L’Istituto di salute pubblica compie 120 anni

La struttura con sede in Mlaka è legittima erede della Stazione sperimentale chimica dello Stato di Fiume fondata dal Ministero ungherese dell’agricoltura nel 1900

0
L’Istituto di salute pubblica compie 120 anni

Quest’anno l’Istituto regionale di salute pubblica festeggia il 120º della fondazione. L’importante anniversario è stato celebrato ieri con un’accademia solenne svoltasi nella splendida cornice della Sala dei marmi del Palazzo del governo. La cerimonia, avvenuta alla presenza di un numero esiguo d’invitati, è stata aperta dal presidente della Regione, Zlatko Komadina, che ha consegnato al direttore dell’istituto un riconoscimento. Komadina ha sottolineato il ruolo fondamentale della struttura attraverso i decenni, ma soprattutto oggi nell’era Covid, con la pandemia che sta mettendo in serio pericolo, a livello globale, la salute delle persone. “È proprio qui, sul nostro territorio, che è stata istituita la rete di sanità pubblica, mentre ad Abbazia il Pronto soccorso. L’Istituto è stato pioniere nell’introduzione di diversi programmi, che poi sono diventati nazionali, e che riguardano la prevenzione e la tutela dell’ambiente. In tal modo ha contribuito a innalzare il livello di consapevolezza sull’importanza di tener conto della propria salute. Inoltre, l’Istituto ha promosso il Foglio sanitario popolare, un giornale unico nel suo genere dedicato alla prevenzione e alla promozione della salute, che viene pubblicato da 62 anni. La Regione, in qualità di fondatore, ha sempre sostenuto quest’istituzione. Mi congratulo con tutti i dipendenti che in questo lungo periodo hanno contribuito al progresso della struttura”, ha detto Komadina.

La monografia pubblicata in occasione del 120º anniversario

Il direttore Vladimir Mićović ha ricordato la lunga storia dell’istituto, iniziata l’8 aprile 1900, con l’istituzione della Stazione sperimentale chimica dello Stato di Fiume da parte del Ministero ungherese dell’agricoltura, come venne riportato all’epoca dal quotidiano La bilancia. Fu data in gestione al chimico Luigi Kýnyýki. In effetti, questa stazione rappresentò la prima istituzione di sanità pubblica organizzata. L’Istituto di salute pubblica al giorno d’oggi è il suo legittimo erede.

Vladimir Mićović e Zlatko Komadina
Foto: RONI BRMALJ

Un ruolo fondamentale
“Oggi l’Istituto ha un ruolo fondamentale nella tutela della salute pubblica, della prevenzione delle malattie e nella salvaguardia ambientale. Sono diversi i programmi che abbiamo avviato per primi, tra cui quello inerente alla prevenzione di tumori all’intestino crasso, alla mammella e al collo dell’utero. Dal 1971 si svolgono i programmi di prevenzione all’uso della droga, dell’alcol e del tabacco”, ha spiegato Mićović. Attualmente l’Istituto conta 300 dipendenti, 10 reparti e 7 sedi dislocate (a Cherso, Crikvenica, Abbazia, Veglia, Delnice, Lussinpiccolo e Arbe). “Con lo scoppio della pandemia i riflettori sono stati puntati su di noi. Cerchiamo di fare del nostro meglio in una situazione che ha sorpreso tutto il mondo. Fortunatamente siamo in grado di rispondere a tutte le sfide in modo professionale ed efficiente”, ha concluso il direttore.

La cerimonia si è tenuta nella Sala dei marmi del Palazzo del governo

Durante la cerimonia è stata presentata la monografia dell’Istituto, che in 160 pagine ripercorre la sua storia. È stata inoltre presentata la mostra virtuale “Un laboratorio per quattro Stati”, di Ana Alebić Juretić, allestita nel Museo Civico di Fiume.

Tutti i diritti riservati. La riproduzione, anche parziale, è possibile soltanto dietro autorizzazione dell’editore.

L’utente, previa registrazione, avrà la possibilità di commentare i contenuti proposti sul sito dell’Editore, ma dovrà farlo usando un linguaggio rispettoso della persona e del diritto alla diversa opinione, evitando espressioni offensive e ingiuriose, affinché la comunicazione sia, in quanto a contenuto e forma, civile.

No posts to display