La Clinica di neurologia del Centro clinico-ospedaliero di Fiume è stata nominata Centro di referenza del Ministero competente, in termini di preparazione e cura preprocedurale e riabilitazione dei disordini del movimento farmacoresistenti con metodi invasivi, in particolare con la stimolazione cerebrale profonda. La decisione è stata avallata dal ministro della Sanità, Vili Beroš, su raccomandazione del Consiglio sanitario nazionale.

Si tratta di un ambito riconoscimento, che fa onore non solo ai dipendenti della Clinica ma a tutto il CCO, ha avuto modo di dire il direttore Alen Ružić, durante la breve cerimonia di consegna dell’attestato e della targa che sarà affissa all’entrata dell’edificio che ospita la Clinica di neurologia, ora, purtroppo, occupata dal Centro di cure intensive Covid-19.

“Il titolo di Centro di referenza viene assegnato dopo un attento studio da parte del Consiglio e le cliniche devono sottostare a rigorose e severe norme quali l’eccellenza del personale, metodi innovativi nelle cure, l’attrezzatura adeguata, la diagnosi veloce, la cooperazione sul campo con strutture analoghe nazionali e internazionali, risultati eccezionali nella cura delle varie patologie e altro ancora. Tutte competenze che la Clinica fiumana possiede, grazie anche a un team che opera in sintonia. In questo momento il CCO di Fiume vanta ben dieci Centri di referenza”, ha concluso il direttore Ružić.

“Si tratta di uno status che dimostra un lavoro costante, professionale, di valore ed eccezionale. Per questo motivo il titolo e pienamente meritato”, ha specificato il segretario di Stato presso il Ministero, presidente del Cda del CCO di Fiume e membro del Consiglio sanitario, Željko Plazonić.

Uno dei pionieri nel campo della stimolazione cerebrale profonda a livello nazionale, nonché presidente del Consiglio sanitario nazionale e direttore dell’Istituto di neurochirurgia dell’ospedale Dubrava di Zagabria, Darko Chudy, presente alla cerimonia, ha lodato tutto il lavoro dei dipendenti della Clinica, in particolar modo quello della sua direttrice Vladimira Vuletić che è riuscita, in poco tempo, a farla divenire Centro di referenza. “Non si tratta di un titolo onorario, anzi, esso ha un valore ‘pesante’ per tutto l’operato, l’innovazione e la velocità con cui viene diagnosticata la patologia per poi curarla con professionalità e con metodi innovativi, che danno ottimi risultati”, ha detto Darko Chudy.

La dottoressa Vuletić ha ringraziato a nome di tutto il personale. “Questo riconoscimento è di tutti noi. Grazie al professor Chudy, con cui collaboro intensamente, alla continua istruzione degli specializzandi che spesso vengono educati nei maggiori Centri di referenza europei e mondiali, per poi far ritorno alla casa madre e mettere in atto tutto il sapere acquisito. Abbiamo raggiunto un traguardo. Ma le sfide sono tante e dobbiamo mantenere alta la qualità per il bene di tutti i nostri pazienti”.