Lista per Fiume: «Minacciati per votare contro la Galeb»

I consiglieri del partito hanno svelato i retroscena dell’ultima seduta in cui era stata approvata la proposta del tanto discusso prestito di 44 milioni di kune

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Lista per Fiume: «Minacciati per votare contro la Galeb»

Traditori, sotterfugiatori, voltagabbana… Gli epiteti rivolti a Danko Švorinić, Predrag Miletić e Zvonimir Peranić del club dei consiglieri della Lista per Fiume nel corso dell’ultima seduta del Consiglio cittadino (in realtà anche nelle sessioni precedenti) da parte del blocco di opposizione si sprecavano. La loro colpa? Quella di aver votato a favore della proposta del prestito di 44 milioni di kune relativo al restauro della Galeb (che comprenderebbe anche i lavori di completamento del complesso Benčić, dove contestualmente risultano anche degli avanzi, ridestinati ad altre finalità), approvando di fatto la mozione avanzata dalla Città. C’è stato anche chi li ha etichettati come “paladini della minoranza italiana”, in riferimento al ripristino degli odonimi storici in Cittavecchia e all’intitolazione di una piazza all’autonomista fiumano Riccardo Zanella, due progetti con i quali il sindaco Vojko Obersnel avrebbe comprato il loro sostegno per far passare il tanto discusso indebitamento. Dopo aver incassato le bordate indirizzate dall’HDZ e dai suoi alleati, praticamente senza mai rispondere, gli esponenti della Lista hanno ora deciso di rompere il muro del silenzio.
Scelta razionale
“Abbiamo votato a favore dell’indebitamento perché si trattava della scelta più razionale – ha spiegato il presidente Danko Švorinić –. In caso contrario si correva il rischio di dover restituire i 69 milioni di kune stanziati dai fondi europei. Mi rincresce soprattutto quello che era successo prima e dopo la seduta quando un ristretto gruppo di consiglieri aveva rivolto minacce e ingiurie tramite i social ad alcuni loro colleghi nel tentativo di influenzare l’esito del voto”.
In precedenza la Lista per Fiume aveva messo in chiaro che non avrebbe sostenuto la proposta qualora l’offerta più bassa pervenuta al bando di concorso per il restyling della Galeb fosse stata di molto superiore alla stima effettuata dalla Città. Due mesi fa la Dalmont di Kraljevica si era fatta avanti con 58,5 milioni di kune (IVA inclusa) contro i 45 previsti. Una differenza di ben 15,5 milioni.
“Per noi era cruciale evitare che l’indebitamento sforasse questi 44 milioni – precisa Švorinić – e ciò è stato scongiurato grazie al tesoretto di 22 milioni di kune che deriva dai 12 milioni risparmiati dai lavori per la Casa di mattoni e dall’edifico T, ai quali si aggiungono i 10 milioni concessi dal governo per il Benčić. Quindi una copertura ben superiore ai 16 milioni dei quali si è tanto parlato”.
Politica antifiumana
Scontata quindi una battuta sulle incresciose esternazioni pronunciate la scorsa settimana dalla consigliera dell’Hdz Ivona Milinović.
“Malgrado ciò che è successo – aggiunge Predrag Miletić –, lei continua a non voler prendersi le proprie responsabilità e quindi dimettersi. Finora aveva sempre perseguito una politica antifiumana opponendosi a tutto ciò che fa parte dell’identità della città e del suo passato, come ad esempio la contrarietà al tricolore come bandiera ufficiale o piuttosto opponendosi all’intitolazione di una piazza a Riccardo Zanella, il primo a essersi opposto al fascismo. Senza contare che in qualità di presidente del Comitato cittadino per le minoranze aveva equiparato i nostri concittadini di nazionalità italiana ai fascisti. Mi chiedo come possa questa persona ricoprire la carica di consigliere nel parlamento municipale di una città che evidentemente non ha a cuore”.
All’incontro con i giornalisti era presente anche la connazionale Laura Marchig la quale ha sottolineato come CEC 2020 rappresenti una grande opportunità per la città e di come “il progetto non è del sindaco Vojko Obersnel, dell’SDP o della Lista per Fiume, bensì di tutti, indipendentemente dall’orientamento politico”.

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