
Durante il fine settimana abbiamo fatto visita allo stand allestito in Corso dall’associazione delle donne affette da endometriosi “Sono una su 10” (Ja sam jedna od 10), che continua a sensibilizzare l’opinione pubblica sui sintomi e le conseguenze di questa malattia, anche se marzo, mese dedicato alla consapevolezza sull’endometriosi, sia già passato.
L’iniziativa rientra in una più ampia campagna di salute pubblica, promossa anche nella nostra città con un’azione informativa.
L’endometriosi colpisce una donna su dieci nel mondo, ma resta ancora troppo spesso ignorata. È una malattia cronica e dolorosa che, solo in Croazia, riguarda oltre 90.000 donne. Si manifesta quando un tessuto simile a quello dell’endometrio – normalmente presente solo all’interno dell’utero – si sviluppa in altre zone del corpo: ovaie, intestino, vescica, e in alcuni casi anche nei polmoni o sul diaframma.
Sintomi invalidanti
I sintomi sono numerosi e invalidanti: mestruazioni dolorose, dolore pelvico cronico, dolori durante i rapporti, disturbi intestinali e urinari. Eppure, prima di una diagnosi spesso passano anni con alcuni segnali premonitori che vengono ignorati o sminuiti.
Ad oggi, non esiste una cura definitiva, ma i trattamenti ormonali e chirurgici possono alleviare i sintomi e rallentare la progressione della malattia. La diagnosi precoce è fondamentale, e per questo servono consapevolezza, formazione medica e attenzione da parte delle istituzioni. L’endometriosi è invisibile solo finché scegliamo di non guardarla.
In Corso abbiamo incontrato Zorica Martić, presidente dell’associazione “Sono una su 10”, che ci ha raccontato: “Oggi sensibilizziamo sul tema dell’endometriosi e vogliamo informare l’opinione pubblica e offrire supporto a tutte le donne che ne soffrono. Anche se il mese della consapevolezza è marzo, abbiamo deciso di estendere le attività a tutto l’anno, perché le donne convivono con questa malattia 12 mesi su 12. È fondamentale sensibilizzare e spingere il sistema sanitario ad agire con più tempestività nella diagnosi, riducendo il periodo della sua diagnosi che si aggira sui 7-8 anni. Le donne sono delicate come rose, ma questa malattia è spinosa come una rosa selvatica. Per questo abbiamo scelto le rose gialle come simbolo: rappresentano la parte nascosta dell’endometriosi, i focolai silenziosi e dolorosi, simili a spine”.
Ascoltare il proprio corpo
Il suo messaggio è “innanzitutto, di ascoltare il proprio corpo e la propria intuizione. I sintomi sono invisibili, a volte strani e difficili da identificare. È fondamentale prestare attenzione a sé stesse. Ridurre lo stress, e se necessario, cambiare stile di vita”.
Zorica ci ha raccontato di aver scoperto la malattia per caso, nel 2013, durante una visita di routine. All’epoca non aveva sintomi, ma nel 2019 sono comparse sensazioni anomale, come una pressione sul nervo spinale, che ha subito fatto sospettare qualcosa di diverso.
“Raccogliamo donazioni grazie ai prodotti offerti dai nostri sostenitori: olio d’oliva, moscato giallo, sale aromatico per piatti di riso e carne, e naturalmente splendide rose gialle – ci ha riferito Zorica Martić –. Il prezzo non è fisso, poiché si tratta di donazioni. Ad esempio, l’olio d’oliva è disponibile a partire da 10 euro. Durante queste azioni di sensibilizzazione, tante persone ci si avvicinano, si informano, si confidano. Sono occasioni preziose anche per accogliere nuove socie. Soprattutto in marzo, periodo in cui si organizzano più eventi e molte donne scoprono l’esistenza dell’associazione, di cui altrimenti non sarebbero a conoscenza. Durante l’anno non siamo molto visibili, ma quando usciamo nelle piazze, si crea un’interazione diretta con cittadine e cittadini, e così parte anche il passaparola nei gruppi femminili”.
L’associazione “Sono una su 10” è attiva anche online, con pagine social, e si può contattare via telefono o mail.
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