L’anima blues del Marrone lauranese

L’altra faccia del sindaco di Laurana, Bojan Simonič, che ha realizzato una chitarra elettrica, la MAROONcaster, usando il legno del castagno tipico, inserendovi componenti di fabbrica del più celebre dei marchi

0
L’anima blues del Marrone lauranese
Bojan Simonič con la sua MAROONcaster. Foto: IVOR HRELJANOVIĆ

“Si… può… fa-re!”, esclamò Frederick von Frankenstein interpretato da Gene Wilder nel film “Frankenstein junior”, la straordinaria parodia sfornata da Mel Brooks nel 1974. Non andremo a raccontarne la trama, limitandoci a ricordare il risultato del genio di un medico pazzo, una specie di mostro assemblato per essere riportato in vita. In quest’occasione non parleremo di un medico pazzo, bensì di Bojan Simonič, sindaco di Laurana, cittadina dalla spiccata vocazione per la musica, coinvolta come le altre località liburniche, nonché Castua e Klana, nel Jerry Ricks Blues Festival, una delle più importanti Rassegne a livello nazionale, in chiusura domani. Non siamo qui, però, per parlare del Festival, ma della vocazione che non conoscevamo del primo cittadino di Laurana. Con il suo ingegno non ha creato mostri, ma ha ridato vita a vecchie chitarre elettriche, fino ad arrivare a crearne una propria. Si rifà ai modelli celebri Fender, cioè la Stratocaster, che ottenne grande notorietà grazie al grande Jimi Hendrix, e la Telecaster, che venne chiamata così in onore all’invenzione che in quel periodo avrebbe cambiato la storia dell’uomo: la televisione. Bojan Simonič ne usa le parti meccaniche ed elettriche, inserite in un corpo eseguito interamente con legno di castagno locale, quello che in autunno delizia il palato con i marroni. Nasce così la prima… MAROONcaster.

Avere un’idea e saperla realizzare
“L’idea ce l’avevo da tempo. Ho sentito che il legno di castagno era stato già utilizzato per costruire delle chitarre. Non è frequente, per intenderci. Io ho pensato di usare quello locale, seguendo il design della celebre Stratocaster e affidandomi alle mani esperte del mio vicino di casa e amico, il falegname Klaudio Brubnjak. Nella sua falegnameria – racconta Simonič –, abbiamo trovato un tavolone che ci sembrva adatto per questo scopo. È passato tanto tempo fino al momento in cui non abbiamo deciso di metterci al lavoro. Fu Klaudio Brubnjak a incoraggiarmi a iniziare. Avevo dei timori in merito alla riuscita del progetto. Io mi sono occupato della parte elettronica. Nel corso della costruzione del corpo ci sono stati tanti piccoli problemi siccome, tra l’altro, c’era l’esigenza di adattarlo per alloggiarvi le componenti di fabbrica che si trovano negli strumenti originali”.
Sul suo profilo Facebook ci sono le immagini e le spiegazioni per le varie fasi della complessa realizzazione. Alla fine, oltre all’idea originale di usare un legno autoctono, al suo lato estetico, a un legame emotivo con il territorio, c’è anche l’aspetto pratico, il valore d’uso dell’oggetto. Prima del nostro appuntamento con Simonič, a fargli visita a casa c’era il chitarrista austriaco Alwin Schönberger, invitato per un test, una specie di collaudo a bordo del MAROONcaster. Com’è andata? “Alwin ne è entusiasta. La ritiene particolarmente adatta per i country-blues”, risponde il sindaco lauranese nella sua veste meno conosciuta.

Smontare e rimontare, passione fin da piccolo
Quando si è bambini la curiosità ci spinge a scoprire “cosa c’è dentro”, a prendere in mano il cacciavite con l’idea di fare grandi scoperte. Il problema poi, ammesso che si sia scoperto qualcosa, è quello di rimettere insieme tutte le parti. Questo problema Bojan dice di non averlo avuto: “Fin da piccolo ho cercato di capire, di riparare gli oggetti, di migliorarli, dal piccolo sintetizzatore che si riceveva in regalo con il detersivo fino ai vari giochi elettronici, cellulari e così via. Non avevo mai paura di smontare qualcosa. D’altra parte c’è la passione per la musica. Ho imparato a suonare il pianoforte e quando ero ancora alle elementari prendendo lezioni da un professore. Da Laurana non era semplice frequentare la scuola di musica che si trovava a Fiume. Non sono stato rapito dalla musica classica per cui, una volta arrivato alle medie, ho imbracciato la chitarra come autodidatta facendo uso delle nozioni precedentemente acquisite con altri strumenti. Ho raccolto delle chitarre che poi ho appeso al muro e che successivamente non avrei più suonato. In tempi recenti si è risvegliata in me la passione per le riparazioni e ho cominciato a sistemare delle chitarre inutilizzabili. Un po’ con YouTube, un po’ leggendo in giro e scambiando esperienze con altri, ho riportato in vita modelli celebri mettendoli nelle condizioni di essere suonati”.
“Qualche esemplare viene utilizzato tuttora – ci rivela –. C’è il chitarrista dei Dellboys che ne usa una nei concerti e ne è molto soddisfatto. Anche il lockdown ha giocato un ruolo importante in tutto ciò, lasciandoci del tempo per dedicarci ai nostri hobby. Ho conosciuto molta gente con la mia stessa passione. Una Stratocaster l’ho avuta rispondendo a un annuncio in cui uno regalava qualcosa che ha trovato in soffitta. Lavorandoci sopra, con delle parti modificate, è tornata a suonare. La Stratocaster è la chitarra più comoda, mentre la Telecaster è più semplice per quanto riguarda i comandi. La Fender produsse anche un ibrido, che però non ebbe grande successo. Combinando le parti dell’una e dell’altra chitarra, con i disegni originali, abbiamo creato la MAROONcaster che abbiamo davanti”.

Vite parallele
Per quanto possa e debba essere creativo, il mestiere di sindaco comporta molte più mansioni di carattere prosaico che quelle… poetiche. Passeggiando con Bojan Simonič per le calli di Laurana, diretti verso il pub in cui stiamo per dissetarci, s’accenna a vari problemi, dalla cronica carenza di parcheggi ai servizi igienici. Questi, possiamo assicurarlo, a Laurana sono eccellenti. “Mi fa piacere sentirlo – commenta il sindaco lauranese –, anche perché c’era il dubbio se farli restare gratuiti o meno. Abbiamo calcolato che ci costerebbe di più predisporli per il pagamento. Tra l’altro, tra pochi mesi verrà introdotto l’euro e quindi occorrerebbe sostituire le gettoniere”.
Per l’immagine di una località con forte vocazione turistica, ciò che si trova dietro l’insegna WC ne può dare un’immagine più o meno positiva. “Questo lavoro comporta molto impegno, ma alla fine può darti tanto. La politica è come un gioco di società in cui non sai chi sono gli avversari, non ci sono i dadini e nemmeno il piano su cui giocare. Ti devi inventare tutto e i risultati dipendono da quanta energia e volontà ci vuoi mettere. Devi impostare dei progetti per i prossimi 15-20 anni, confrontandoti con altri che non vedono oltre una settimana e a cui certe cose non riesci a spiegarle. Altri, però, i risultati li vedono”.
Si tratta di quelli che alle scorse amministrative hanno consentito la rielezione per il secondo mandato consecutivo del sindaco uscente: “Dovrei andare a controllare – sorride Simonič –, ma mi è stato detto che sono stato eletto con una percentuale superiore a quella che ebbe Tuđman. Scherzi a parte, uno che ricopre questo ruolo deve comportarsi in modo da rappresentare un esempio per tutti. Qualcuno tende a non prestare la giusta attenzione a certe situazioni come quella, per esempio, in cui uno che ricopre una carica pubblica parcheggia la propria auto dove crede. La comunità certe cose le vede e certi comportamenti vengono emulati, nel bene e nel male”.
Condividendo appieno il pensiero del nostro interlocutore, torniamo alla chitarra costruita con il castagno tipico che non teme di essere imitato. Auspiachiamo che il MAROONcaster rappresenti una sfida per i contraffattori. Quelli cinesi, forse, sono avvantaggiati rispetto agli altri perché il castagno tipico, simbolo di Laurana, è una pianta importata proprio dalla Cina con le spedizioni di Marco Polo a cavallo tra il XIII e il XIV secolo.

Tutti i diritti riservati. La riproduzione, anche parziale, è possibile soltanto dietro autorizzazione dell’editore.

L’utente, previa registrazione, avrà la possibilità di commentare i contenuti proposti sul sito dell’Editore, ma dovrà farlo usando un linguaggio rispettoso della persona e del diritto alla diversa opinione, evitando espressioni offensive e ingiuriose, affinché la comunicazione sia, in quanto a contenuto e forma, civile.

No posts to display