Le ferrovie frenano il potenziale del porto

Panel tematico alla Camera di economia regionale: discussione sulle prospettive future legate al traffico merci su rotaia. Il progetto della «pianeggiante» potrebbe finalmente vedere la luce

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Le ferrovie frenano il potenziale del porto
I relatori. Foto: GORAN ŽIKOVIĆ

La ferrovia tra il porto di Fiume e l’entroterra è più o meno la stessa da 152 anni, da quando fu inaugurato il tratto tra Karlovac e il capoluogo quarnerino in concomitanza con quello proveniente da Ovest, dalla Slovenia, fino a Mattuglie. Da allora c’è il binario unico, mentre le esigenze attuali sono ben altre rispetto a quelle della fine del XIX secolo.
Alla Camera di economia regionale (HGK) si è tenuto un panel sul tema delle potenzialità del porto fiumano, con riferimento al momento attuale e alle prospettive future. Ogni osservazione, ogni piano e ogni prospettiva vanno nella stessa direzione. C’è uno studio, presentato alcuni mesi fa a Zagabria, sul porto fiumano e sulla sua importanza anche oltre il contesto locale, realizzato dalla Facoltà di economia dell’Università di Osijek in collaborazione con quella di Marineria di Fiume. Conclusione: per sfruttare al meglio le potenzialità del porto fiumano è necessario assicurare delle infrastrutture, in particolare la ferrovia. Il progetto della ferrovia pianeggiante tra Fiume e Zagabria raccoglie la polvere nel cassetto da molti anni, ma sembra che ora ci sia la volontà di bruciare le tappe e di recuperare almeno parte del tempo inesorabilmente perduto.
Al panel di ieri hanno partecipato i diretti interessati, rappresentanti delle ferrovie e dei fruitori dei loro servizi. Abbiamo sentito Tomislav Rosandić, membro della Direzione di Rijeka Gateway, concessionario in Molo Zagabria in cui il nuovo terminal container dovrebbe avviare l’attività a metà settembre. C’era anche Marko Mišković, della Direzione di Luka Rijeka, a sua volta concessionaria nel porto di Fiume, Darko Barišić di HŽ Infrastrukture, come rappresentante delle ferrovie croate, Vedran Devčić di “Cenoza promet”, ed ex direttore dell’azienda portuale fiumana, Petar Glavaš di ENNA Logic (titolare del 49% della quota di Rijeka Gateway) e Marin Škunca di “Liburnija pomorska agencija”.
Rispetto agli altri Paesi dell’Unione europea, la Croazia può vantare una rete stradale e autostradale completa ed efficiente, a differenza di quella ferroviaria, in pesante ritardo. Darko Barišić, di HŽ Infrastrukture, ha illustrato la situazione. Ci sono 6 miliardi di euro per un ciclo di investimenti mai visto, destinati alle infrastrutture ferroviarie. Si riuscirà a realizzare la ferrovia a doppio binario in tempi ragionevolmente brevi per venire incontro alle crescenti esigenze dell’economia nazionale, in questo caso del porto? “Si è investito molto nelle autostrade, molto meno nelle ferrovie. La rete, dobbiamo ammetterlo, è obsoleta. Le cose hanno cominciato a cambiare – ha detto Barišić –, a partire dal 2017 quando siamo riusciti a ottenere i primi finanziamenti da fondi dell UE. Al momento l’HŽ Infrastrukture è il soggetto che attinge maggiormente a questi fondi. Per l’economia croata il collegamento con il porto di Fiume è il progetto più importante”. Dal confine con l’Ungheria a Karlovac entro tre anni ci sarà una linea a doppio binario, con i treni passeggeri che potranno viaggiare a 160 chilometri orari e i treni merci, rispettando i limiti, a 100 orari. Tre anni fa doveva essere pronto per la realizzazione il progetto per il segmento Škrljevo-Fiume-Jurdani. Un anno fa, secondo i piani, i lavori sarebbero dovuti iniziare, ma come vediamo non succede nulla. Il progetto, come abbiamo saputo ieri, è pronto. Al di là delle esigenze del porto, questo segmento è di grande interesse per i fiumani che potrebbero avere un’alternativa nel sistema dei trasporti pubblici. Tempi di realizzazione dell’intero progetto, fino a Karlovac? Il 2035 sembra un pronostico reale, il 2032 è la variante ottimistica.
Comunque sia, con gli attuali 400mila container manipolati nel terminal in Brajdica e i 650mila che vi si aggiungeranno con il nuovo terminal Rijeka Gateway, supereremo il milione di TEU. Le ferrovie potranno smaltire, eventualmente, il 50%, mentre il rimanente procederà su gomma. Inoltre, le ferrovie potrebbero ridurre i convogli passeggeri, dirottando gli utenti dai treni ai pullman per fare spazio ai convogli merci.

Interessante conferenza all’HGK.
Foto: GORAN ŽIKOVIĆ

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