La forza del gentil sesso

La Facoltà di Biotecnologia e Sviluppo farmaci ha ospitato la conferenza «Le donne che stanno cambiando la scienza», evento capace di riunire grandi nome della scienza croata e canadese

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La forza del gentil sesso
Igor Štagljar si rivolge ai presenti. Foto: IVOR HRELJANOVIĆ

Sono loro, sono donne e sono incredibilmente potenti. Sono dei supereroi che mescolano sapientemente gli impegni privati con incredibili successi in campo scientifico. Sì, sono proprio loro che stanno cambiando la scienza.
Nulla da togliere agli scienziati maschi, per carità, ma finalmente in questa nostra era siamo venuti a conoscenza (troppo tardi, ovviamente) che il gentil sesso non ha nulla da invidiare loro. Le donne allo stesso tempo su un piano professionale, ma, oltre a questo, si dedicano al privato in modo egregio.
E ci riescono. Cavoli se ci riescono! Forse dormono meno, forse si sforzano di essere più concentrate in ogni momento della loro giornata. Ma ci riescono, e per chissà quante volte dimostrano che non possono essere sottovalutate in nessun campo, segmento o contesto. E questo vale anche per il campo scientifico, naturalmente.
Questo è solo uno dei segmenti trattati nel corso della conferenza intitolata”Le donne che stanno cambiando la scienza (Women Who are Changing Science – Driving Bold Research in Canada and Croatia)”, tenuta ieri al Campus universitario di Tersatto, precisamente nella sala conferenze della Facoltà di Biotecnologia e sviluppo farmaci.
L’evento ha radunato nomi importanti della scienza dal Canada e dalla Croazia che si sono incontrati per parlare di come la scienza possa aiutare a creare un mondo migliore per tutti. Incontro decisamente utile per far conoscere le loro idee su come utilizzare scienza, tecnologia e nuove invenzioni per proteggere l’ambiente e migliorare la vita delle persone.
L’evento è stato anche un modo per far lavorare insieme scienziati e aziende, che hanno così hanno potuto trovare soluzioni innovative. Inoltre, si è parlato di quanto sia importante sostenere le donne che si occupano di scienza, affrontando le difficoltà che hanno incontrato e cercando di offrire loro maggiori opportunità.
Il primo a parlare è stato Igor Štagljar, professore e ricercatore all’Università di Toronto e all’Istituto Mediterraneo per la ricerca delle forme di vita di Spalato: “Siamo qui dopo la prima conferenza tenutasi a Zagabria. Tutto è partito dopo un incontro con l’ex ambasciatore canadese in Croazia, Alan Bowman, nel 2019. Lui disse che era favorevole a supportare ogni tipo di iniziativa tra gli scienziati dei due Paesi e abbiamo deciso di organizzare una conferenza capace di riunire i migliori scienziati croati e canadesi. Il primo anno siamo stati a Zagabria e Spalato e ora è il turno di Fiume. Il tutto sarebbe partito ancora prima se non ci fosse stato il problema della pandemia”. Dopo il videomessaggio della prof.ssa Mona Nemer, principale consigliera del Canada per la scienza, che ha posto l’accento sulla leadership delle scienziate per la creazione di un mondo sempre migliore, anche il sindaco di Fiume, Marko Filipović, ha dato il benvenuto a tutte le eccellenze scientifiche arrivate nel capoluogo quarnerino. Filipović ha sottolineato che anche Fiume ha avuto donne di grande spicco, come ad esempio Neda Andrić, l’unica donna sindaco della storia della città, che ha sempre dato grande peso e contributo nel promuovere e fondare Cattedre di studio e intere Facoltà, affidando le sorti del futuro al sapere.

I relatori con il sindaco Marko Filipović.
Foto: IVOR HRELJANOVIĆ

“È importante che l’Università, tutta la comunità, la Città di Fiume abbiano un solido campo a livello internazionale, essendo la Città membro di molti settori scientifici che collaborano in modo eccellente. Ormai si tratta di un triangolo fatto da Fiume, Zagabria e Toronto che, oltre alla sfera scientifica, si solidifica anche a livello diplomatico, apportando molti benefici da tutti i punti di vista”.
“Il Canada crede fermamente che la scienza sia uno strumento importante per stringere relazioni economiche e politiche con i partner in tutto il mondo e così anche con i partner croati, con i quali stiamo creando un legame veramente profondo. Siamo collegati da quando abbiamo contribuito anche noi alla ricerca contro il cancro, in Croazia, tanti anni fa”, ha detto Jessica Blitt, ambasciatrice del Canada in Croazia, che ha colto l’occasione per citare, in una piccola parentesi, anche Geoffrey E. Hinton, canadese, fresco vincitore del premio Nobel per la fisica.
Anche la preside della Facoltà di Biotecnologia e Sviluppo Farmaci Miranda Mladinić Pejatović, ha affermato di non vedere l’ora di ascoltare gli interventi degli scienziati ospiti dell’evento. Sul palco si sono alternati, infatti, nomi di spicco della scienza croata e canadese. A rappresentare la Croazia c’erano Rosa Karlić (prof.ssa straordinaria al Dipartimento di Biologia Molecolare della Facoltà di Scienze Matematiche e Naturali di Zagabria), Vanda Juranić Lisnić (professoressa associata alla Facoltà di Medicina di Fiume), Andreja Ambriović Ristov, consulente scientifico dell’Istituto Ruđer Bošković di Zagabria, e la dott.ssa Adrijana Vinter, responsabile del dipartimento di ricerca farmaceutica nella società Selvita.
Dal Canada sono arrivate, invece, la prof.ssa Rima Al-Awar dell’Università di Toronto, impiegata presso i dipartimenti di Chimica e Farmacologia e Tossicologia, e l’esperta di patogenesi batterica, Samantha Gruenheid, prof.ssa alla cattedra di Microbiologia e Immunologia della McGill. University.
Cosa dire: belle storie di persone che si dedicano a un lavoro che richiede grande conoscenza, dedizione e passione, come nel caso di Ambriović Ristov, membro del Consiglio Scientifico della Repubblica di Croazia durante il periodo del Covid. Ognuna di loro ha fatto parte di diversi ambiti, per poi trovare una propria nicchia in un campo specifico. Ognuna di loro è vincitrice di riconoscimenti, dove ha dato il meglio per il bene dell’umanità, potenziando l’inclusione nelle innovazioni scientifiche e scoprendo che le comunità scientifiche e l’industria non possono esistere l’una senza l’altra.
Samantha Gruenheid, esperta nello studio del Parkinson, non sapeva nemmeno che questo lavoro l’avrebbe affascinata così tanto; è stata la prima ad andare in maternità nel suo dipartimento ed è diventata anche lei madre di due bambini. Dopo di lei, molte altre scienziate hanno seguito il suo esempio. “Non ascoltate chi vi dice che qualcosa è impossibile e andate dritti seguendo le vostre intenzioni; la vita professionale non deve escludere quella privata”. Ha parlato delle splendide persone incontrate lungo il suo cammino e dei progressi fatti nella lotta contro questa terribile e incurabile malattia.
Vanda Juranić Lisnić, da sempre affascinata dalle cellule e dalle molecole, ha capito presto che quello era il suo percorso di vita, ma ha anche realizzato troppo tardi di non voler lavorare nell’industria, ma di voler entrare nel mondo della scienza. Così ha iniziato a esaminare il cytomegalovirus, un cugino dell’herpes che, una volta contratto, diventa “amico per tutta la vita”, capace di comportare parecchi grattacapi.
In conclusione, la conferenza si è rivelata un evento di grande successo, ricco di spunti stimolanti e opportunità di apprendimento. Le relazioni tra scienziati hanno dimostrato l’importanza della collaborazione nel campo della ricerca e dell’innovazione, offrendo a tutti i partecipanti l’opportunità di arricchire le proprie conoscenze.

Samantha Gruenheid durante la sua esposizione.
Foto: IVOR HRELJANOVIĆ

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