Liburnijske vode e ViK a un passo dalla fusione

Il Consiglio cittadino di Abbazia ha approvato la delibera

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Liburnijske vode e ViK a un passo dalla fusione
l depuratore delle acque di scarico dell’azienda “Luburnijske vode” a Icici. Foto: RONI BRMALJ

Dopo tre anni di battaglie legali si è giunti alla resa. L’accorpamento delle aziende comunali preposte alla distribuzione dell’acqua potabile e allo smaltimento delle acque reflue è un impegno che la Croazia è stata costretta ad accettare nell’ambito delle Direttive dell’Unione europea. L’epilogo: alla 34ª seduta del Consiglio cittadino di Abbazia, è stato approvato con 12 voti favorevoli e 1 contrario la proposta di delibera per la fusione dell’azienda commerciale “Liburnijske vode” con la fiumana “Vodovod i kanalizacija” (ViK).

Il direttore dell’azienda “Liburnijske vode”, Ervino Mrak, ha informato i consiglieri sulle modalità in base alle quali viene istituita la nuova Area di fornitura di servizi, che comprende ora il territorio della Liburnia, di Fiume, dell’“Anello fiumano” e del Gorski kotar. Avviene, quindi, la fusione delle attuali società commerciali in quest’area che vengono incorporati nella fiumana ViK. Il processo di fusione delle aree idriche è iniziato nel 2014 sulla base degli obblighi assunti dalla Croazia nei negoziati con la Commissione europea. Il processo è stato formalizzato nel 2019 con l’entrata in vigore della Legge sui servizi idrici. Nel 2023, il Governo croato ha emesso un decreto che prevede l’istituzione di 41 entità. Quella che fa capo alla ViK di Fiume è la numero 25.
I membri dell’Assemblea della “Liburnijske vode”, i sindaci degli enti locali della Liburnia, nel 2022 hanno avviato tutte le procedure legali disponibili al fine di mantenere l’autonomia. La Corte Costituzionale, infine, il 4 giugno scorso, ha emesso una sentenza che respinge tutte le proposte per avviare la procedura.

Finanziamenti vincolati
Se non si unisse alla ViK, verrebbero negati tutti i finanziamenti dai Fondi europei, anche quelli precedentemente assegnati, fermando di fatto ogni progetto di sviluppo. L’Agglomerazione della Riviera liburnica, infatti, attende 62 milioni di euro di stanziamenti già approvati… Inoltre, ci sarebbe anche la possibilità di perdere la licenza per la fornitura di servizi.
Considerate le circostanze descritte dal direttore Mrak, nel corso dell’ultima seduta del Consiglio cittadino, è fondamentale nel processo di fusione raggiungere gli obiettivi di interesse per tutte le amministrazioni locali della Liburnia, mantenendo i diritti acquisiti dai lavoratori della “Liburnijske vode” e conservare permanentemente lo status dell’azienda come filiale nella futura società comune con la massima autonomia possibile. La quota delle amministrazioni locali liburniche nella nuova società sarà del 15,55%, mentre Abbazia detiene il 6,38%.

Calo per la Liburnia, aumento per Fiume
Con la delibera approvata, i consiglieri conferiscono al sindaco Fernando Kirigin, in qualità di membro dell’Assemblea della “Liburnijske vode”, i poteri per attuare l’unione con la ViK. Prima di ciò, la stessa delibera sarà discussa anche nei Consigli comunali dei Comuni di Mattuglie, Laurana e Draga di Moschiena. Una volta completato il processo di fusione, ci saranno delle correzioni delle tariffe. In questo senso, per le utenze dell’area liburnica le bollette dovrebbero calare, mentre per i consumatori fiumani sono destinate ad aumentare.

Ora tocca ai Comuni di Mattuglie, Laurana e Draga di Moschiena approvare la delibera.
Foto: RONI BRMALJ

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