L’urbanistica è una cosa seria e va valutata con attenzione

Nel corso della serata, alla quale ha preso parte attivamente anche il pubblico, i relatori hanno dichiarato che Fiume deve assolutamente cambiare il modo di progettare gli spazi pubblici

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L’urbanistica è una cosa seria e va valutata con attenzione
Marin Račić durante la sua presentazione introduttiva. Foto: GORAN ŽIKOVIĆ

Il futuro di Fiume passa attraverso i piani di sviluppo urbanistico, è questa, in una frase, la conclusione della tavola rotonda andata in scena alla Casa di cultura croata di Sušak nella serata di lunedì. Il dibattito durato un paio d’ore ha visto la partecipazione di vari esperti, con le domande da parte del pubblico che hanno indirizzato la discussione verso i temi che più interessano ai cittadini.

Il vasto pubblico di non addetti ai lavori si è dimostrato molto più coinvolto sui problemi reali di tutti i giorni, vedendo l’urbanistica come uno dei modi volti a risolvere i loro problemi, mentre invece gli architetti presenti in sala discutevano di metodologie di creazione dei progetti e delle differenze tra un Dipartimento di urbanistica, un Istituto di urbanistica e un Reparto cittadino dedicato all’urbanistica.
Secondo Marin Račić, membro del Consiglio cittadino di Fiume e architetto, le differenze sono notevoli, in quanto un Istituto è in grado di essere completamente indipendente dai politici che guidano la Città in un determinato momento ed è per questo in grado di fare piani a lungo termine senza venir influenzati dalla politica, mentre organi interni alla Città non avrebbero questa capacità, limitandosi a dare pareri non vincolanti.
Dragan Žuvela, direttore dell’Istituto per l’urbanistica della Città di Spalato, ha confermato questa tesi, raccontando del percorso fatto dalla città dalmata negli ultimi anni sul piano della pianificazione dell’assetto territoriale. Pure Kristina Careva, professore straordinario alla Facoltà di architettura di Zagabria, si è soffermata molto sui processi che portano a queste decisioni e su come includendo la cittadinanza quanto prima, questo porta a tutta una serie di benefici, ma rischia anche di rallentare il processo. “È molto più facile avere un progetto da presentare ai cittadini e chiedere loro se gli piace o meno, cambiando poi alcuni dettagli dopo il dibattito pubblico, rispetto ad invitarli ad esprimersi in modo creativo sul futuro di un’area. Nel secondo caso però possono influire molto di più”, ha affermato la professoressa.

Valutare i pro e i contro
Per quanto riguarda la pianificazione urbanistica a Fiume, uno dei temi più caldi al momento sono i grattaceli di Cantrida, che in base al volere di alcuni dovrebbero sorgere vicino al nuovo stadio e che secondo altri, invece, sarebbero una sciagura. Račić non è entrato nel merito della questione, limitandosi a dire come al momento non ci sia nessuno studio che stabilisca l’impatto di tre strutture del genere sull’intera area. “Capite, non ha senso che io sia a favore o contro di pancia, semplicemente perché mi sembra una buona o una cattiva idea. Bisogna che delle persone si mettano a valutare tutti i pro e i contro con grande attenzione e soltanto poi si potrà pensare di prendere una decisione a riguardo”, ha affermato Račić, che si è comunque detto molto scettico sui grattaceli, pur supportando lo stadio.

Il problema dei parcheggi
Il pubblico era interessato più di tutto alla situazione dei parcheggi, che a Fiume scarseggiano. All’HKD c’erano cittadini residenti nei quartieri di Belvedere, Mlaka, Torretta, Potok, Pećine, Valscurigne e tanti altri e molti di loro hanno espresso il proprio disappunto per la situazione ormai insostenibile. Iva Rinčić, candidata a sindaco di Fiume, ha detto di comprendere bene le difficoltà della gente, vivendo anch’essa molto vicina al centro città e scegliendo varie volte di andare in giro a piedi per non dover poi cercare un posto macchina libero. Rinčić ha spiegato come il problema possa venir risolto soltanto con la costruzione di una serie di nuovi parcheggi, che sarebbero dovuti già essere in loco però, in quanto il problema non nasce certo ieri.
Vedran Vivoda, consigliere cittadino a capo della Commissione per gli affari comunali, ha spiegato come sia assurdo che una città guidata sempre dallo stesso partito si possa sorprendere di un problema come quello dei parcheggi. “Non si tratta di un’emergenza nata in una località specifica, il problema riguarda tutta la città e richiede soluzioni su larga scala. I parcheggi sono soltanto la prima fase di un piano che deve comprendere un miglioramento della mobilità urbana ed un rafforzamento delle linee degli autobus, integrate magari un domani alla linea ferroviaria”, ha affermato Vivoda, il quale ha però invitato anche tutti a stare attenti ai costi, in quanto il prezzo suggerito dai progetti dell’attuale sindaco, Marko Filipović, prevedono un costo di circa 20mila euro per ogni posto macchina, mentre stando alle ricerche di Vivoda il prezzo medio europeo è di 9mila euro, una cifra in linea con le spese sostenute dalla Città di Spalato per realizzare progetti analoghi.
“Fiume ha dunque bisogno di un nuovo modo di pianificare l’uso degli spazi pubblici, con una maggior attenzione nel bilanciare le necessità degli investitori e dunque lo sviluppo dell’intera città, con quelle che sono le reali necessità dei cittadini, che non vanno più messe in secondo piano”, ha concluso Iva Rinčić.

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