L’arte di costruire e viaggiare a bordo di barche tradizionali

Progetto «Navighiamo nel Quarnero»

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L’arte di costruire e viaggiare a bordo di barche tradizionali
La presentazione nella Sala dei marmi. Foto: ŽELJKO JERNEIĆ

Navighiamo nel Quarnero. Questo il titolo del progetto presentato nella splendita Sala del marmi del Museo di marineria e storia del Litorale croato. Si tratta della continuazione dei progetti regionali “Mala barka” e “Mala barka 2”. L’evento si š tenuto dopo che giorni fa il Ministero della Cultura e dei Media della Repubblica di Croazia ha riconosciuto la lunghissima tradizione della costruzione e della navigazione delle barche tradizionali del Quarnero, assegnandole lo status di bene culturale immateriale. “Siamo impegnati da anni nella valorizzazione della tradizione legata alla costruzione delle nostre barche, che rappresentano un prodotto autoctono e diverso da tutti gli altri. Sono cose che gli ospiti e i turisti possono vedere solo da noi e da nessun’altra parte. Ci rallegra quindi il fatto che l’Unione europea abbia saputo riconoscere il nostro lavoro attraverso tanti altri progetti che abbiamo piazzato su questo tema. Ora abbiamo un prodotto turistico che viene offerto sia dalle agenzie turistiche, ma anche dai singoli, manifestazioni e affini. Il premio della Commissione europea ottenuto la scorsa settimana ci rallegra particolarmente, in quanto è stato premiato il miglior progetto riguardante il patrimonio culturale in Europa. Continueremo con questo valido progetto perché esistono ancora tantissime cose che possono venire rinnovate e messe in funzione dal punto di vista del turismo e che riguarda la tradizione marittima e il patrimonio non materiale. Non ci fermiamo qui”, ha detto con grande soddisfazione Irena Peršić Živadinov, direttrice dlel’Ente per il turismo del Quarnero.
Mladen Brajan, ff di capodipartimento per il turismo, l’imprenditoria e lo sviluppo rurale, ha dichiarato che il nuovo progetto è soltanto il prosieguo del “Mala barka 2”. “La Regione ha messo in atto il progetto Mala barka già una decina di anni fa, con lo scopo di unire il patrimonio marittimo con il turismo, per offrire dei nuovi contenuti. È stata una nuova, ma altrettanto bella esperienza per noi. Abbiamo iniziato con il restauro di alcune imbarcazioni, con un centro interpretativo che si trova a Draga di Moschiena. Grazie a queste belle esperienze, è nato il seguente progetto, Mala barka 2, per finire ora con la tutela del patrimonio immateriale. Continueremo con il progetto ArcaAdriatica assieme ai partner italiani, che avrà lo stesso principio, ovvero il restauro di vecchie imbarcazioni tradizionali e l’inaugurazione di nuovi centri interpretativi. Oltre a Draga di Moschiena, ci sono centri interpretativi a Veglia, Malinska e Lussinpiccolo, che hanno il compito di tutelare questi beni patrimoniali. Il tutto a favore del turismo. Siamo una Regione che vive sul mare, con il mare e ha dell’utile dal mare”, ha concluso Brajan.
Sonja Šišić, capodipartimento per la cultura, lo sport e la cultura tecnica, ha detto che il riconoscimento da parte del Ministero competente, significa tantissimo per la nostra Regione. “Questo fa parte della nostra tradizione e ci daremo da fare al massimo affinché quest’arte venga tramandata alle prossime generazioni. L’intento è quello di insegnare, prendendo spunto dai costruttori ancora in vita, tutti i segreti del mestiere alla popolazione locale e in seguito offrire il prodotto a favore del turismo”, ha concluso Šišić, sottolineando che una parte degli arnesi usati è cambiata con gli anni, ma il processo, che viene tramandato a voce da centinaia di anni, è rimasto lo stesso ed è ora visibile anche grazie a progetti scritti.
Della tutela, promozione e valorizzazione turistica del patrimonio marittimo dell’Adriatico, hanno poi parlato, nel corso di una tavola rotonda, anche Nikolina Radić Štivić, direttrice del museo, Tea Perinčić e Nikša Mendeš, consulenti museali e Robert Mohović, presidente della Coordinazione delle associazione per la tutela e la rivitalizzazione del patrimonio della cantieristica del Quarnero e dell’Istria.

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