Le insegne intoccabili

La legge vieta quelle a bandiera, perpendicolari rispetto alla facciata, ma le regole, a quanto pare, non sono uguali per tutti

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Le insegne intoccabili

C’è un eterno confronto tra sviluppo e conservazione, tra capitale e patrimonio storico, culturale e naturale. Talvolta la spunta il primo, a scapito della salvaguardia di beni più o meno preziosi ereditati dal passato, ma altre volte è la loro valutazione o sopravvalutazione a frenare, o addirittura arrestare, grandi investimenti. Fiume, nell’era post industriale, conosce molto bene questo tipo di contrasto. Tra passato e futuro c’è il presente, fra il capitale e i beni culturali da tutelare c’è la politica, accusata a turno dagli uni e dagli altri. In teoria, in mezzo ci dovrebbe essere il buonsenso, tenendo conto di tutti gli aspetti.
Il motivo che ci ha indotto ad affrontare questo tema risale a diversi anni fa. Un imprenditore aveva preso in affitto dei vani in centro città per aprire un’attività. Tra gli ultimi ritocchi da fare, c’era la sistemazione sopra l’ingresso dell’insegna luminosa con il logo del negozio. Poche settimane dopo l’inaugurazione, è intervenuta prontamente una guardia comunale con tanto di decreto che imponeva l’immediata rimozione dell’insegna. L’insufficiente o del tutto assente conoscenza delle leggi al riguardo non può bastare per scagionare la persona, ma qualche attenuante può lo stesso venir riconosciuta. Come per tutto, ci sono delle regole anche sul modo in cui dev’essere sistemata un’insegna di esercizio. In Corso, come indica tassativamente il Regolamento in vigore a Fiume, non è permesso posizionare un’insegna “a bandiera”, ovvero che figuri in posizione perpendicolare rispetto alla facciata. Per quanto discutibile, il disciplinario a cui ci riferiamo è chiarissimo, anche per quanto riguarda le altre vie del nucleo storico, dove vigono pure parecchie limitazioni. Rispetto a vent’anni fa, la regola viene rispettata da tutti, o quasi, almeno per quanto riguarda il centro. Dal 1997, McDonald’s, è uno dei punti di riferimento per molti giovani fiumani. Il fast food, operante all’angolo tra il Corso e piazza della 111ª Brigata, è visibile da tutti i lati, utile per orientarsi quanto la Torre civica. Il merito è delle sue insegne collocate in maniera abusiva. Anche nel ‘97 era in vigore la stessa norma, ma non siamo certi che una guardia comunale sia venuta a bussare alla porta del locale, se non per togliersi qualche sfizio alimentare. Non è l’unico caso, ma è in qualche modo indicativo. Non ci sono soltanto le insegne, ma anche le unità esterne dei condizionatori, le antenne paraboliche e altri oggetti che andrebbero assolutamente rimossi dalle facciate del centro cittadino. Una questione complessa, sulla quale dovrebbe pronunciarsi l’amministrazione cittadina, ma anche la Soprintendenza dei beni storico-culturali.

Sono diversi gli edifici in Corso con insegne collocate in maniera abusiva

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