La bellezza è armonia

Da venerdì ad Abbazia il Terzo congresso croato di medicina estetica con partecipazione internazionale. Ne parliamo con la dott. Elma Bunar

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La bellezza è armonia
Abbazia (Opatja). Foto: Željko Jerneić

Diciamo medicina estetica e il pensiero corre spontaneo alla tossina botulinica, ai filler, ai trattamenti di ringiovanimento del viso e del corpo… Siamo sulla strada giusta? Giriamo la domanda alla dott.ssa Elma Bunar, medico internista formatasi tra Sarajevo e Padova, specializzata in medicina estetica alla Scuola internazionale di medicina estetica della Fondazione internazionale Fatebenefratelli di Roma, titolare di diplomi conseguiti a Parigi (antiaging) e Nizza (prevenzione personalizzata), di un master all’Università di Pavia e del dottorato all’Università di Camerino, nonché presidente della Società croata di medicina estetica (HUEM) e scopriamo che il discorso è ben più articolato.

“La medicina estetica è molto di più”, ci dice. “È una medicina per la qualità della vita, per la salute come espressione del benessere psicofisico, in una chiave in primo luogo preventiva, in una seconda fase curativa e appena in terza istanza correttiva. Ad affiancare alla parola medicina la parola estetica sono stati negli anni ‘70 il Prof. Carlo Alberto Bartoletti di Roma e il Prof. Jean-Jaques Legrand di Parigi che dicendo estetica intendevano un concetto filosofico”, chiarisce la dott.ssa Bunar, che incontriamo nel suo ambulatorio ad Abbazia – “una città alla quale sono legata sin dall’infanzia, dove vivo e dove svolgo la mia professione dal 2006, pur mantenendo le collaborazioni con altre realtà professionali, in primis la Scuola internazionale di medicina estetica della Fondazione internazionale Fatebenefratelli di Roma”.

La pelle va trattata con cura
L’uomo è sano quando è in armonia con le differenti fasi della vita, con il proprio inserimento sociale e ambientale. La salute della persona, quindi, non può che essere il risultato di un’azione coordinata e sinergica di diverse attività specialistiche – basate sul costante aggiornamento e sull’aggiornata ricerca scientifica – che contribuiscono alla valorizzazione dei due principi enunciati già nel nome della disciplina: medicina ed estetica. È dalla combinazione di questi due principi che deriva un risultato del quale possiamo dirci soddisfatti, ovvero il benessere fisico, psichico e sociale. “Sottoporsi a un trattamento di medicina estetica significa sottoporsi a un intervento a tutto tondo. La diagnosi è fondamentale – evidenzia la dott.ssa Bunar –. Nessun trattamento, nessun intervento può essere deciso senza una diagnosi. La pelle non è un pezzo di stoffa che possiamo tirare e modellare a nostro piacimento. La pelle è un organo sensibile da trattare con cura e attenzione; già toccandola provochiamo una reazione anche a livello biochimico. Ecco quindi che la prima visita in uno studio di medicina estetica dura un’ora, anche un’ora e mezza e prevede tutta una serie di passaggi che ci consentono di capire lo stato delle cose e quindi di rispondere al meglio alle necessità del paziente”.

Gli esperti italiani
L’obiettivo della medicina estetica è la soluzione degli inestetismi, ma la sua ragion d’essere è la salute in senso lato. Si tratta infatti di una disciplina medica che agisce a tutto campo in favore della qualità della vita, che muove dalla definizione di salute data dall’Organizzazione Mondiale della Sanità, “non è assenza di malattia, ma benessere psicofisico”. È su queste premesse che poggia la filosofia del Terzo Congresso croato di medicina estetica con partecipazione internazionale in programma ad Abbazia dal 9 all’11 settembre nelle sale dell’Amadria Park Grand Hotel 4 Opatijska Cvijeta. Ad organizzare l’appuntamento è la Società croata di medicina estetica, associazione scientifica no profit fondata nel 2007 e presieduta dalla dott.ssa Elma Bunar, in collaborazione con l’Union international de médecine esthetique e la Società italiana di medicina estetica, con il supporto di numerosi partner, patrocinatori e sponsor. “Organizzare questo Congresso in epoca post-Covid è stata una sfida. Possiamo però dirci soddisfatti del risultato, il 90 p.c. dei relatori saranno esperti italiani, ma non mancheranno nemmeno esperti croati”, dice la dott.ssa Bunar sottolineando con orgoglio il sostegno della Fondazione Fatebenefratelli e la collaborazione con la Camera di commercio italo-croata. All’inaugurazione sono attesi anche il Console generale d’Italia a Fiume, Davide Bradanini, e la direttrice generale della CCIC, Andrea Perkov.

I temi in agenda
Tra i temi principali del Congresso vi sono l’approccio diagnostico e terapeutico al trattamento del viso con focus su tre aree: il terzo superiore, medio e inferiore del viso, il trattamento dei punti MD e dell’adiposità locale, l’uso della ialuronidasi, l’analisi dell’aspetto psicologico dei pazienti di medicina estetica. “Incontrarsi, mettersi in rete, parlare delle esperienze maturate, scambiarsi le idee è importantissimo”, dice la dott.ssa Bunar, che annuncia anche la presentazione di alcune novità in fatto di tecniche e di attrezzature. In questo contesto sottolinea, quando si tratta di novità, “è fondamentale poter fare affidamento su prodotti supportati dalla medicina basata sulle evidenze (EBM, Evidence-based medicine), che ci fornisce le prove scientifiche in base alle quali prendere decisioni nella pratica medica”. Per dirla in parole semplici, qualificazione professionale di altissimo livello e un’adeguata preparazione del medico sono fondamentali. In fondo, la medicina estetica punta soprattutto a prevenire. La cura e la correzione sono soltanto la seconda e la terza fase. La formula del successo? Un aspetto fresco, ma naturale.

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