La rinascita di Buccari

Inaugurato un tratto di riva sul lato orientale della baia, all’imboccatura del vecchio tunnel per il trasporto del carbone, ma anche 120 metri di frangiflutti

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La rinascita di Buccari
Buccari sta a piano a piano rinascendo dopo la lunga parentesi Cokeria. Foto: RONI BRMALJ

Com’era Buccari nei primi anni Novanta? Era la rappresentazione, un concentrato delle devastazioni che l’ambiente ha subito quando la consapevolezza nei confronti dei problemi ambientali era un concetto vago. Ieri ci siamo trovati sulla riva orientale della baia, tra l’abitato e il porto rinfuse, a pochi metri dall’imboccatura del tunnel sottomarino attraverso il quale veniva trasportato il carbone coke dagli stabilimenti sistemati sul versante opposto per venire caricati sui vagoni.

Ci siamo trovati qui in occasione della visita di Oleg Butković, ministro del Mare, dei Trasporti e delle Infrastrutture, alle rive ristrutturate sul lato nord-orientale della baia, in una zona che fu a lungo riservata alle attività industriali e oggi rivalutata e rivitalizzata. Il Ministero ha investito 5 e la Città di Buccari 6,1 milioni di kune, mentre il progetto come tale era stato affidato all’Autorità portuale regionale Buccari-Kraljevica-Kostrena che in collaborazione con la Regione litoraneo-montana ha assicurato 250mila kune per le attività preliminari. Oggi Buccari, i suoi abitanti e i visitatori, hanno a disposizione 826 metri quadrati di nuove rive, 65 metri di lunghezza ricavati attraverso dei terrapieni e utilizzando in parte la vecchia pavimentazione. La novità più visibile è rappresentata dal frangiflutti galleggiante composto da sei elementi collegati tra loro e che vengono integrati nella zona pedonale come parte della passeggiata o lungomare. Soltanto chi vi è stato prima del 2020 può rendersi conto di quanto sia cambiata l’immagine in questa frazione della cittadina.

Butković: «Non ci fermeremo qui»
“Sono legato emotivamente a questo posto in cui ho trascorso alcuni degli anni più spensierati della mia vita – ha detto il ministro Oleg Butković –, dove ho frequentato la Scuola nautica. Ho dei ricordi chiari di cos’era Buccari dopo la Cokeria e gli altri traumi che la città ha subito. Oggi è un’altra cosa, una realtà decisamente più gradevole, ma anche un centro economico del Litorale croato, anche grazie all’attuale sindaco e a quanti operano in funzione dello sviluppo della città. Questo è soltanto uno dei tanti progetti che il Ministero sostiene lungo la costa croata. Io la chiamo ‘rinascita’ perché mai, negli ultimi cinquant’anni, non vi sono state investite tante risorse. Attualmente vengono stanziati circa 2 miliardi di kune, soprattutto grazie ai fondi dell’Unione europea da cui contiamo di atingere altri mezzi in futuro, assieme a quelli che metteremo a disposizione dalle risorse nazionali. Le Autorità portuali regionali si occuperanno della fase di progettazione, mentre lo Stato assicurerà i mezzi per la realizzazione delle opere, partecipando con il 15 per cento delle spese complessive sostenute dall’Ue. In questo caso abbiamo visto come sia stata trasformata, in meglio, una zona devastata e trascurata. Non ci fermiamo qui. Vicino al punto in cui ci troviamo, sorgerà un edificio che ospiterà la Port Authority, un progetto a cui prenderemo parte assieme agli altri che riguarderanno il demanio marittimo. In questa Regione, con 400 milioni di kune, siamo ai vertici per quanto riguarda gli investimenti, maggiori soltanto nella Regione di Ragusa (Dubrovnik) e della Narenta. Domani sarò a Besca sull’isola di Veglia, dove sono in corso dei lavori d’ampliamento delle rive. A Kostrena incontrerò il sindaco Dražen Vranić che ha avviato il processo per il nuovo assetto della baia di Žurkovo, che costerà intorno agli 80 milioni di kune”.

Klarić: «Investimenti epocali»
“Siamo nel mezzo di un ciclo di investimenti mai visto a Buccari, anche grazie al sostegno del governo croato e del premier Andrej Plenković. Naturalemnte – è intervenuto il sindaco Tomislav Klarić –, devo sottolineare l’impegno del ministro Butković. Dopo questa fase procederemo con l’allestimento del parco Banj e di un secondo frangiflutti galleggiante sul versante opposto con altri 250 ormeggi che si aggiungeranno agli attuali 100. Tra le altre cose abbiamo avviato, con le nostre risorse, la costruzione del sistema di smaltimento delle acque reflue con il depuratore, un’opera che costerà circa 60 milioni di kune”. Il primo cittadino ha parlato anche della zona industriale dove troveranno spazio altre venti nuove imprese che nei prossimi 2-3 anni apriranno oltre mille posti di lavoro.

Collaborazione a tutti i livelli
La direttrice dell’Ente portuale regionale, Dijana Mihaljević, ha sottolineato che fin dall’inizio il progetto è stato all’insegna della buona collaborazione sia con le autorità locali che con il Ministero: “Attraverso un progetto siamo riusciti a inserire nello stesso contesto le aree del porto e quelle che non gli appartengono. Spero che in tempi brevi si riesca a costruire l’edificio che verrà utilizzato per l’Autorità portuale, ma che offrirà anche dei contenuti commerciali che mancano in questa zona. Inoltre, con i frangiflutti, avremo i presupposti per mettere a disposizione più ormeggi per i residenti e per i diportisti. Tutto ciò è reso possibile da una collaborazione straordinaria”.

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