direi”, ha dichiarato la stessa.

Educare a uno stile di vita sano
L’obiettivo è educare gli alunni delle classi ottave a uno stile di vita sano, ai benefici di una corretta alimentazione, a riconoscere gli alimenti poco salutari e a misurare le quantità eccessive di zuccheri, imparando a distinguere tra valori medi e valori in eccesso. Il momento clou del programma è la preparazione di un frullato verde, un mix di frutta e verdura, che gli alunni poi bevono, cercando così di introdurre almeno tre porzioni di questi alimenti al giorno: quanto ne starebbe nelle due mani unite.
L’obiettivo a lungo termine è che tutte le scuole si dotino di un frullatore per preparare autonomamente questi frullati sani, da proporre regolarmente durante l’intervallo, mescolandoli con altri alimenti della merenda. Quest’anno, alla SEI “Belvedere”, finalmente ci sono riusciti: la scuola ha ricevuto una donazione da parte di un genitore che ha preferito rimanere anonimo – per acquistare un frullatore professionale, capace di resistere a un uso frequente. Alla “Belvedere”, inoltre, si è deciso di non limitare il programma soltanto agli alunni delle ottave classi, ma di coinvolgere tutta la scolaresca, dalle prime alle ottave. Un caso virtuoso di buona prassi che, se ricevesse la giusta visibilità, potrebbe motivare anche altre scuole a seguire l’esempio.
“Oggi sappiamo tutti quanto sia difficile organizzarsi bene a scuola, specie quando anche i genitori e l’intero corpo docente portano avanti ciascuno le proprie idee”, ha spiegato Kolonić senza alcuna intenzione di criticare, per poi continuare: “Per questo, i grandi meriti vanno alla direttrice Ivana Kastelc e all’insegnante di cultura fisico-sanitaria, Maja Mišković”. Il progetto mira a promuovere la salute attraverso la riscoperta degli alimenti freschi e naturali: frutta, verdura, frutta secca ed erbe selvatiche.

Maja Mišković e Ivana Kastelc, con in mano il frullatore donato da un genitore.
Foto: IVOR HRELJANOVIĆ

Un progetto di successo
Nasce dalla consapevolezza che la nostra alimentazione si sta sempre più allontanando dai cibi genuini, quelli legati alla terra, a favore di prodotti industriali ricchi di zuccheri e additivi nocivi. Mangiare cibi vivi e non trattati significa, invece, nutrire il corpo con acqua, ossigeno, fibre, vitamine e sali minerali. I cibi verdi, in particolare, sono ricchi di clorofilla e antiossidanti, che depurano e rafforzano l’organismo.
“Due anni fa abbiamo iniziato con le scuole italiane – ha raccontato Maja Mišković – e oggi possiamo dire di avere introdotto con successo il progetto in tutte le classi della SEI ‘Belvedere’. Grazie di cuore al genitore che ha donato il frullatore: ci permette di preparare subito quello di cui parliamo, e poi tutto sta nel modo in cui lo si presenta ai bambini”.
Con i più grandi si può discutere dei benefici del cibo naturale rispetto a quello raffinato; con i più piccoli, serve fantasia: si gioca, si sperimenta, si fa vedere cosa succede se si mescolano determinati ingredienti. “E se il gusto piace, abbiamo già vinto!”.
Un ringraziamento va anche alla Città di Fiume, che ha promesso di sostenere l’acquisto di frutta e piante coltivate, mentre per le erbe spontanee si useranno quelle raccolte nel cortile della scuola. “Tutto sta nel come lo presenti: su trenta bambini, forse uno non vuole provarlo. Direi che, se parliamo di percentuali, oltre il 50% lo accetta, il 30% ne è entusiasta, al 10% non piace e solo un altro 10% rifiuta di gustarlo”, ha spiegato ancora Mišković.

Iniziativa da allargare a tutti
Ha poi aggiunto che il programma, pensato inizialmente per le ottave classi delle elementari e le quarte delle superiori, funzionerebbe ancor meglio se proposto alle prime classi delle superiori, subito dopo le elementari, quando si è ancora in tempo per creare abitudini sane. “Alla ‘Belvedere’, il tutto ha funzionato alla perfezione anche perché abbiamo una direttrice sportiva e attenta alla salute dei suoi alunni”. Il programma, che prevede l’uso del frullatore almeno due volte alla settimana, ha portato le cuoche della mensa a ordinare più frutta e verdura per realizzare i frullati. “Credo sia un’idea bellissima, utile e sana – ha concluso la direttrice della SEI “Belvedere”, Ivana Kastelc – perché vediamo che non tutti i bambini sono abituati a mangiare sano a casa. Cerchiamo quindi di insegnare loro queste basi fondamentali per una vita più sana”.
Un’alimentazione equilibrata, infatti, non influisce solo sulla salute fisica, ma ha effetti positivi anche sulla concentrazione, sull’umore e sul rendimento scolastico, contribuendo in modo decisivo al benessere complessivo degli alunni. Per questo motivo, è auspicabile che simili iniziative non restino esempi isolati, ma vengano sistematicamente integrate nei programmi scolastici a livello regionale, coinvolgendo attivamente anche le famiglie e l’auspicio è che anche le altre suole in lingua italiana implementino questa bella abitudine seguendo l’esempio della SEI “Belvedere”. Solo attraverso uno sforzo condiviso e continuativo sarà possibile invertire la tendenza all’eccessivo consumo di zuccheri e cibi processati e restituire alle nuove generazioni il gusto autentico del cibo.

Foto: PER GENTILE CONCESSIONE DI SANDRA KOLONIĆ

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