Mantenere vivo il patrimonio marittimo

Si è concluso, dopo tre anni, il progetto Arca Adriatica

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Mantenere vivo il patrimonio marittimo

Si è svolta ieri ad Abbazia, in presenza di tantissimi ospiti, la conferenza di chiusura del progetto “Arca Adriatica – tutela promozione e valorizzazione turistica del patrimonio marittimo dell’Adriatico”, che si è svolta nell’ambito del programma di collaborazione Interreg Italia-Croazia. Il progetto ha preso il via il 1º gennaio del 2019 e si concluderà ufficialmente il 31 dicembre prossimo. Visto l’obiettivo finale del progetto, questo va ad affiancarsi ad altri due terminati con grande successo, ovvero Mala barka e Mala barka 2. “Lo scopo principale è quello di promuovere un prodotto turistico, ma anche di salvaguardare il ricco patrimonio marittimo di questi due territori interregionali – ha precisato Mladen Brajan, ff di capodipartimento per il turismo, l’imprenditoria e lo sviluppo rurale della Regione –. Il valore complessivo del progetto è di 3,16 milioni di euro, cofinanziati dalla Commissione europea mediante i fondi per lo sviluppo regionale con 2,69 milioni di euro. Vi sono inclusi 10 partner dalla Croazia e dall’Italia: rispettivamente la Regione litoraneo-montana, il Comune di Malinska-Dubašnica, l’Ente per il turismo del Quarnero, il museo Casa della batana di Rovigno, il Comune di Tkon, nonché dall’Italia i Comuni di Cervia, Cesenatico, San Benedetto del Tronto, l’Istituto agricolo di Bari e l’Università Ca’ Foscari di Venezia”.

 

In questi tre anni sono stati realizzati 10 documenti strategici per la definizione e lo sviluppo del prodotto turistico, inaugurati 7 centri per l’eccellenza, organizzati 32 laboratori riguardanti gli artigianati antichi, creati itinerari, messi a nuovo centri interpretativi e tantissimo altro ancora.

Foto: ŽELJKO JERNEIĆ

Il mare è vita

“La vita è un mare e il mare è vita. Noi viviamo nel presente ma sappiamo che senza il patrimonio ereditato dai nostri avi, la vita sull’Adriatico sarebbe diversa. Con i nostri partner italiani condividiamo non soltanto il più bel mare al mondo, ma anche gran parte della cultura. È nostro obbligo mantenerla viva per le prossime generazioni”, ha detto la vicepresidente della Regione, Marina Medarić.

Ai presenti si è rivolto anche il capodipartimento per il turismo e la cultura di Cesenatico, Silvio Mini, in collegamento online. Mini ha dichiarato che questo progetto ha avuto un forte impatto su tutte le città coinvolte. “Si sono inclusi anche i media nazionali nella promozione dello stesso. Un reportage è stato realizzato grazie alla trasmissione RAI, ‘Linea blu’. Abbiamo notato che al progetto hanno aderito per lo più persone dai 55 ai 70 anni d’età e il nostro intento futuro è di tentare di attirare anche i giovani. Davanti a noi ci sono tante sfide, ma assieme potremo affrontarle”, ha detto Mini.

Ai presenti, sempre online, si è rivolta anche Dijana Gracin Petrović, consulente superiore della direzione per la collaborazione territoriale dell’Ue in seno al Ministero per lo sviluppo regionale, la quale ha voluto congratularsi con tutti i partecipanti.

Silvio Mini è intervenuto online

Un mestiere in via d’estinzione

Al termine di questo valido progetto rimane una grandissima esperienza, ha detto Robert Mohović, uno dei collaboratori. “Pure stavolta abbiamo ristrutturato tantissime barche. Ma non solo, visto che abbiamo realizzato anche dei filmati, presentato i disegni tecnici e le bozze, in modo che anche tra 50 anni gli interessati potranno prenderne spunto. Di grande rilevanza, l’attività svolta dagli artigiani che lavorano sulle barche di legno, in quanto si tratta di un mestiere in via d’estinzione. Assieme a Josip e Loris Rubinić, costruttori navali, siamo riusciti a ricostruire una barca in base alle bozze del 1939. Un’esperienza molto bella per gli studenti inclusi nel progetto i quali, durante una piccola accademia, svoltasi presso la Scuola media superiore tecnica di Fiume, hanno potuto osservare dal vivo la procedura di lavoro”.

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